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Giornata Mondiale della Gentilezza: partecipa e vinci una Biblioteca di Classe!

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Il 13 novembre è la Giornata Mondiale della Gentilezza: 2 consigli di lettura e la possibilità di ricevere alcune copie gratuitamente per la propria Biblioteca di Classe!

Io non conosco nessun altro segno di superiorità nell’ uomo che quello di essere gentile.

Così disse Ludwig van Beethoven un bel po’ di tempo fa, e noi oggi non possiamo che fargli eco, dando un occhio al calendario e riflettendo proprio sul tema della gentilezza: il 13 novembre, infatti, ricorre la Giornata Mondiale della Gentilezza.

Ma cosa significa essere gentili?

Essere gentili davvero si limita al dire “grazie” o al rispondere “prego”, oppure “scusa” quando commettiamo un errore? Certo queste parole, seppure piccole, non sono certo da trascurare: ma da sole non bastano.

Si è gentili quando ci si dimostra altruisti e generosi, in maniera del tutto disinteressata. Vale a dire, senza aspettarsi niente in cambio. Lo si fa e basta.

A chi fa bene la gentilezza?

Dimostrarsi generosi fa star bene non solo chi riceve l’atto di gentilezza, ma di riflesso anche chi lo compie: avvertiamo una sorta di appagamento del senso del dovere, sentendoci per questo soddisfatti e sereni. Provare per credere, e non solo in occasione della Giornata Mondiale della Gentilezza!

Gentile come te

Sul tema della gentilezza è uscito, nel 2020, il libro Gentile come te, edito da Librì – Progetti educativi, scritto da Fabio Leocata e illustrato da Massimo Alfaioli.

Attraverso questo libro, i giovani lettori scoprono tutti quei fattori ed elementi che rendono straordinaria la loro età: la forza dell’amicizia e la voglia di stare insieme, le fragilità nascoste nel cuore e la difficoltà di essere sempre se stessi, le gioie quotidiane e i piccoli e grandi drammi che hanno la forza di scuotere un’esistenza, la solitudine e la scoperta dell’amore.

La gentilezza vola lontano

Sul tema della gentilezza – a sottolinearne quindi l’importanza – era già uscito un testo nel 2019, sempre edito da Librì – Progetti educativi, con stesso autore ma illustrato da Giulia Orecchia, dal titolo La gentilezza vola lontano, per la collana Collilunghi.

Il libro è una lettura appassionante e commovente, che ci prende per mano e ci accompagna alla scoperta della misteriosa forza della gentilezza.

Scritto per bambini dai 6 anni in su, può essere letto anche in compagnia di mamma e papà, per parlare così insieme dell’importanza del tema.

Vinci il libro!

In occasione della Giornata Mondiale della Gentilezza, noi di OcchioVolante vogliamo dare l’occasione, ad una classe, di riceve gratuitamente alcune copie del libro “La gentilezza vola lontano”!

Compila la form con i tuoi dati: se sarà il tuo il nominativo estratto sarai contattato/a!

Leggi qui come creare un’efficace Biblioteca di Classe!

Qui invece trovi un interessante spunto per un percorso sulla gentilezza da affrontare in classe.

Foto di copertina by Adam Nemeroff on Unsplash

La biblioteca di classe: ogni giorno a contatto con i libri!

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Biblioteca di classe: predisporla non è impresa semplice, ma neanche impossibile. Alcuni suggerimenti per iniziare, ben sapendo che… un libro tira l’altro!

Avevamo già parlato qui dell’importanza della presenza dei libri in una classe, e dunque, eccoci ad affrontare il tema del “come realizzare una biblioteca di classe”!

Allestire una biblioteca di classe incide in modo determinante nell’abitudine alla lettura e nel piacere di leggere. Quando i bambini e i ragazzi sono a contatto quotidiano con una varietà di testi, hanno modo di familiarizzare con i libri e scegliere quelli più vicini alle loro preferenze personali. Questo è un fattore molto importante per avvicinare alla lettura anche coloro che appaiono più restii.

