Libri di testo: strumento di lavoro o totem inossidabile?

Il Progetto Lettura è un percorso interdisciplinare che stimola la creatività, l’ascolto, la concentrazione e molte altre capacità dei bambini
È importante proporre la varietà nella scelta della lettura per i ragazzi; perché e come fare ce lo spiega Paola
Nancie Atwell, famosa educatrice americana, che nel 2017 vinse il Global Teacher Prize, definito il premio Nobel della Scuola.
Abbiamo già affrontato recentemente il tema del nuovo documento di valutazione nella scuola primaria, con l’introduzione del giudizio descrittivo riferito ai 4 livelli di apprendimento (avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione).
Una mossa, questa, che mira a dare valore alle tappe dell’apprendimento, trattandosi di una vera e propria considerazione in itere.
Ma come possono muoversi alunni, insegnanti e genitori, per migliorare l’apprendimento nella scuola primaria? Con il suo uso intenzionale in classe, che comprende 3 approcci di valutazione:
Tali approcci (e non solo) sono ben delineati in un ottimo articoli di Orizzontescuola.it, che offre anche l’utile Rubrica di valutazione delle competenze chiave e di cittadinanza, da scaricare gratuitamente.
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Buona lettura!
Una riflessione di Sonia Coluccelli, insegnante e formatrice, sulla funzione dei libri di testo e sui processi di apprendimento attraverso
4 fasi per insegnanti e genitori che aiutano i bambini a sviluppare strategie per trasformare la lettura da compito a
Guida semiseria per libri da mettere in valigia: pensati per gli adulti, ecco i nostri consigli di lettura per ritemprare
Abbiamo già avuto modo di parlare del tema della valutazione in questo articolo.
Con l’Ordinanza ministeriale N° 172 del 4/12/2020, i docenti della scuola primaria hanno dovuto pensare a nuove modalità per la valutazione della preparazione degli alunni.
A decorrere dall’anno scolastico 2020/2021, dunque, la valutazione (periodica e finale) degli apprendimenti è espressa, per ciascuna disciplina di studio, attraverso un giudizio descrittivo.
Tutto ciò mira a dare valore alle tappe dell’apprendimento, trattandosi di una vera e propria “valutazione in itere”: rigorosa, sistematica, non più oggettiva.
Se prima si mettevano a confronto gli alunni gli uni con gli altri, collocandoli di fatto in una scala gerarchica, adesso ciò che viene valutato è il processo di insegnamento-apprendimento: così, si monitora costantemente il percorso dei bambini.
Il processo di valutazione, dunque, non verte più su una logica di misurazione prettamente numerica; è infatti orientato alla ricerca di percorsi personalizzati per ogni alunno.
Consente inoltre di rappresentare i complessi processi cognitivi/meta-cognitivi, emotivi e sociali attraverso i quali si manifestano i risultati degli apprendimenti.
Sotto la lente attenta della valutazione, è dunque il percorso di insegnamento/apprendimento messo in atto dal docente; grazie a questo, l’insegnante monitora l’efficacia delle sue proposte o le eventuali difficoltà della classe, in base al contesto.
Servono strumenti diversificati, da utilizzare durante lo svolgimento delle varie attività.
Il ruolo dell’insegnante adesso cambia: non solo parla e spiega alla cattedra, ma progetta le esperienze e le attività della classe.
In questa nuova veste, le domande che si pone sono varie e continue: quale progettualità voglio sviluppare? Cosa voglio far fare agli alunni?
Come sostiene Elisabetta Nigris, Responsabile del Gruppo di lavoro nazionale del Miur sulla valutazione:
Se vogliamo progettare per competenze, è necessario costruire un percorso con i bambini che gradualmente, attraverso il conseguimento di obiettivi sempre più articolati, conduca alle competenze
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Una riflessione di Sonia Coluccelli, insegnante e formatrice, sulla funzione dei libri di testo e sui processi di apprendimento attraverso
Prendere la sufficienza rischia di essere più importante di imparare qualcosa: questo è uno dei problemi della troppa importanza che
In merito alla valutazione, sono tre gli approcci che contribuiscono all’apprendimento degli studenti. Un interessante articolo ci spiega nel dettaglio.
