festa della donna

Cherchez la femme: le donne dimenticate dalla Storia

in Arte, Musica e Spettacolo by

“Cherchez la femme”, lo spettacolo teatrale che debutterà il 12 marzo al Teatro della Compagnia di Castelfranco di Sotto (Pi), ci parla di tutte quelle donne del passato che, no, non sono rimaste a guardare mentre gli uomini combattevano, scrivevano, davano vita alle ideologie. Anzi.

Secondo un recente studio del Representation Project (organizzazione mondiale che garantisce agli esseri umani di raggiungere il loro potenziale, senza ostacoli legati al genere), le donne che emergono dal fiume di nomi di coloro che hanno fatto la storia rappresentano lo 0,5%.

Ma mentre gli uomini combattevano, davano vita alle ideologie, compivano imprese, dove erano le donne? 

Cherchez la femme”, scriveva con sarcasmo Alexandre Dumas padre, sostenendo che ovunque fosse un problema, là si trovasse una donna che ne era la causa.

Questa frase, assume in realtà nello spettacolo teatrale Cherchez la femme un’ accezione positiva: perché le donne, nella storia, hanno avuto un ruolo assai rilevante.

Le 5 donne

All’aprirsi del sipario troviamo così in scena 5 donne, Olympe de Gouges, Charlotte Salomon, Christine De Pizan, Irma Bandiera e Sophie Schöll: grandi personalità vissute in epoche diverse, accomunate dallo stesso triste destino, ovvero essere state ingiustamente tagliate fuori dai libri di storia.

Le giovani attrici dello spettacolo: Valentina Barnini, Matilde Cini, Irene Falconcini, Marta Manzi, Evelina Menicagli, Eva Ragoni

Quanti sanno che Olympe de Gouges scrisse, in piena Rivoluzione Francese, la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina?

Quanti conoscono la struggente opera “Teatro? O vita?” di Charlotte Salomon, con la quale lei tentò di sfuggire agli orrori del nazismo?

O ancora, il movimento della Rosa Bianca, di Sophie Schöll , che tentava di aprire gli occhi al popolo tedesco assoggettato al nazionalsocialismo?

E che dire di Christine De Pizan, la prima donna che nel 1400 divenne scrittrice per professione?

E di Irma Bandiera, la partigiana che dette la vita affinché le generazioni future potessero vivere libere come lei stessa avrebbe voluto?

Lo spettacolo teatrale

Riunite, sotto forma di rose, in uno speciale giardino, le 5 donne parlano di sé e non solo, ora sotto forma di monologo, ora sotto forma di coro a più voci che si trasforma in vere e proprie melodie. Lo spettacolo si arricchisce infatti anche di canzoni cantate dal vivo dalle performer Lisa Santinelli e Mariarita Arancio.

Perché la musica, amica della memoria, è un valido aiuto per ricordare, tramandare, insegnare.

Le performer Lisa Santinelli e Mariarita Arancio

Scritto da Silvia Nanni e diretto da Claudio Benvenuti, lo spettacolo Cherchez la femme è un’iniziativa dell’ Associazione Culturale e Solidale Crescere Insieme. Costituita nel 1994, l’Associazione ha l’obiettivo di promuovere e sostenere attività culturali e solidali in direzione nonviolenta (come l’ appoggio alla causa dell’indipendenza del Saharawi, o i laboratori teatrali per i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori, condotti da Claudio Benvenuti, da cui provengono proprio le protagoniste dello spettacolo) e rientra nell’ambito del P.E.Z. – progetti educativi zonali – della Regione Toscana, realizzati dal Cred Valdera.

La giovane età delle attrici in scena amplifica la forza del suo messaggio: promuovere una cultura della parità di genere e superare gli stereotipi.

Argomenti, questi, di cui è necessario parlare sempre più, non solo in occasione di giornate come la Festa della Donna.

