Le forme della gentilezza
Quali sono le forme che può assumere la gentilezza? Scopriamolo in un percorso tematico, da realizzare con le ragazze e i ragazzi della scuola secondaria di I grado
In occasione della Giornata Mondiale della Gentilezza, che si festeggia oggi 13 novembre, vi proponiamo un piccolo viaggio fatto di parole “gentili”, un percorso tematico che ogni insegnante della scuola secondaria di I grado potrà utilizzare per realizzare un’attività extracurriculare con i suoi studenti. Ogni parola è introdotta da una frase e si chiude con alcune domande che saranno di stimolo alla discussione o alla compilazione di un elaborato.
Dopo il primo percorso dedicato alla scuola primaria, ecco il secondo appuntamento, riservato alle scuole secondaria di I grado!
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Diversità
“Ognuno all’interno di un gruppo recita la sua parte, anche se non lo sa. C’è quello simpatico, quella cool, quella che fa la pazza, quello studioso, quella carina, quello timido.”
Le ragazze e i ragazzi sono tutti accomunati dalle stesse fragilità, dagli stessi problemi, dai medesimi dubbi. Eppure sono tutti così diversi! È proprio questa diversità che la scuola dovrebbe riuscire a preservare e a trasformare in una ricchezza per il gruppo. In una società che tende ad appiattirci e a creare competizione, l’unicità di ognuno deve diventare la base dello stare insieme, della cooperazione, della solidarietà.
Riesci a descriverti in poche parole? E riesci a descrivere le tue compagne e i tuoi compagni? Quali sono le cose che di te e di loro cambieresti?
Solitudine
“Sentirsi soli è la cosa più terribile che ci sia. È come una specie di virus, un male invisibile che ti entra dentro e ti si attacca alle cellule, succhiandoti la vita”
La preadolescenza è un momento splendido, ma anche difficile. I rapporti interpersonali e l’accettazione da parte del gruppo giocano un ruolo importante nel benessere delle ragazze e dei ragazzi. Per questo è fondamentale educare alla gentilezza, all’ascolto attivo, alla solidarietà. Tutti valori che i ragazzi possono usare come bussole per combattere il terribile morbo della solitudine, per non perdersi in questo avventuroso percorso di crescita.
Ti capita mai di sentirti sola (o solo)? Quali sensazioni provi? Pensi che qualcuno tra i tuoi compagni ne soffra in silenzio?
Accettarsi
“Penso a quando rivedrò i miei amici. Sarà tutto come prima? E loro, cosa penseranno di me? Ti sembro la stessa di sempre? E se sono cambiata, sembro più brutta o antipatica o noiosa?”
La preadolescenza è il momento del cambiamento. Cambiano i gusti, cambiano i modi di relazionarsi con gli altri. E soprattutto cambia il corpo. Talvolta questi cambiamenti possono creare imbarazzo o un senso di spaesamento, e ci chiediamo come reagiranno i nostri compagni.
Ci sono stati ultimamente dei cambiamenti nel tuo corpo? Pensi che siano una cosa positiva o negativa? Come ti immagini alla fine delle medie?
Bullismo
“Mi sono passate per la testa le raccomandazioni degli insegnanti e dei genitori, quando ci dicevano di stare attenti, di tenere sempre gli occhi aperti, di essere sempre gentili e disponibili con gli altri, e io che dentro di me ogni volta pensavo: a me e ai miei amici non accadrà mai!”
Non è sempre facile comprendere la differenza tra uno scherzo e un atto di bullismo. Il bullismo infatti ha varie forme, alcune più brutali ed evidenti, come una percossa. Altre invece sono più labili e invisibili. E si possono nascondere dietro semplici scherzi ripetuti, soprannomi, prese in giro all’uscita della scuola come nella chat di classe. Il bullismo è pericoloso e non dobbiamo mai sottovalutarlo: può assumere strane forme, e può portare le persone a fare cose inimmaginabili, sia chi lo commette sia chi lo subisce.
