Simona Pastore (Similasti), “OSSI Edizioni” (courtesy: Simona Pastore)

Ossi Edizioni: la scolastica che (purtroppo) ancora non c’è

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Dalla tesi di laurea di Simona Pastore, che ha ideato Ossi Edizioni, una casa editrice con testi per la scuola, emerge una interessante riflessione sulla scolastica attualmente in uso nelle secondarie superiori

Simona Pastore,  ex studentessa del corso di Graphic Design & Art Direction della NABA di Milano, nella sua tesi di laurea ha immaginato di creare una casa editrice, Ossi Edizioni, e di presentare una collana di testi per le scuole superiori. Ma da dove è partita? Quali criticità ha cercato di superare? Dal suo lavoro esce indiscutibilmente un ritratto della manualistica attualmente in uso dal quale si potrebbe, volendo, ripartire per creare qualcosa di nuovo (e più efficace). L’abbiamo intervistata.

Quali, in sintesi, i punti di debolezza (e critici anche per l’apprendimento) nei manuali attualmente negli zaini degli studenti italiani emersi dalla tua ricerca?
«Senza dubbio si può affermare che la maggior parte dei libri di testo che oggi predominano il mercato, sono strutturati in maniera tecnicamente impeccabile, seguendo le linee di base necessarie per il funzionamento di un layout. Eppure il sentimento generale nei confronti dei libri di testo, è perlopiù negativo. “Questionario abbastanza corto e non troppo noioso” è il questionario che ho strutturato per i liceali. L’obiettivo era cercare di capire dal punto di vista dello studente quali sono i maggiori punti critici, entrando nello specifico della questione. Sono emerse alcune piccole falle, come ad esempio il peso eccessivo, la carta lucida che infastidisce la lettura, mancanza di spazio per prendere appunti, illustrazioni ed immagini spesso inutili, criticità che gli studenti hanno evidenziato alla domanda “Cosa NON ti piace dei libri scolastici che utilizzi?”. L’intuizione avuta a questionario concluso, servita per far avanzare la tesi, è che i libri di testo non sono emotivamente coinvolgenti nei confronti degli studenti. Non c’è dialogo utile con il diretto interessato e i linguaggi utilizzati non rientrano nella quotidianità di un giovane tra i 14 e i 19 anni».

 A chi / cosa ti sei ispirata per immaginare i libri di testo di “Ossi Edizioni”? Quali sono i linguaggi a tuo parere più efficaci oggi?
«Il primo passo è stato ripercorrere la storia dell’editoria scolastica, andando verso il punto cronologicamente più lontano. Ho cercato di entrare nella logica in cui il libro di testo segue necessariamente lo spirito tecnologico, sociale e politico del tempo. Nell’Ottocento l’intento era quello di garantire del materiale cartaceo ad un gruppo ridotto di studenti, condotti da un’insegnante-guida. Si vedono esempi di libri semi-artigianali, molto differenti tra loro, secondo la disponibilità economica della classe di riferimento. Proseguendo negli anni si è assistito ad una progressiva standardizzazione del libro, da cui è conseguita una sorta di omogeneizzazione. Qui ho capito che bisognava fare riferimento ad un altro mondo, quello dell’editoria, sopratutto dell’editoria indipendente. Molti credono che la carta stampata sia giunta al capolinea, in realtà stiamo assistendo negli ultimi anni un periodo florido Simona Pastore (Similasti), “OSSI Edizioni” (courtesy: Simona Pastore)per le riviste cartacee. Ci sono esempi di magazine dalla grafica curata al minimo dettaglio, che riescono a vivere proprio grazie alla qualità dei contenuti e alla messa in scena degli stessi. Molti fanno riferimento all’illustrazione, altre puntano alla tipografia o alla fotografia. Ma pochi sono i casi in cui il testo viene lasciato come portavoce solitario dell’argomento. L’illustrazione è un mezzo molto efficace poiché grazie alla capacità di sintesi, riesce a selezionare e comunicare le principali componenti del messaggio. In Ossi, faccio leva sull’illustrazione proprio per questo motivo, considerando che il libro cartaceo serve per capire e memorizzare un argomento, a differenza del digitale che potrebbe servire (anche attraverso altri linguaggi, come il video, la fotografia, l’animazione) ad esercitare le informazioni ricevute».

Perché proprio “Ossi Edizioni” come nome?
«Partendo dal concetto di osso, come elemento che ha funzione di sostegno e di struttura degli esseri umani, quindiSimona Pastore (Similasti), “OSSI Edizioni” (courtesy: Simona Pastore) al plurale ossi, come moltitudine del singolo. In senso ampio, la costituzione e la distribuzione degli elementi che, in rapporto di correlazione e d’interdipendenza funzionale, formano un complesso organico o una sua parte. In altre parole, ogni libro-osso, va a formare una parte dello biblioteca-scheletro personale di ogni studente. Quanto più forte sarà lo “scheletro”, meglio riuscirà a muoversi nella vita».