Leggere non è affatto un’abilità innata e non tutti riescono ad appassionarsi alla lettura e ai libri in modo naturale.

Imporre a tutti gli studenti un unico testo, anche se di alta qualità, non significa incidere sul piacere di leggere, anzi, spesso i risultati virano nella direzione opposta; specie quando la lettura viene accompagnata da schede ed eserciziari vari.

Anche l’adesione a sporadici progetti di lettura, pur trattandosi di iniziative lodevoli, non incide in modo fattivo sul processo di scoperta, curiosità e interesse nei confronti del libro. Le evidenze scientifiche dimostrano che non serve fare promozioni di lettura occasionali.

Ciò che realmente influisce è lavorare con i bambini/ragazzi in un’ottica di educazione alla lettura, concedendo loro la possibilità di leggere e parlare di libri ogni giorno dell’anno. Per provare a realizzare questo ambizioso obiettivo un sistema c’è: allestire una biblioteca di classe.

Biblioteca di classe: difficile, ma non impossibile

Predisporre una biblioteca di classe può sembrare impresa ardua ed effettivamente semplicissimo non è. Le nostre aule spesso hanno spazi ridotti e avere a disposizione una quantità ragionevole di libri, meglio se conosciuti dai docenti per poter avviare conversazioni di senso insieme agli studenti, costa tempo, fatica e denaro.

Personalmente sono una appassionata della cosiddetta “letteratura per ragazzi” e tenermi aggiornata su novità editoriali di qualità non mi risulta faticoso. Tra consigli delle mie librarie di fiducia e di colleghe appassionate quanto me, leggere e parlare di libri sono diventate attività di benessere personale prima che di aggiornamento professionale. Comunque, per organizzare una biblioteca di classe come si deve occorre tenere conto di alcuni passaggi necessari. Vediamo quali.

Uno spazio per cominciare

Innanzitutto si tratta di portare in classe una discreta quantità di libri. Lo spazio in cui riporli è importante, certo. Se si ha la fortuna di possedere in aula mensole o mobilia verso la quale gli studenti possano avere libero accesso, non esitare a riporvi i testi e a mantenerli ben in vista.

In mancanza di spazi adeguati, potranno essere utilizzati cesti o scatole capienti. Ma, più che lo spazio, è importante la quantità e, soprattutto, il tempo, come spiegherò più avanti.

La scelta dei libri

È importante che i bambini e i ragazzi abbiano la possibilità di scegliere libri di qualità che siano alla loro portata e che vengano il più possibile incontro alle loro inclinazioni personali. Gradualmente verrà dato modo di alzare i livelli di lettura, ma per diffondere coinvolgimento e piacere di leggere, occorre fin da subito proporre testi di vario genere e formato. Via libera a libri di narrativa, fantasy, gialli, thriller e non solo sotto forma di romanzo e racconto.

Esistono albi illustrati e graphic novel di qualità, in grado di incuriosire anche i lettori più restii. E ancora silent book, altamente inclusivi anche in contesti di alunni non italofoni per il ricorso al solo linguaggio iconografico, o fumetti o, perché no, raccolte di poesie.

Da non demonizzare neppure i più recenti manga o escape/game book; come afferma Franco Lorenzoni:

Aprirsi al mondo immaginario dei nostri studenti aiuta a comprenderli meglio e ci fornisce strategie per incidere in modo più efficace nei loro processi di apprendimento.

Dove e come reperire i libri

Sembra impossibile avere a disposizione una simile quantità di testi, ma il modo per sistemarne in classe una discreta quantità esiste davvero. Ho prima parlato di acquisto personale dei libri, ma se non si ha intenzione di seguire questa prassi, è possibile organizzarsi con sistemi di prestito per classe, ormai diffusi in numerose biblioteche pubbliche.