È inutile negarlo. Molti adulti reputano i soldi e l’economia argomenti troppo difficili da trattare in classe come se si trattasse di argomenti tabù, qualcosa di cui devono occuparsi solo gli adulti. Ma è veramente così? Se è vero che un bambino può non comprendere le oscillazioni del mercato finanziario, è sicuramente vero che crescendo sentiranno parlare in famiglia – e non solo in famiglia – di soldi, mutui, bollette, stipendi, tasse e tante altre cose che hanno a che fare con l’economia.
Ci sono poi alcuni argomenti dell’economia che interessano più di altri: uno fra tutti è il risparmio. È proprio grazie al risparmio infatti che è possibile realizzare un desiderio speciale, e i bambini (e tutti noi), si sa, sono pieni di desideri!
Ecco allora una semplice e divertente attività per la scuola primaria (in realtà, con qualche piccolo accorgimento, può essere declinata anche per i successivi ordini scolastici) che aiuterà a comprendere un altro argomento molto importante: il budget. La scusa? Dover organizzare una grande festa e avere a disposizione una cifra precisa.
Diciamo alla classe che vogliamo organizzare una grande festa (l’occasione può essere reale o inventata) e che abbiamo a disposizione una cifra precisa, ad esempio 100 euro. Spieghiamo che con questa cifra dovremo acquistare tutto ciò che serve: dal cibo alle bevande, dai festoni a un piccolo spettacolo. Il primo passo è raccogliere dai bambini le varie proposte e scegliere insieme quelle che piacciono di più alla maggioranza: ogni volta che una proposta convince tutti, scriviamola alla lavagna e, con l’aiuto di un tablet o con la LIM, scriviamoci accanto il prezzo.
Naturalmente il valore in euro di cibi e oggetti può essere approssimato: la cosa importante è che i bambini comprendano che il budget è un modo per capire le spese che ci attendono e per meglio distribuirle secondo le nostre esigenze.
Sono molti i libri utili agli insegnanti e agli studenti per approfondire alcuni aspetti dell’economia.
E come economia, di Editoriale Scienza, affronta in maniera semplice e con tante piccole attività gli aspetti più importanti della finanza.
Per i più grandi invece c’è Il libro dell’economia, edito da Gribaudo, per parlare di denaro, recessione, tasse e modelli economici.
Per le classi della scuola primaria, infine, Librì Progetti Educativi e BPER Banca hanno realizzato Un’economia che abbraccia tutti, una campagna educativa di educazione finanziaria per capire cos’è l’economia, evidenziando quanto sia collegata alla vita quotidiana. L’adesione alla campagna è gratuita e permette di accedere a tanti strumenti didattici, quali un kit cartaceo e contenuti digitali. Per maggiori informazioni, basta visitare la pagina dedicata sul sito di Librì Progetti Educativi.
In copertina illustrazione da “Un’economia che abbraccia tutti”, Librì Progetti Educativi.
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Una riflessione di Sonia Coluccelli, insegnante e formatrice, sulla funzione dei libri di testo e sui processi di apprendimento attraverso
In merito alla valutazione, sono tre gli approcci che contribuiscono all’apprendimento degli studenti. Un interessante articolo ci spiega nel dettaglio.
Con il giudizio descrittivo riferito a differenti livelli di apprendimento, la valutazione degli alunni mira a dare valore alle tappe
Ricerca, alimentazione, attività fisica e soprattutto dono: sono alcune delle parole che le classi che hanno aderito alla campagna educativa “Una costellazione luminosa” potranno scoprire. Un progetto didattico che in questi anni ha coinvolto con successo oltre 350.000 studenti della scuola primaria di tutta Italia e le loro famiglie, grazie ai 15.000 kit consegnati gratuitamente nelle classi.