Quanti libri di testo hai sfogliato?
«Mi sono convinta a portare avanti questa tesi quando ho visto una pila di libri di testo in ottimo stato, gettati nel cassonetto accanto ad un librario. Alcuni di quei libri li ho raccolti, ripuliti e sono stati di fondamentale aiuto per al ricerca. Sfogliare i libri di testo attuali mi è servito per capire da quale punto comunicare il lavoro grafico, quali elementi funzionano, quali no, cosa migliorare e cosa eliminare. Molti sono stati sfogliati attraverso la carta, altri nelle relative versioni digitali, altre ancora nelle slide semplificate. Inoltre questo processo di analisi mi ha aiutata nella fase di gestione dei contenuti; difatti prima di procedere agli elaborati grafici è stato necessario tornare studiare gli argomenti scolastici, come biologia, storia e letteratura. Senza questo passaggio non avrei saputo come interpretare illustrazioni ed infografiche. La maggior parte dei libri di riferimento sono di una casa editrice con la quale ho studiato anche io al liceo, ovviamente in edizioni precedenti».

Come hai impostato la tua ricerca? Che strumenti hai usato per contattare gli studenti?
Simona Pastore (Similasti), “OSSI Edizioni” (courtesy: Simona Pastore)«Devo innanzitutto ringraziare la mia relatrice Giovanna Sala, che ha saputo guidarmi in modo eccellente. Come accennavo nelle precedenti risposte, la prima fase è stata di ricerca storica sul percorso dell’editoria scolastica (Teseo – Tipografi e editori scolastico-educativi dell’Ottocento è stato un libro prezioso). In secondo luogo ho analizzato l’attuale situazione italiana, quali libri sono presenti e come sono impostati. Successivamente ho strutturato il questionario, ho contattato gli studenti tramite passaparola, ma sopratutto tramite Instagram, che era l’unico mezzo per raggiungere digitalmente dei ragazzi (alcuni minorenni) tramite la loro stessa esposizione. Ho cercato diversi licei d’Italia geotaggati sul social o segnalati tramite hashtag, e attraverso questi ho contattato privatamente i ragazzi, spiegandogli chi sono, l’intento della tesi, l’obiettivo del questionario. Sono rimasta sinceramente sorpresa dal loro entusiasmo per la tematica, circa 70 studenti hanno risposto positivamente all’appello con risposte davvero costruttive. È seguita un’analisi sulla generazione attuale tra i banchi di scuola, ma sopratutto Simona Pastore (Similasti), “OSSI Edizioni” (courtesy: Simona Pastore)di quelle prossima, la cosiddetta Generazione Z. Ci sono diversi report in merito, che mi hanno aiutato a comprendere lo spirito degli studenti venuti dopo di me. Dopodiché mi sono spostata sul fronte progettuale, proseguendo con uno studio sul design accessibile ed inclusivo. Mi ha interessato studiare quali tipi di caratteri tipografici fossero accessibili per persone normodotate e per persone con DSA o difficoltà nella lettura. Stesso discorso per persone con daltonismo o ipovisione, ho intervistato un ragazzo con deuteranomalia e mi ha spiegato come funziona questo tipo di visione e quali accorgimenti possono rendere la lettura di un’immagine più interessante. Inoltre, una ricerca su cosa significa e quali sono i migliori esempi di progettazione inclusiva, ha contribuito a schiarirmi le idee sul tipo di immagini da costruire per rappresentare una gamma di essere umani più ampia e diversificata. Da questo punto sono seguite diverse settimane di sperimentazione progettuale, in cui ho testato diversi font, palette di colori, trattamenti grafici, insomma prove su prove fino a raggiungere il risultato finale».

Perché proprio testi per le scuole superiori e non ad esempio per la secondaria inferiore o primaria?
«Spesso il mio stile da illustratrice viene associato al mondo dell’illustrazione per l’infanzia. In realtà non
credo esista una vera e propria “illustrazione per l’infanzia”, bensì l’illustrazione che comunica un messaggio. Inoltre il mercato per l’infanzia straripa di esempi di libri di testo illustrati, quindi ho voluto testare questo tipo di linguaggio in un contesto in cui è poco sperimentato, l’editoria per le scuole superiori appunto».

Per saperne di più: https://similasti.com/OSSI-Edizioni

Credits immagini: Simona Pastore (Similasti), “OSSI Edizioni” (courtesy: Simona Pastore)

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