Altre soluzioni potrebbero prevedere acquisti di testi per bambini/ragazzi non solo in libreria, ma anche a mercatini dell’usato, oppure concedere la possibilità agli studenti di portare dei libri posseduti. In entrambi i casi è importante però che i testi non siano troppo rovinati e assicurino un discreto livello di qualità.

Come distribuire i libri

Una volta raccolta una quantità di libri che ci sembra adeguata, può cominciarne la distribuzione. Occorre che il docente presenti alla classe i testi messi a disposizione, rivelando poche informazioni e cercando di incuriosire il più possibile la platea in ascolto. Basta dosare bene questi accorgimenti e in classe si scatenerà una gara per accaparrarsi i testi che hanno destato maggior curiosità!

È quindi importante che vengano attivate le modalità di prestito ordinario: il libro scelto andrà associato allo studente che lo ha preso in carico. La registrazione del prestito potrà avvenire in modalità cartacea o, in modo più funzionale, per via digitale. Esistono diversi programmi per gestire il sistema di prestito librario, tra cui Mylibrary o Qloud. È inoltre importante che gli studenti abbiano la possibilità di cambiare il libro scelto nel caso in cui la lettura risulti deludente o difficoltosa.

Il tempo di lettura

Una delle pratiche fondamentali per gestire una biblioteca di classe con successo è quella di dedicarvi il tempo necessario. Occorre dare ai ragazzi il tempo di leggere in maniera distesa e far percepire che la lettura non è da intendersi come attività sporadica o riempitiva all’interno dell’attività didattica “vera”.

Esistono, ad esempio, progetti strutturati e pratiche sperimentate che prevedono la lettura quotidiana di un quarto d’ora ogni giorno a livello anche interdisciplinare. Oppure far leggere con orari più dilatati, ma non in modo occasionale e non sempre nelle ultime ore delle lezioni di fine settimana. È necessario che in classe passi il messaggio che leggere è un’attività didattica prioritaria, anche perché sono le stesse Indicazioni Nazionali a ribadirlo in maniera esplicita.

Parlare di libri

Non è tanto difficile avviare un’esperienza di biblioteca di classe a settembre: difficile è fare in modo che l’interesse per la biblioteca di classe rimanga vivo fino al mese di giugno. Oltre che cercare di tenere aggiornata con testi aggiunti progressivamente, una delle pratiche migliori per raggiungere questo obiettivo è parlare e far parlare di libri.

“Attraverso la condivisione, sotto forma di conversazione con il docente e i compagni, la lettura diventa un’attività sociale. Parlare dei nostri libri ci fa crescere come lettori critici, come lettori per la vita, più di qualsiasi altra cosa” (Aidan Chambers ne Il lettore infinito).

Per fare in modo che tra i nostri studenti si diffonda il piacere di leggere e l’interesse crescente nei confronti della lettura occorre impostare e far apprendere conversazioni di senso sui libri letti.

Quando i bambini e i ragazzi leggono, parlano tra loro (e con i docenti) dei testi letti e lo fanno con competenza, le ricadute in ambito cognitivo, relazionale e di crescita personale sono notevoli. Prendendo a prestito alcune strategie dalla metodologia anglosassone del writing and reading workshop, gli studenti dovranno essere messi in grado di effettuare dei “booktalk” efficaci.

A proposito della trama…

Parlando di trama generale del libro, dovranno incuriosire i compagni senza svelare troppi particolari. Potranno leggere incipit e parti di testo ritenute significative e discutere su caratterizzazione di personaggi o ambientazioni e stile dell’autore. Saranno in grado di rispondere a domande e curiosità sul libro che verranno poste dai compagni e dai docenti in via prevalentemente informale. Diverranno sempre più competenti per delineare opinioni e impressioni personali, connessioni con il loro vissuto e ciò che li circonda e mettere tutto a confronto con quanto letto.