Quest’anno la campagna educativa si arricchisce con importanti novità! Oltre ai materiali del kit didattico, tra cui troverete la guida e il divertente libro illustrato per gli studenti, gli insegnanti e gli alunni avranno l’opportunità di avere strumenti digitali da utilizzare in classe e a casa.
Con la nuova edizione 2020/21, AIRC, con il sostegno di UniCredit Foundation, ha infatti deciso di supportare la digitalizzazione della scuola, dando la possibilità a tutti gli insegnanti che ne faranno richiesta di aprire una bacheca digitale su padlet.com per partecipare al concorso legato alla campagna.
La nuova offerta formativa comprende inoltre costellazione.airc.it, un sito ricco di materiali e strumenti per approfondire i contenuti della campagna e realizzare tante attività. Il sito, pensato per rivolgersi agli studenti grazie alla mediazione dell’insegnante, può essere utilizzato anche con la LIM e vuole esplorare le parole di AIRC.
Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro è un ente che da più di cinquant’anni anni si occupa di supportare la ricerca sui tumori, sostenendo inoltre progetti per creare consapevolezza anche nelle nuove generazioni.
Una riflessione di Sonia Coluccelli, insegnante e formatrice, sulla funzione dei libri di testo e sui processi di apprendimento attraverso
Insegnare ad avere cura dell’ambiente è ormai sempre più necessario: le dritte per affrontare il tema della sostenibilità in classe!
Dedicata alla tutela dell' ambiente e al risparmio delle risorse, scopriamo la campagna educativa "Tondo come il mondo", realizzata da Librì
Si conclude la tavola rotonda che abbiamo realizzato con la maestra Carla Caiafa (dell’Istituto Comprensivo Le Cure), la maestra Francesca Liberati (delle Scuole Pie Fiorentine) e la maestra Elena Bini (dell’Istituto Comprensivo Pieraccini). Un’intervista a tre voci in cui ci hanno raccontato la loro esperienza di insegnanti “a distanza” ai tempi del Coronavirus.
Maestra Carla: Credo che i bambini debbano impegnarsi quotidianamente a fare qualcosa di utile e produttivo, per mantenere il cervello attivo. Quindi, eseguire le consegne delle maestre, ascoltare i genitori e non arrabbiarsi, perché in casa bisogna mantenere un clima sereno e pacifico, per convivere al meglio. Non dimentichiamolo: il nemico è fuori!
Maestra Francesca: Una volta tanto i bambini dovrebbero vivere senza che il loro tempo sia troppo strutturato. Lasciamoli annoiare anche un po’ e vivere questo momento con la famiglia. Compiti? Pochi! Non credo molto nella didattica a distanza per i bambini della primaria. Ci sarebbero moltissime cose da dire su questo argomento.
Maestra Elena: La noia è uno strumento incredibile per far nascere nei più piccoli la creatività, affina il loro ingegno. Inoltre è molto importante per loro rimanere aggiornati, ascoltare tv e leggere qualche articolo semplice. Ma in qualunque momento dovranno sempre sentire il “calore” e la comprensione emotiva dei loro insegnanti, peculiarità che da sempre caratterizzano la nostra professione, perché solo così potranno far fronte alle difficoltà di questo terribile momento.
Maestra Carla: Li farò semplicemente parlare, cercando di rispondere a ogni domanda con serenità ed esattezza. I bambini sono bravi a metabolizzare, basta che ne abbiano la possibilità, guidandoli senza condizionarli. Ai miei alunni di prima chiederò di scrivere un pensiero al giorno su un album, una sorta di diario, e poi di disegnare ciò che verrà fuori da un dibattito guidato. Vorrei che questo gesto quotidiano desse loro, gradualmente, modo di esternare le paure. Spiegherò l’accaduto con l’ausilio di video didattici, con letture sulla paura e il coraggio. Poi racconterò delle mie paure e dei miei interrogativi, chiedendo il loro aiuto. Insomma, ci aiuteremo a vicenda! Solo così ci riapproprieremo della nostra vita scolastica. Tutto finirà presto e io sono pronta, con tante idee e voglia di ricominciare.
