Abbiamo fatto 4 chiacchiere con Francesca Tesauro, Responsabile Educational & Outreach della Fondazione Teatro di San Carlo a Napoli, per scoprire insieme l’Opera, un mondo affascinante ed educativo in grado di appassionare anche i più piccoli!
1) Quando e perché è avvenuta, nel vostro teatro, un’apertura alle scuole? Qual è la risposta degli alunni che vengono a vedere un’Opera lirica a teatro?
L’apertura alle scuole, nella storia recente del Teatro San Carlo, c’è sempre stata. Sotto l’attuale direzione del settore da parte della Dott.ssa Emmanuela Spedaliere, l’Educational del Teatro si è certamente strutturato in modo molto preciso, ampliando il proprio raggio d’azione ben oltre le rappresentazioni mattutine dedicate alle scolaresche.
C’è stata la precisa volontà di inglobare progetti di avvicinamento all’opera e alla musica per tutte le fasce d’età, secondo obiettivi didattici sviluppati a seconda del target di riferimento.
Questo modo di lavorare ci ha portati enormi soddisfazioni:
il numero di studenti, docenti e appassionati coinvolto nelle attività Educational del Teatro, negli anni, è cresciuto in modo davvero esponenziale
Molti dei nostri progetti didattici sono riconosciuti anche dal Ministero.
2) C’è, da parte vostra, una fase di preparazione alla visione dell’opera, e una post spettacolo, per analizzarla, oppure se ne occupa in maniera indipendente l’insegnante?
Naturalmente dipende dal progetto che si decide di seguire, ma in generale la preparazione all’ascolto e alla visione dello spettacolo è certamente il cuore dell’offerta didattica.
Abbiamo progetti che prevedono in modo specifico appuntamenti finalizzati all’introduzione, alla preparazione alla visione dello spettacolo da parte degli studenti (come, solo per citarne alcuni, All’Opera! All’Opera! LAB, indirizzato ai ragazzi degli Istituti Secondari di Secondo Grado, e Scuola InCanto, progetto di avvicinamento per bambini dai 4 ai 13 anni).
Abbiamo però la necessità di prevedere anche esperienze che non includono questo genere di “impegno”, in quanto non tutte le scuole possono o vogliono affrontare un percorso più strutturato, preferendo occuparsi della preparazione dei ragazzi in aula, portando poi gli alunni al Teatro San Carlo solo per la fruizione dello spettacolo.
3) Quali sono le fasce d’età a cui vi rivolgete con questo tipo di offerta? E tra i bambini e gli adolescenti, qual è la fascia che risponde più positivamente a questo tipo di spettacolo? Quali sono gli elementi che attraggono maggiormente la loro attenzione?
Per quanto riguarda i progetti di avvicinamento all’Opera rivolti alle scuole partiamo dall’infanzia, con i bimbi di 3-4 anni, fino ad arrivare alle scuole superiori.
Ci sono molte attività Educational però rivolte anche alle famiglie e agli appassionati, quindi possiamo dire di spaziare dagli 0 (Opera Baby) agli 80 anni (Signore e Signori…all’Opera!).
Sicuramente tra i feedback maggiormente positivi quelli dei bambini dai 3 ai 10 anni
che rispondono alle iniziative pensate per loro sempre con molto entusiasmo, anche perché in un’età nella quale si è enormemente ricettivi rispetto ai concetti che vengono trasmessi loro.
4) Quali sono le attività extra scolastiche che organizzate, riferite sempre ad un target di giovanissimi? (under 18)?
Come anticipavo, ci sono progetti rivolti ai giovanissimi, che spesso coinvolgono anche le famiglie, programmati nei week-end o durante il periodo estivo, come Opera Baby, uno spettacolo sensoriale pensato per i piccolissimi a partire dagli 0 anni di età.
Ma anche Canta con Me…MUS!, laboratorio di canto al nostro Museo e Archivio Storico, e Opera Camp, il Summer Camp del Teatro San Carlo per i giovani dai 6 ai 18 anni.
Ci sono poi delle attività anche in ambito scolastico che si svolgono in orario extra-scolastico come il già citato All’Opera! All’Opera! LAB, che prevede dei percorsi di approfondimento tematici su tre spettacoli, ognuno dei quali preceduto da un incontro di approfondimento in orario pomeridiano, e un momento finale di raccordo e analisi dei tre spettacoli proposti.
