Dare forma ai suoni, un’attività da fare in classe attraverso la quale i bambini rappresenteranno vari suoni attraverso disegni astratti!
I suoni informali, singoli o organizzati, possono essere un interessante stimolo, fin dai primi giorni di scuola, per esperienze di ascolto attraverso le trasposizioni grafiche. La trasposizione dal codice sonoro al codice visivo è finalizzata alla creatività e all’attivazione dell’attenzione selettiva e si attua attraverso la scelta di differenti modi di rappresentazione.
Diamo forma ai suoni
L’esperienza che segue può essere indirizzata sia ad alunni del primo ciclo della scuola primaria, che ad alunni più grandi. Si tratta di presentare ai bambini suoni diversi e di chiedere loro di rappresentarli con il disegno (materiale occorrente per il disegno: pennarelli a punta grossa e a punta fine, fogli di formato a 4). Ecco alcuni suoni facili da realizzare ,utili per un primo approccio all’esperienza:
- STIMOLO N. 1: RISO IN UN TUBO DI CARTONE
Realizzare il tubo con un foglio da disegno arrotolato, inserire tre manciate di riso, chiudere le estremità e rovesciare lentamente il tubo prima in una direzione, poi nell’altra. Ripetere due volte. - STIMOLO N. 2: SASSO NEL VETRO
Inserire un sasso in un baratto di vetro. Produrre un colpo secco rovesciando il barattolo. Ripetere tre volte. - STIMOLO N. 3: CARTA ACCARTOCCIATA
Utilizzare un foglio di carta forno. Stropicciare per cinque secondi. - STIMOLO N. 4: NOTA TENUTA
Produrre il suono con una nota tenuta di uno strumento melodico, ( flauto, tastiera, melodica) per tre secondi, poi ripetere la stessa nota tre volte per un secondo.
Presentiamo ai bambini e alle bambine un foglio A4 diviso in sezioni e chiediamo di disegnare i suoni che presenteremo ad uno ad uno. Sarebbe importante che l’insegnante producesse i suoni senza far vedere la fonte, affinché i bambini non disegnino realisticamente ciò che produce il suono, ma il suono stesso.
E poi? Diamo parola ai suoni
Per passare dal livello dell’esperienza a quello della conoscenza, riprendiamo i suoni prodotti e confrontiamo i disegni. Possiamo ritagliare le strisce relative alla stessa fonte e comporle in un cartellone unico, o prenderle in considerazione singolarmente. Chiediamo quindi ai bambini di descrivere ogni esperienza acustica aiutandosi con l’osservazione del disegno. Per facilitare la verbalizzazione, possiamo proporre la scelta tra coppie di aggettivi.
- SUONO N. 1: RISO NEL TUBO
MORBIDO/SECCO, GRANULOSO/LISCIO, FORTE/LEGGERO, LUNGO/BREVE, SCURO/CHIARO SPEZZATO/ LINEARE/ ATTORCIGLIATO - SUONO N 2: SASSO NEL BARATTOLO
MORBIDO/SECCO, BREVE/LUNGO, FORTE/LEGGERO, SCURO/CHIARO - SUONO N 3: CARTA ACCARTOCCIATA
CREPITANTE/DECISO, RIGIDO/MORBIDO, DOLCE/ASPRO, LUNGO/BREVE, FORTE/LEGGERO - SUONO N. 4: NOTA TENUTA
LUNGO/BREVE, ACUTO/GRAVE,TREMOLANTE/DECISO, SECCO/MORBIDO, CHIARO/SCURO
Al termine dell’esperienza possiamo tornare sulle loro descrizioni commentandole e contestualizzando le scelte di ciascuno. Es: Matteo ha detto che il suono era leggero, infatti ha usato un colore chiaro, per Martina e Luca il suono era lungo, infatti hanno disegnato un lungo filo attorcigliato su sé stesso, eccetera.
Dal disegno al suono
La stessa esperienza può essere svolta al contrario. Possiamo proporre alla lavagna o su cartellone un insieme di segni grafici chiedendo ai bambini di dare loro espressione sonora.
Possiamo indirizzare la classe verso una realizzazione esclusivamente vocale o strumentale utilizzando ciò che, nell’ambiente circostante, può produrre suoni e rumori: (penne battute, astucci scossi, ecc…).
Ecco due proposte per realizzare le mappe sonore.
L’esecuzione può avvenire con l’insegnante che indica, da sinistra verso destra. i suoni da eseguire. È necessario introdurre il concetto di contemporaneità: se i segni sono presenti simultaneamente in verticale, l’esecuzione da sinistra a destra dovrà prevedere la distribuzione delle parti a più esecutori che suonino nello stesso tempo.
Dall’esperienza al codice musicale
Per un ulteriore approfondimento indirizzato a ragazzi più grandi possiamo introdurre ulteriori concetti musicali legati alla relazione suono/segno:
- Assenza di segno: silenzio
- Presenza di segno: suono
- Colore= timbro
- Lunghezza del tratto: durata
- Spessore : intensità
- Oscillazioni in verticale: variazioni di altezza
- Sovrapposizione verticale: contemporaneità (armonia)
- Andamento lineare: successione (melodia)
- Ripetizione di segni secondo un ordine: ostinato ritmico
- Ecc…
Anche nell’arte contemporanea si possono trovare esempi da utilizzare come partiture sonore. Ed ecco che il percorso può arricchirsi di nuovi sentieri di approfondimento.
Se siete interessati/e al tema dell’ascolto musicale, trovate qui un altro interessante articolo!
Foto di copertina by Steve Johnson on Unsplash