Maestra Francesca: Ne parleremo in classe. I bambini racconteranno come hanno vissuto questi giorni. Sicuramente la conversazione seguirà le loro necessità. Sarà importantissimo rispondere alle loro domande e parlare di questo argomento ricordandosi però che sono bambini e che fortunatamente la loro visione della situazione non è – e non è stata – quella di noi adulti.
Maestra Elena: Quando tutto sarà finalmente passato, credo che i bambini saranno più maturi e vaccinati, così come i loro genitori, che forse avranno avuto l’occasione di conoscere qualche aspetto in più dei loro figli. A volte i tanti impegni ci stordiscono e non ci permettono di prendere veramente coscienza della nostra vita. Parleremo insieme di questi difficili giorni e sarà un vissuto vero che, credo, cementificherà meglio gli apprendimenti e le vicende future.
Ringraziamo le maestre Carla, Francesca ed Elena per la disponibilità e la sincerità, ma soprattutto per il grande impegno con cui affrontano giorno dopo giorno il loro lavoro. Anche a distanza!
Una riflessione di Sonia Coluccelli, insegnante e formatrice, sulla funzione dei libri di testo e sui processi di apprendimento attraverso
In merito alla valutazione, sono tre gli approcci che contribuiscono all’apprendimento degli studenti. Un interessante articolo ci spiega nel dettaglio.
Con il giudizio descrittivo riferito a differenti livelli di apprendimento, la valutazione degli alunni mira a dare valore alle tappe
Dopo il precedente articolo, torniamo a parlare con la maestra Carla Caiafa (dell’Istituto Comprensivo Le Cure), la maestra Francesca Liberati (delle Scuole Pie Fiorentine) e la maestra Elena Bini (dell’Istituto Comprensivo Pieraccini). Insieme ci raccontano, in questa intervista a 3 voci, la loro esperienza di insegnanti “a distanza” in queste settimane di emergenza da COVID-19.
Maestra Carla: Sono preoccupata un po’ per tutti e due gli aspetti. La sospensione sarà piuttosto lunga e non è possibile in questa situazione seguire un ritmo “normale”. Questo può essere destabilizzante per i bambini. Inevitabilmente si perde anche la quotidianità.
Mi riferisco a quelle conquiste fatte giorno dopo giorno, con grande fatica e impegno, da parte di alunni e maestre. Penso soprattutto al lento lavoro d’inserimento che ho svolto all’inizio dell’anno nella mia classe prima!
Maestra Francesca: Sarò sincera, non sono molto preoccupata per la didattica. I bambini hanno ottime risorse e sicuramente recupereremo il tempo, che non considero perso, ma diverso. Credo invece che questo possa essere un periodo molto prezioso per le famiglie: è possibile stare insieme con ritmi ridotti, organizzare giochi, leggere.
Credo anche che i legami che abbiamo costruito in questi anni non si perderanno per uno o due mesi trascorsi a casa. Questo momento difficilissimo per tutti noi, se lo vogliamo, può trasformarsi anche in qualcosa di positivo per i bambini e le famiglie. Noi maestri faremo poi il punto della situazione quando torneremo a scuola.
Maestra Elena: Credo che, seppur terribile, questo momento sarà stimolante per riscoprire la noia tanto vituperata quanto importante per stimolare la creatività. Non sono preoccupata dal fatto che i programmi scolastici possano rimanere un po’ “indietro”, credo che i bambini sapranno riconvertire questo disagio in una capacità di resilienza culturale personale e alternativa.
Inoltre, anche se perderemo qualcosa sotto l’aspetto della didattica, sicuramente i bambini impareranno la paura, la solidarietà, l’affetto, la forza e il sacrificio, tutti aspetti importanti che contribuiranno alla loro crescita e alla loro maturità.
Maestra Carla: Agli insegnanti dico di non scoraggiarsi, perché dobbiamo rimanere un punto di riferimento per i bambini e le famiglie. Rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci alla prova con le nuove tecnologie, senza timori.