Sei mai stato vittima di bullismo? E qualche tua amica o amico? Credi che, se dovesse accadere a te, saresti in grado di parlarne con un insegnante, un compagno o un parente?
Aiuto
“È successa una cosa brutta a una mia amica. Io vorrei aiutarla, ma lei mi ha detto che adesso ne è uscita e non ha più bisogno del mio aiuto. Io non so cosa fare, perché non so se è vero”.
Non sempre chi ha bisogno di aiuto è in grado di chiederlo. O meglio, non sempre è in grado di farlo con le parole. Qualche volta le ragazze e i ragazzi lo fanno solo con lo sguardo, con i gesti, con il comportamento, tendendo a chiudersi o fuggire, oppure a diventare aggressivi. Dall’altra parte, l’esperienza insegna che non è facile aiutare una persona – soprattutto se si tratta di un problema importante – e che spesso, se ci accorgiamo di qualcosa, è meglio rivolgersi a un adulto.
Come ti comporti quando hai un problema? Ti è mai capitato che un amico o un’amica ti chieda aiuto? Bullismo, problemi alimentari, familiari… qual è il modo migliore per aiutare una persona?
Amore
“Cosa mi ero messa in testa? Davvero pensavo di potergli piacere? Perché mai un ragazzo come lui doveva interessarsi a una tipa insignificante come me?”
La preadolescenza è il momento delle grandi “cotte”. Cambia il modo di vedere il mondo e cambia anche il modo in cui si vedono quelli dell’altro sesso. Spesso però non è facile fare i conti con le proprie emozioni e con i propri sentimenti. Ci possiamo sentire inadeguati, sia nel fisico sia nel carattere. Eppure, i sentimenti ci sono. Sbucano dal cuore e chiedono di essere ascoltati. È adesso che si può educare al rispetto verso gli altri e verso se stessi.
Ti è mai capitato di provare un forte sentimento per una persona? È qualcosa di piacevole o no? Come si esprime, secondo te, il rispetto all’interno di una coppia?
Social
“Credo si debba fare molta attenzione a quello che si posta sui social e anche a quello che si scrive. Davvero, bisogna stare attenti!”
I preadolescenti trascorrono molto tempo sui social. Li usano per rimanere sempre in contatto, per scambiarsi informazioni, per scherzare o prendersi in giro, per chiedere consigli e aiuto. Non sempre però sono consapevoli di quello che stanno facendo ogni volta che scrivono o postano qualcosa. Pensiamoci bene ogni volta che diamo un giudizio su qualcun altro, che postiamo una foto, che raccontiamo qualcosa di noi.
Esiste un uso giusto e sbagliato dei social? Ti è mai capitato di sentirti offeso per qualcosa che ha scritto o postato un amico? Secondo te, la chat della tua classe potrebbe essere usata meglio?
Un antidoto
“La gentilezza è come un antidoto, una specie di vaccino capace di combattere non solo il virus della solitudine, ma anche quello dell’ignoranza, del razzismo, dell’indifferenza”.
L’abbiamo visto, tutte le ragazze e i ragazzi di questa età sono alle prese con un periodo incredibile della loro vita: con le amicizie, la scuola, il rapporto con i genitori, la scoperta dell’amore, il desiderio di essere accettati dal gruppo, il bullismo, il sesso, l’anoressia… eppure il modo migliore per affrontare tutto questo c’è. E si chiama gentilezza. Che non è un insieme di regole, ma è un atto rivoluzionario, di libertà.
“Mi tornano alla mente le parole che una mia amica mi ha scritto sul diario: Sii sempre gentile quand’è possibile. Beh, è sempre possibile“
Le citazioni di questo articolo sono tratte dal libro per ragazzi Gentile come te, edito da Librì Progetti Educativi, 2020. Un diario che narra le vicissitudini di un gruppo di preadolescenti, alle prese con le difficoltà e gli ostacoli di tutti i giorni, affrontando temi importanti e delicati.
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