Quando e dove

Lo spettacolo Cherchez la femme andrà in scena sabato 12 marzo, alle ore 21.15, presso il Teatro della Compagnia di Castelfranco di Sotto (Pisa). L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria allo 0571.487235 (9.00-13.00), o al
339.5271841.
Mentre giovedì 17 marzo, ore 21.15, andrà in scena al Teatro Cinema Vittoria di Cascine di Buti (Pisa), con ingresso gratuito (prenotazione al numero 329.1063401).

CHERCHEZ LA FEMME

  • Testo Silvia Nanni
  • Regia Claudio Benvenuti
  • Musiche dal vivo Lisa Santinelli e Mariarita Arancio
  • In scena Valentina Barnini, Matilde Cini, Irene Falconcini, Marta Manzi, Evelina Menicagli, Eva Ragoni, Giulio Scarpellini
  • Costumi Doriana Piampiani
  • Produzione Associazione culturale e solidale “Crescere Insieme” onlus

Festa della donna: regalare fiori? No, libri!

in Letture in classe by

Per la festa della donna niente fiori, ma opere di… letteratura! Scopriamo insieme qualche consiglio in materia di libri dedicati alle donne

Mimose, profumi, cioccolatini, gingilli in oro o similare, da regalare in occasione della festa della donna? No, grazie! Se davvero vogliamo rendere onore a ciò che si celebra l’ 8 marzo, ben vengano invece i libri dedicati a loro: le donne.

Occorre però, per prima cosa, fare chiarezza: la giornata della festa della donna non nasce, come si tende a credere, per ricordare la morte di centinaia di operaie nel rogo di un’inesistente fabbrica di camicie nel 1908 a New York.

E neppure per richiamare alla memoria la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili del 1857, sempre a New York.

La festa della donna – o ancor meglio la Giornata Internazionale dei diritti della donna – è stata istituita per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche, ma anche le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state, e sono ancora oggi, oggetto.

Fatta questa doverosa parentesi, passiamo adesso ai nostri consigli di lettura, pensati per ricoprire tutte le fasce d’età: per le donne – e gli uomini – di oggi e di domani!

CHRISTINE E LA CITTÀ DELLE DAME

Scritto da Silvia Ballestra e illustrato da Rita Petruccioli, Christine e la città delle dame .

Il libro racconta la storia di Christine de Pizan, prima scrittrice professionista della storia.

Inoltre, racconta del suo celebre libro, La città delle dame, che tratteggia un luogo utopico immaginato dalla scrittrice e popolato da grandi donne del passato: regine, artiste, guerriere, sante, scienziate.

… (Christine) si vuole svagare un po’ (…) e prende in mano il primo libretto che trova sul tavolo… Ma che orrore, quando lo legge! È l’ennesimo testo che se la prende con le donne, descritte come lagnose e piene di vizi. Christine è triste: sa bene che esser donna non significa esser debole. Ma ecco, dal fondo della stanza, un misterioso chiarore. Sono tre magnifiche dame, radiose, dal portamento maestoso: «Christine, siamo qui per dirti che sta per nascere una città, un luogo ove le donne possano ritrovarsi e difendersi dai tanti attacchi insensati. Prendi la tua penna, e usala come una cazzuola. Le storie di donne insigni saranno fondamenta e mattoni, mura e palazzi. ».

Il libro, edito nel 2015 da Laterza per la collana Celacanto, è pensato per lettori dai 6 anni in su. Ha il grande merito di far scoprire, in modo semplice ed efficace, la storia di una donna intelligente e coraggiosa, che, attraverso la sua opera ha sfidato, orgogliosamente, una secolare tradizione misogina.

IN BREVE:

  • COSA: Un libro sulla vita di Christine de Pizan, e sulla storia del suo testo La città delle dame
  • PERCHÈ: Perché oltre che facile da leggere, è anche bellissimo da sfogliare!
  • PER CHI: Dai 6 anni in su
I 28 GIORNI

Scritto da Lia Celi e illustrato da Ilaria Urbinati.