Potranno diffondere le competenze apprese anche tramite esperienze da realizzarsi anche fuori dalla classe, come scrivere e parlare di libri in incontri più strutturati o su blog di istituto. Potranno contribuire a far nascere e consolidare una vera comunità che legge e che apprende insieme. Ancora Aidan Chambers afferma che:

coloro che leggono insieme sentono di appartenere ad una comunità, perché non c’è niente che unisca più della condivisione delle proprie esperienze immaginarie.

E diventare, o provare a diventare, lettori per la vita.

Bibliografia e sitografia di approfondimento:

  • Aidan Chambers, Il lettore infinito. Educare alla lettura tra ragioni ed emozioni, Equilibri editrice
  • Nancie Arwell-Anne Atwell Merkel, La zona di lettura. Come aiutare i ragazzi e le ragazze a diventare lettori abili, appassionati, abituali, critici, Loescher
  • Le ragazze e i ragazzi di Mare di Libri, Ci piace leggere, Add editore
  • Katherine Rundell, Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio, Rizzoli
  • sito web Italian Writing Teachers e pagina Facebook Linee di WRW

Foto di copertina by Tom Hermans on Unsplash

Per formare lettori, riempiamo le classi di libri!

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Matteo Biagi, docente di lettere e allenatore di lettura, ci spiega perché è molto importante avere una buona biblioteca di libri in classe

La biblioteca di classe è un pilastro del laboratorio di lettura. Trascorrere del tempo di qualità circondati dai libri è, per gli studenti, occasione di crescita costante, per molti motivi. Innanzitutto di ordine pratico: la biblioteca di classe è accessibile quotidianamente. La biblioteca scolastica, ammesso che sia presente e aggiornata, lo è soltanto in orari prestabiliti.

Questo comporta il vantaggio che gli studenti abbiano l’opportunità di leggere in ogni momento “non strutturato” della vita scolastica. Nelle classi che sperimentano il laboratorio di lettura non è inusuale vedere studenti che prendono una graphic novel al termine di una verifica di matematica. Oppure che trascorrono le ore di supplenza in compagnia dei loro autori preferiti. Il vantaggio della biblioteca di classe è anche teorico: trasmette il messaggio che in quella classe si considerano i libri e la lettura un valore.

Certo, la biblioteca di classe deve avere alcune caratteristiche per essere davvero efficace.

Dovrebbe innanzitutto contenere un numero adeguato di volumi, per consentire possibilità di scelta a tutti. Difficile quantificare il “numero adeguato”: adottando il numero degli alunni come unità di misura, si può affermare che si parte dai due volumi per alunno fino ad arrivare a cifre superiori. Dovrebbe essere sufficientemente variegata, per generi, temi, livello di complessità. Contenere graphic novel, albi illustrati, libri di divulgazione, riviste. Soprattutto dovrebbe essere costituita da materiale che l’insegnante conosce bene.

Il libro presentato con passione, con la scintilla negli occhi, leggendone un passo che ci siamo sottolineati perché efficace e suggestivo, circolerà tra gli studenti molto di più del volume messo in biblioteca.

Nei corsi di formazione, a questo punto, si alza quasi sempre una mano a chiedere: “Dove si trovano i libri per la biblioteca di classe?”.

Si chiede a ogni ragazzo di portarne uno, oppure si chiede una cifra alle famiglie che magari hanno risparmiato sull’adozione del libro di narrativa o (addirittura) dell’antologia, si aderisce a progetti come “Il giralibro” o “ioleggoperché”, si concorda un prestito di classe con la biblioteca comunale…

Questa è senza dubbio la risposta più diplomatica, ma non è la più vera. Perché a parer mio non si può prescindere dal materiale proprio, dai propri libri. E non per una questione di numero, ma anche di relazione. Ogni insegnante sa quanto l’apprendimento passi attraverso di essa.

Se mi porti i tuoi libri, se compri libri per me, significa che io sono importante per te.

Credits foto: @nate bolt

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