Tanti bei libri consigliati da Paola Zannoner per festeggiare una giornata importante e tutte le donne che hanno contribuito a renderla tale
L’8 marzo è la festa della donna, come si sa. Non perché è carino festeggiare le donne, con tante mimose e cuoricini, ma per ricordare che essere donna indipendente e libera non è uno stato di natura generale, mondiale, e che l’autodeterminazione femminile è il risultato di un lungo e difficile percorso non ancora realizzato in tutto il pianeta.
Per fortuna, i libri salvano la memoria del nostro vivere sociale, non soltanto come classici che ricordano il tempo che fu, ma come narrativa contemporanea che riporta la storia attraverso un linguaggio attuale e una narrazione coinvolgente, che sappia far commisurare i lettori di oggi con ciò che è accaduto nel passato.
Un tempo non remoto, dal momento che il voto alle donne in Italia fu istituito nel 1946 . Inoltre, fu grazie all’introduzione della parità di genere nell’articolo 3 della Costituzione (in vigore dal 1948) che fu eletto un piccolo drappello di donne in Parlamento (all’epoca chiamate “deputatesse”).
La storia della battaglia per il voto universale da parte delle donne è raccontata con la consueta energia e capacità d’immedesimazione da Sabina Colloredo in Suffragette, un voto per tutte, appena pubblicato da E.Elle nella collana I Grandissimi. Minacciate, disprezzate, picchiate, arrestate, le giovani donne inglesi che dettero vita al movimento per il voto universale non si piegarono di fronte alla violenza delle istituzioni patriarcali, seppero vedere più lontano e ottenere, grazie alla loro tenacia, il voto per tutte le donne, con la legge del 2 luglio 1928, esattamente 90 anni fa.
Di donne che seppero essere visionarie e combattenti ne incontriamo molte nella collana Grandissimi: dalla prima donna di colore che si oppose alla discriminazione e cioè Rosa Parks, il no che cambiò la storia (ancora dalla penna di Sabina Colloredo, il libro è uscito lo scorso anno), alla ragazza che affrontò i Talebani e che vinse il premio Nobel, e cioè Malala, una voce contro l’ignoranza di Igor De Amicis e Paola Luciani (2017) alla scienziata premio Nobel Marie Curie, raccontata da Davide Morosinotto (2017) e molte altre protagoniste dell’arte, della scienza, della politica, di tutti i campi del sapere e delle attività umane interdetti alle donne per millenni.
Oggi molti scrittori rendono omaggio alla forza e al coraggio delle donne nei diversi campi dove furono, all’inizio, sole e dunque eroiche. A questo proposito, consiglio di leggere il bel romanzo di Tommaso Percivale, Più veloce del vento (Einaudi ragazzi 2016), che ci racconta la storia di Alfonsina Gatto, la prima ciclista in uno sport come si diceva “non per signorine”, dove era uno scandalo che si mostrassero le gambe, si corresse, si sfidassero gli uomini.
Il percorso tortuoso della parità non è certamente concluso, e non soltanto in paesi che ancora mantengono rigidamente sottomesse le donne, ma neppure nelle democrazie che tutelano i diritti civili con leggi e con strumenti sociali.
Uno dei più bei libri italiani per adolescenti scritti sul tema della violenza alle donne è firmato da Antonio Ferrara, s’intitola Mia (Settenove, 2016) e ci permette di entrare nel flusso di coscienza di Cesare, assassino della sua ragazza, Stella, di cui l’io narrante confessa: “volevo tutto, anche i pensieri”.
Il tema della parità interessa tutti, perché in una società dove una parte essenziale come quella femminile è sottomessa e degradata stanno tutti male, non c’è evoluzione, non c’è pace. Come titola giustamente il suo pamphlet la scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie: “Dovremmo essere tutti femministi” (Einaudi, 2015).