I 28 giorni è un libro ironico e intelligente, per ridere ed emozionarsi, che spiega e racconta una buona volta a tutte le ragazze (e anche ai ragazzi!) cosa sono le mestruazioni!

E così, fra tette che spuntano, peli che crescono dove non c’erano mai stati, e un compagno di squadra diventato improvvisamente molto carino, insieme alla protagonista Vera scopriamo il ciclo, e come viverlo in modo sereno e naturale.

Ma se il ciclo è una cosa naturale, perché è così difficile parlarne?

Il libro, edito nel 2019 da Librì Progetti Educativi per la collana Collilunghi, è pensato per lettori dagli 8 anni in su, e ha il grande merito di parlare con naturalezza e semplicità di un argomento inspiegabilmente ancora tabù nella società di oggi.

IN BREVE:

  • COSA: Un libro sul ciclo mestruale: abbattiamo il tabù!
  • PERCHÈ: Perché l’ironia può aiutare a capire come funziona il mondo!
  • PER CHI: Dagli 8 anni in su
IL CATALOGO DELLE DONNE VALOROSE

Scritto da Serena Dandini.

Il catalogo delle donne valorose racconta la vita di trentaquattro donne, audaci, coraggiose, spesso perseguitate, talvolta incomprese ma sempre pronte a lottare per raggiungere traguardi addirittura impensabili.

Introdotte dai collages di Andrea Pistacchi e affiancate ad altrettante rose che alcuni vivaisti hanno creato per loro, si raccontano con delicatezza le storie della giornalista Ilaria Alpi, della maratoneta Kathrine Switzer, dell’astronoma Ipazia, dell’attivista Olympe de Gouges, della partigiana Irma Bandiera, e di molte altre ancora.

… Le esponenti di quella che una volta veniva chiamata ‘l’altra metà del cielo’ hanno fatto la storia, contribuendo all’evoluzione dell’umanità in tutti i campi possibili: dall’arte alla letteratura, dalla scienza alla politica, non trascurando la cibernetica e la fisica quantistica; ma per uno strano sortilegio raramente vengono ricordate, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tantomeno sono riconosciute come maestre e pioniere…

Il libro, edito nel 2018 da Mondadori, è pensato per lettori d 12 anni in su, e ha il grande merito di raccogliere la storia di tanta donne, per lo più dimenticate, erigendole ad esempio da seguire:

per gli uomini di oggi e domani, a ricordare loro che l’universo femminile non vale certo di meno di quello maschile; e per le donne di oggi e domani, a ricordare loro che è necessario lottare per affermare i propri diritti e il proprio valore.

IN BREVE:

  • COSA: Un libro sulla vita di 34 donne straordinarie, per lo più dimenticate
  • PERCHÈ: Perché dimenticare o ignorare è la prima mancanza di rispetto!
  • PER CHI: Dai 12 anni in su
VIA LIBERA – 50 DONNE CHE SI SONO FATTE STRADA

Scritto da Valentina Ricci ( La Vale del programma Pinocchio, su Radio Deejay), Viola Afrifa (autrice radiofonica e spalla di Fabio Volo nel programma Il Volo del mattino, su Radio Deejay) e illustrato da Romana Rimondi, Via libera – 50 donne che si sono fatte strada nasce da una considerazione:

Ogni 100 strade italiane dedicate a persone, solo 7 sono dedicate a donne, di cui 4 a Sante, Martiri ecc, e solo 3 a donne che hanno vissuto vite normali in maniera straordinaria.

Ecco dunque che le autrici hanno scelto 50 di queste donne, moderne e meravigliose, la cui vita è stata contraddistinta da strade difficili e in salita, ma percorse sempre con l’assoluta certezza di voler essere libere.

Nel testo le donne si raccontano in prima persona, e il risultato è un libro – stradario che vuole rendere giustizia a queste donne così tenaci da essere riuscite, appunto, a farsi strada.