Infine, tutte le attività di PCTO che non sono necessariamente legate all’orario scolastico, essendo dei percorsi di avvicinamento al mondo del lavoro.
5) Il Covid ha inevitabilmente segnato una battuta d’arresto a tutta la programmazione. Avete offerto delle alternative alle scuole, in attesa di tornare in presenza?
Il Covid ha inevitabilmente impattato in modo importante sulla programmazione delle attività Educational del Teatro: abbiamo dovuto reinventare e adattare, per quanto possibile, le attività in programma e strutturarne di nuove in linea con le possibilità offerte dai vari Decreti.
Durante il lockdown abbiamo strutturato una serie di contenuti didattici digitali a supporto della DAD che i docenti portavano avanti quotidianamente, con grande soddisfazione degli stessi, che potevano accedere a una sorta di archivio permanente da utilizzare a seconda delle loro esigenze.
E nel nuovo anno scolastico?
Con il nuovo anno scolastico abbiamo proposto agli Istituti un pacchetto di contenuti digitali – composto da visite guidate digitali in italiano, inglese e francese, spettacoli in streaming e progetti dedicati ai più piccoli come Il mio Elisir at Home e Cosa farai da grande? – utilizzabili sia in classe a supporto dell’attività didattica sia a casa dagli studenti con relative famiglie, attraverso un link personalizzato.
Abbiamo poi proposto i nostri abituali corsi di formazione, come Raccontare la Musica e la Danza, rivolto ai docenti e riconosciuto dal Ministero, All’Opera! All’Opera! LAB e il nuovissimo Signore e Signori…all’Opera! , in modalità FAD/DAD con grande successo.
Come hanno risposto gli studenti?
Sia gli studenti che i docenti, nonostante l’impegno richiesto da oltre un anno di attività a distanza, hanno accolto di buon grado la ripresa delle attività, apprezzando, cosa non affatto scontata, la voglia del Teatro di mantenere vivo e costante il contatto con tutti coloro che seguivano già prima dell’emergenza le nostre attività, e quella di reinventarsi in un momento così complicato per tutte le attività di spettacolo dal vivo.
6) Tra tutte quelle proposte, qual è l’opera che riscontra maggior successo tra i giovanissimi, e perché?
Abitualmente la reazione degli studenti a uno spettacolo dipende molto anche dal lavoro preparatorio che viene svolto a monte.
In generale possiamo però certamente dire che gli spettacoli che appassionano maggiormente i ragazzi sono, per quanto riguarda le opere, i titoli più popolari (come ad esempio La Traviata) e poi in generale il balletto ha sempre un grosso seguito tra i giovanissimi.
7) L’Opera lirica richiede una certa attenzione per essere compresa ed apprezzata, e per questo si tende a far fatica ad immaginare che dei bambini possano invece apprezzarla. Qual è, secondo voi, il segreto del suo successo?
L’Opera lirica, contrariamente a quanto si possa pensare, ha un grosso potenziale e può avere un grande appeal sui bambini in quanto spesso attinge ad un linguaggio, a storie ed atmosfere che possono facilmente essere reinterpretate attraverso un linguaggio più simile a quello delle fiabe.
Per poter quindi coinvolgere i bambini e portarli all’interno di questo mondo meraviglioso è fondamentale il lavoro di adattamento che si fa sullo spettacolo e sul materiale didattico proposto alle scolaresche.
È importante stabilire bene i tempi di rappresentazione e coinvolgere i bambini attivamente sia nella rappresentazione della storia, che nei processi didattici che li portano a comprendere i meccanismi del Teatro.
Altra cosa nella quale crediamo molto e che riteniamo fondamentale affinché i bambini si appassionino al mondo dell’Opera, e del Teatro in generale, è il coinvolgimento delle famiglie nel processo didattico:
se la passione per la musica riesce ad entrare in casa e far parte della vita di tutti i giorni dei ragazzi, il processo di avvicinamento al mondo dell’Opera lirica sarà sicuramente più semplice e naturale.
Così, una volta adulti, ci saranno molte più probabilità che scelgano in modo consapevole di acquistare un biglietto per il Teatro.
Per maggiori informazioni riguardo tutte le attività educative del Teatro di San Carlo di Napoli, clicca qui.
In copertina: Opera Camp, ph. Francesco Squeglia