TWINS: il gioco per associare le immagini all’idem sentire.
Giovanni Lumini ci racconta TWINS, un gioco dove è importante associare le immagini all’idem sentire.
Parlando di Dixit sottolineavo il piacere di pensare le stesse cose di un compagno di gioco e di riuscire a capire quello che sta dietro a un suo ragionamento. C’è un bel gioco che, in modo totalmente diverso, ci mette di fronte alla necessità di NON essere originale, di NON pensare la cosa più strana, di NON fare l’associazione più sorprendente.
In TWINS (casa editrice Asmodee) vinciamo solo se riusciamo a pensarla il più possibile come gli altri! Come il più alto numero dei nostri amici e delle nostre amiche che giocano con noi.
Come si gioca a TWINS
Aprendo una scatola di TWINS troviamo ben 156 carte con fotografie, fronte retro, per un totale quindi di 312 immagini complessive. In dotazione vi sono poi 8 set, in colori diversi, di 11 cartine numerate da uno a undici. Più un piccolo tabellone che riporta gli stessi numeri.
Ogni giocatore (fino a 8) prende uno degli 8 set colorati ed è pronto a giocare. Si gioca in 4 turni. Si inizia disponendo 11 immagini intorno al tabellone. In questo modo tutti possano vedere le immagini e il numero che corrisponde a ogni immagine.
A questo punto ogni giocatore userà le sue 11 cartine per “fare le coppie” unendo, senza far vedere agli altri, a due a due i numeri relativi alle immagini che ritiene stiano “bene insieme” per una sua idea di associazione. Ma dovrà stare bene attento – ed è qui che il gioco “svolta” e diventa molto molto interessante – a fare le coppie! Non solo secondo una sua idea personale od originale, ma piuttosto secondo quell’associazione che lui/lei ritiene più condivisa anche da altri.
Osservate la figura: potrei fare la coppia 2/7 in quanto entrambi giochi (e gli altri non possono non pensarla come me!), oppure 9/2 in quanto è la mano che lancia i dadi oppure anche 6/9 in quanto la stessa mano potrebbe tenere la torcia. Ah… ma la torcia crea luce e quindi potrebbe andar bene anche la coppia 6/11 insieme al prisma che scompone la luce… già, ma il prisma con l’arcobaleno mi ricorda il cielo e allora perché non 5/11? Sicuramente tutti penseranno che il 4 va con il 10: sono due animali, vero… ma quella specie di tenda su un prato uguale a quello dei cavalli non potrebbe farmi unire la 1 alla 4? Certo, ma la tenda è rossa come le ciliege e quindi anche la coppia 1/8 potrebbe essere considerata.
Mettersi nei panni dell’altro
Mettersi quindi nei panni degli altri e del modo più condiviso di intendere le immagini, nel più comune “idem sentire” possibile è la chiave per avere più punti e vincere il gioco.
Se io e altre 3 persone siamo d’accordo su una coppia, prenderemo 4 punti; se io sono l’unico ad aver fatto una coppia non prenderò nemmeno un punto ed è quindi fondamentale calarsi nei panni degli altri.
Quando tutti hanno fatto le coppie a faccia in giù, si comincia da un giocatore a svelarle e a segnare il relativo punteggio. Anche la carta che non viene accoppiata (sono infatti 11) potrà dare punti se questa esclusione è condivisa da altri.
TWINS è un bellissimo gioco da tenere nella propria ludoteca
TWINS è un bellissimo gioco da tenere nella propria ludoteca e da usare in classe dalla primaria alla scuola secondaria. Ed è anche un formidabile strumento di informazioni per gli insegnanti! Le dinamiche che si osservano nel gioco e la voglia inevitabile di “giustificare” le proprie scelte, creano una dialettica costruttiva e pregnante.
E’ molto comune ascoltare l’apprezzamento spontaneo per accoppiamenti, magari non condivisi, particolari o strani, che, pur non dando punti, rendono allegro e denso il momento di gioco. Si può con una sola scatola riuscire a creare più gruppi, coinvolgendo anche più di 8 ragazze/ragazzi, autocostruendosi le cartine numerate, essendo tantissime le immagini. Vi lascio con un’altra sfilata di immagini: provate a fare le coppie!