Sono poche, pochissime le donne alle quali è intitolata una strada in Italia. Siamo andate a cercarle tutte e ne abbiamo scelte cinquanta. Ogni strada racconta di donne incredibilmente moderne, meravigliose, straordinarie nella loro normalità.

Il libro, edito pochi giorni fa da Sonzogno, è pensato per lettori dai 14 anni in su, e ha il grande merito di accompagnarci in un viaggio lungo la penisola, soffermandoci a pensare che dietro a tanti di quei nomi che distrattamente leggiamo sui cartelli delle vie, esistono storie meravigliose.

IN BREVE:

  • COSA: Un libro sulla vita di 50 donne a cui è stata dedicata una via, una piazza, un giardino
  • PERCHÈ: Perché loro, rispetto a migliaia di altre donne, ce l’hanno fatta!
  • PER CHI: Dai 14 anni in su

Pronti adesso, a celebrare come merita la (festa della) donna?

Se questa è una donna

in Approcci Educativi/Attività di classe by
Una proposta di lezione, senza volto e senza voce come è la scuola in questi giorni, per parlare della donna nella nostra società.

Otto Marzo 2020. Per introdurre questo lavoro voglio cominciare dalla data perché, in giorni strani come questi, è importante soffermarsi sui significati che si dispiegano da questi numeri.

Se ci fermiamo al giorno e al mese, subito la mente va alla ricorrenza dell’8 Marzo e a tutte le attività, le celebrazioni, articoli, film ed eventi che sempre si svolgono per questa ricorrenza.

Se invece passiamo all’anno, ecco che vanno in secondo piano tutte le celebrazioni e oggi, come domani, penseremo invece a quello che sta accadendo nelle nostre vite.

In questi giorni così precari e così inediti per noi del mondo occidentale, che non abbiamo mai conosciuto la guerra, mai il vero senso della vulnerabilità collettiva, mai il senso dell’imprevedibilità della vita e dello stare al mondo.

Ebbene, come in questi numeretti si respira tutta la stranezza di questi giorni, così sarà questa giornata. E la domanda è:

“Ha senso parlare di donna in questo 8 Marzo 2020?”

Forse che parlare di donna e di diritti, di visione della donna nel presente e nel passato in questa giornata del 2020 sia fuori luogo, visto che ‘fuori’ il mondo sta pensando ad altro?

Da docente che in questi giorni sta sperimentando tutta la difficoltà del proporre argomenti e contenuti a dei ragazzi senza la mediazione della parola e del volto, ho pensato che invece una lezione sulla donna, sulla visione della donna nella nostra tradizione occidentale sia necessaria proprio perché è la Storia a essere necessaria, la conoscenza a essere necessaria, anche in tempi di coronavirus.

E se la parola-corpo non può esserci perché siamo tutti a casa, quale tipo di lessico può venirci in soccorso per parlare di donna senza rischiare di affondare nei soliti slogan da social? Come provare a far riflettere i ragazzi affinché possano allargare lo sguardo e porsi domande?

Così ho pensato di farmi aiutare dal lessico delle immagini, lo strumento che veicola, si incolla alle emozioni e ci orienta, senza spiegazioni e troppi orpelli.

In una puntata del programma di Lessico amoroso di Massimo Recalcati che l’anno scorso è stato proposto sulla Rai, il professore parlò di violenza e, mentre parlava, scorrevano dietro di lui delle immagini molto eloquenti.

Io fui colpita in particolar modo da un’immagine: una mamma con una catena al collo con attorno i suoi figli e le parole del professore si cristallizzarono in quella immagine lì.

Le immagini sono scalpelli che danno forma all’informe e quindi, con una piccola ricerca in rete, ho costruito Se questa è una donna con la piattaforma Adobe Sparke.

Dal lessico cristiano a quello della pubblicità moderna, i fotogrammi sembrano sempre gli stessi. E l’aspetto sadico dell’ideologia del patriarcato sembra allungare le sue propaggini fino a oggi.

Qui trovate la proposta di lezione: https://spark.adobe.com/page/N4w3SR7EfDpnp/

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