Calibriamo i compiti, senza sovraccaricare i genitori! Usiamo le piattaforme on-line per assegnare laboratori d’arte, suggeriamo libri e video-letture. Ai genitori, invece, dico di usare questi momenti per stare con i figli.
Aiutiamoli nei compiti e giochiamo con loro, facciamo puzzle, giochi da tavolo, costruzioni, ascoltiamo musica, balliamo, guardiamo foto e video di quando erano piccoli.
Il suggerimento più importante, però, è mettersi sul divano con loro e leggere una favola al giorno; e leggiamo anche noi, per dare il buon esempio! Consiglio anche di limitare tv e videogiochi, piuttosto fatevi aiutare in cucina, a fare biscotti, impastare la pizza, e date loro piccole mansioni come rifarsi il letto.
Maestra Francesca: Penso sia importante dare spazio alla costruzione di giochi manuali, lavori creativi, inventare giochi o fare giochi di ruolo con fratelli e genitori.
Molto importante è anche, secondo me, non imporre mai un libro ai bambini ma farglielo scegliere, cercando solo di indirizzarli in base ai loro gusti. Possono anche vedere dei video molto interessanti, come fiabe sonore, ma non solo!
Proprio qualche giorno fa ho chiesto ai miei bambini di guardarsi su YouTube Pierino e il lupo, con Abbado e Benigni, e di illustrare le scene descritte. Insomma, è l’occasione per scoprire tante belle cose, senza esagerare col computer però.
Maestra Elena: Il momento è difficile, tutti siamo emotivamente impreparati, credo quindi che non sia opportuno sobbarcare le famiglie con troppi compiti. È però l’occasione per fare e scoprire tante cose. Di certo la più importante è la lettura.
Ho detto agli alunni di leggere anche un quotidiano a settimana e di fare la sintesi di qualche articolo interessante o particolare.
Inoltre, ho consigliato loro di tenere un diario giornaliero in cui appuntare e descrivere ciò che vedono dalla finestra, le cose fatte, i libri letti, le emozioni vissute.
credits: https://www.flickr.com/photos/chrisandjenni/
licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0/
Una riflessione di Sonia Coluccelli, insegnante e formatrice, sulla funzione dei libri di testo e sui processi di apprendimento attraverso
In merito alla valutazione, sono tre gli approcci che contribuiscono all’apprendimento degli studenti. Un interessante articolo ci spiega nel dettaglio.
Con il giudizio descrittivo riferito a differenti livelli di apprendimento, la valutazione degli alunni mira a dare valore alle tappe
Che sia una situazione nuova e delicata, lo sanno tutti, non solo da un punto di vista sanitario. L’arrivo del Coronavirus ha cambiato le abitudini di tutti gli italiani, anche dei più piccoli. Negozi chiusi, palestre chiuse e soprattutto scuole chiuse, una misura inevitabile per arginare il virus.
Per parlarne con le dirette interessate, abbiamo incontrato (in maniera virtuale) tre maestre di tre scuole primarie differenti, nel comune di Firenze, per porre loro alcune domande.
Ne è nata un’intervista a tre voci, una tavola rotonda on-line, che ci racconta l’incredibile sforzo che i docenti compiono per stare vicino ai loro alunni, non solo da un punto di vista didattico, ma anche emotivo ed educativo.
Loro sono la maestra Carla Caiafa (dell’Istituto Comprensivo Le Cure), la maestra Francesca Liberati (delle Scuole Pie Fiorentine) e la maestra Elena Bini (dell’Istituto Comprensivo Pieraccini). Pubblichiamo qui la prima parte dell’intervista, dandoci appuntamento al prossimo articolo.
Grazie a tutte di esservi collegate con Occhiovolante. Subito per voi una domanda importante. La maestra è, per sua natura, un punto di riferimento “concreto” per i suoi alunni. Come vi sentite a essere diventate maestre “virtuali”?
