20 novembre: una giornata per ricordare i diritti dei bambini
Il 20 novembre si festeggia la Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, in ricordo della sua approvazione avvenuta nel 1989.
Era il 20 novembre di trentuno anni fa, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riunita a New York, approvò la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un testo fondamentale per i diritti dei più piccoli, per tutti quelli che spesso – soprattutto in molti paesi in via di sviluppo – non hanno voce né diritti. La Convenzione fu poi ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176. A oggi sono ben 196 i Paesi di ogni continente che si sono vincolati giuridicamente alla Convenzione, riconoscendo i diritti in essa elencati; tranne gli Stati Uniti che, pur avendo firmato il trattato, non hanno poi mai proceduto alla ratifica.
Perché la Convenzione è stato un passo giuridico e culturale così importante?
Nei suoi articoli, per la prima volta nella storia dell’umanità, ogni bambino è riconosciuto come individuo titolare di diritti civili, politici, culturali ed economici. La Convenzione, i cui lavori preparatori sono durati ben dieci anni, ha l’obiettivo di abbracciare l’intera vita del minore: al suo interno, sono elencati i diritti di bambini e ragazzi (articoli da 1 a 41), vengono individuati gli organismi e le modalità per il suo miglioramento e monitoraggio (articoli da 42 a 45), infine viene descritta la procedura per la ratifica (articoli da 46 a 54). Inoltre, tra il 2000 e il 2001, sono stati approvati dei protocolli che riguardano i bambini in guerra e lo sfruttamento sessuale.
Come sottolineato nel sito di UNICEF Italia, sono quattro i principi fondamentali su cui si basa la Convenzione.
- Il primo riguarda la “non discriminazione”: significa che i diritti citati nella Convenzione sono rivolti a tutti i minori, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinione.
- C’è poi il “superiore interesse”, che ci ricorda che in ogni situazione o iniziativa o legge, l’interesse del minore deve avere la priorità.
- Il terzo principio è quello del “diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo”, che chiama in causa la responsabilità di ogni singolo Paese.
- Infine, c’è l’“ascolto delle opinioni del minore”, che ricorda a tutti gli adulti il dovere di ascoltare il pensiero dei più piccoli.
Tanti diritti, quelli elencati nella Convenzione, che purtroppo – a distanza di tanti anni – ancora non trovano sempre un’attuazione. Per questo, ogni anno, è bene ricordare questo importante giorno e festeggiare un testo giuridico e culturale che ha cambiato il modo di considerare i minori.
Sono tanti i saggi dedicati a questo argomento. Tra i più recenti, ricordiamo il volume curato da Lorena Milani, Trame di costruzione della cittadinanza.
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Immagine di copertina: Ben Wicks