Nel secondo incontro scopriamo come costruire i Libri a soffietto, lunghi e pieghevoli per costruire e visualizzare la “successione del tempo”.
A chi non piacerebbe vedere davanti a se bambini e ragazzi che ascoltano con grande interesse? Occhi sbarrati e attenti che non vedono l’ora che la lezione continui?
Penso sia il sogno di ciascun insegnante e di chiunque si occupi di educazione!
Questo naturalmente è anche un mio desiderio…ed è per questo che da circa 20 anni studio con attenzione tutti i passaggi e le attività da realizzare nei miei laboratori didattici per ottenere un’esperienza che sia significativa (cioè che crei conoscenze utili per la vita quotidiana) e gratificante per ciascun partecipante (che sia a misura di ciascun bambino o ragazzo).
La progettazione di percorsi sull’archeo-didattica mi richiede di essere attenta a molti aspetti: i tempi e la durata dell’attività, i contenuti, le preconoscenze possedute da bambini e ragazzi ecc; uno dei concetti importanti su cui riflettere, prima di cominciare a lavorare sul percorso di storia, è quello di “tempo passato”.
Come spiegarlo?
Per noi adulti pensare al passato è relativamente facile ma sicuramente per i ragazzi e (ancor meno) per i bambini è un concetto astratto che va costruito con pazienza. In questo caso la materialità, la concretezza di un libro a soffietto ci viene sicuramente in aiuto.
Il libro a soffietto, grazie alla sua tecnologia di libro che si allunga in orizzontale o in verticale, ci aiuta a rendere graficamente e visivamente l’idea del tempo Presente (che può essere rappresentato da un punto centrale del libro), del tempo Passato (che si sviluppa verso sinistra dal punto Presente) e del Futuro (che si sviluppa verso destra dal Presente).
Come introdurre l’attività di riflessione?
Disegniamo alla lavagna un pulcino che sta uscendo dall’uovo.
Per farlo non è necessario essere artisti ma, nonostante sia ormai facile utilizzare immagini tratte dal web, penso che un semplice disegno alla lavagna possa avere un grande fascino e sia di stimolo ai pigroni.
Dopo averlo disegnato chiediamo ai bambini: “Com’era il pulcino Prima di questa immagine? Cosa dovrei disegnare alla sua sinistra?” E poi, successivamente: “Come disegneremo il pulcino dopo, alla sua destra?”
La risposta, anche grafica, alle prime domande sarà che “ Il pulcino Prima era dentro all’uovo” e così disegneremo un uovo alla sinistra del primo disegno.
La risposta alla seconda domanda sarà che “Il pulcino Dopo si libererà dal guscio e comincerà a camminare sulle zampine”; disegneremo quindi alla destra del primo disegno un pulcino libero dal suo guscio.
Abbiamo così impostato, graficamente parlando, il concetto di tempo per cui rispetto ad un punto centrale del nostro foglio, a sinistra si va indietro nel tempo mentre a destra si va in avanti; notate che questa stessa convenzione si trova anche nei manuali di storia e negli albi illustrati, genere molto amato dai bambini.
Possiamo fare diversi esempi come questo, utilizzando sempre il disegno alla lavagna, il modello “prima e dopo” ( sia grafico che verbale) e la riflessione dei bimbi.
A questo punto costruiremo il nostro libro a soffietto
Utilizziamo materiali di facile reperibilità come cartoncini Bristol e cartone pressato (per la copertina) e chiediamo ai bambini di riprodurre nel soffietto la sequenza della storia pulcino scrivendo in alto, nelle tre pagine del soffietto: “Prima, Ora, Dopo”.
Istruzioni per costruire il soffietto:
Per costruire la sequenza semplice del “pulcino che esce dall’uovo” basterà farsi tagliare, dal proprio cartolaio di fiducia, delle strisce di Bristol 15 x 45 e poi piegarle in tre parti insieme ai nostri bambini; non fatelo voi! Ma facciamolo insieme a loro per allenare le mani ai lavori di piegatura.
Con le insegnanti del corso di formazione “ Progettare e costruire materiali didattici personalizzati”, abbiamo costruito due soffietti più lunghi e nel primo abbiamo inserito la filastrocca del pulcino con i giorni della settimana…
… mentre il secondo ci è servito come catalogo.
Altre modalità:
Un altro modo per applicare la tecnologia del soffietto infatti è quello di utilizzare le pagine per catalogare qualcosa; l’esempio proposto da me per il corso è quello di un catalogo di uccelli presenti nel mio giardino e delle loro uova (visto che, soprattutto in primavera ne trovo tanti, diverse per forma e colore!) per imparare a conoscerli e a riconoscerli.
Come usare il libro a soffietto
Il libro a soffietto può essere usato anche in verticale aprendosi verso il basso o verso l’alto. Nel laboratorio intitolato “ La memoria della Terra, archeologia per i piccoli” (che fa parte del percorso la “Preistoria nelle Mani” del progetto Mani in Gioco) attraverso un racconto in rima, seguiamo le radici di un grande albero che ci porta indietro nel tempo a riscoprire i nostri antenati (le nostre radici) e poi gli antenati più antichi e ad andare indietro nel tempo fino ad arrivare alla nascita della nostra amata Terra.
Se nel primo laboratorio sulla tecnologia del libro a soffietto abbiamo lavorato sul concetto di tempo, in questo secondo laboratorio dedicatogli abbiamo riflettuto sulle storie e abbiamo costruito un libro tridimensionale dove le immagini e le parole corrono insieme lungo le pagine del soffietto.