Maestra Carla: È una sensazione totalmente nuova, per tutti quanti. Devo dire che non è facile portare avanti il nostro lavoro in questa situazione, soprattutto con bambini così piccoli. Certo, la didattica a distanza ci aiuta molto a mantenere il contatto, almeno umano, con i nostri allievi e ci rende, quantomeno, “più tecnologici”! Il segreto è cercare di vedere sempre l’aspetto positivo e propositivo di ogni novità.
Maestra Francesca: Per quanto mi riguarda, è una delle prove più difficili che sto affrontando. Fare la maestra senza avere i bambini davanti è difficilissimo. Mancano gli sguardi, le domande, le risate e tutta la quotidianità. Credo comunque che sia importantissimo mantenere il filo che ci unisce: i bambini devono continuare ad avere le loro sicurezze, i loro affetti anche se soltanto virtuali. Attraverso i nostri semplici messaggi, loro ci sentono vicini e questo è molto importante.
Maestra Elena: È vero, si è scatenata una corsa alla didattica a distanza, ma quanti insegnanti e quante classi sono veramente pronti? Io ad esempio insegno in una quinta di 25 alunni, dei quali soltanto 7 o 8 sono italofoni e molti vivono condizioni socio-culturali difficili. Ai colloqui alcuni genitori non avevano la password di accesso al sito dell’Istituto e quindi erano ignari dei risultati conseguiti dai loro figli. Anche i compiti vengono svolti saltuariamente e con modalità discutibili, per l’assenza delle famiglie. Gli alunni sono spesso gli interpreti dei rapporti con le famiglie. Credo che alcune di queste famiglie difficilmente seguiranno la piattaforma dell’istituto dove viene svolta la didattica a distanza.
Come avete deciso di rimanere in contatto con i vostri alunni? Quali strumenti utilizzate?
Maestra Carla: Il giorno dopo la sospensione delle attività scolastiche, giovedì 5 marzo, ho inviato un video-messaggio a bambini e famiglie, per far sentire la mia presenza. Dopodiché, con le colleghe, abbiamo attivato l’app Hangout, per garantire dei momenti di comunicazione collettiva, a gruppetti di 4/5 alunni per volta. Abbiamo anche scaricato dei giochi ortografici da proporre ai bambini attraverso dei link di Learning Apps, che sono stati apprezzatissimi, perché semplici e divertenti, da fare in qualsiasi momento della giornata. Infine abbiamo scaricato la piattaforma Padlet, adeguandoci alle indicazioni d’Istituto, che sto usando attualmente per proporre i compiti, ma anche video, letture e lavoretti di arte e immagine.
Maestra Francesca: Inizialmente ho sentito gli alunni tramite messaggi vocali, è così che io e le mie colleghe abbiamo dato i primi compiti a casa. Adesso la scuola si è organizzata con una piattaforma via mail, stiamo utilizzando Google Drive. In questo modo possiamo comunicare con le famiglie, assegnare compiti e suggerire video e letture, ma anche avere delle piccole restituzioni didattiche facendo molta attenzione alla privacy di ogni famiglia.
Maestra Elena: Ho cercato da subito di essere vicina a miei alunni con messaggi e note vocali su Whatsapp , per far giungere a loro, attraverso la mia voce, una qualche normalità. Li ho anche brontolati perché avevano dimenticato qualche libro in classe! Così qualche giorno fa, previa autorizzazione della Dirigente, sono andata a scuola, ho riempito la macchina dei loro libri e li ho clandestinamente consegnati ai genitori in modo che tutti potessero lavorare. Adesso, ogni tre o quattro giorni, mi faccio sentire e assegno loro il lavoro. Il nostro Istituto sta utilizzando la piattaforma Moodle, con la formazione di classi virtuali, e devo dire che gran parte del corpo docente, anche se non esperta, si è impegnata fin da subito a utilizzarla.
Tre attività di laboratorio che, partendo dalla lettura di albi illustrati, ci aiutano a impostare un buon gruppo classe fin
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