Marianna Balducci ci racconta come realizzare il nostro Esploratore Bianco e insieme a lui mettere in scena – in casa nostra – una grande avventura per realizzare degli Atlanti domestici.
“Oggi vi racconto una storia che parla di posti incredibili, degni di essere descritti negli atlanti più preziosi solo da chi ha avuto il coraggio di esplorarli. Sono luoghi vicinissimi, ma anche lontanissimi. Sono luoghi familiari, ma anche completamente nuovi. Non mi credete?
Tutto è cominciato quando sono uscito dal foglio e ho iniziato a camminare verso l’Albero Attaccapanni…”.
Il contenuto di questo articolo è un po’ diverso dal solito perché a raccontarvelo non sarò io direttamente e perché sarà necessario soddisfare un importante requisito, se vorrete cogliere l’invito e continuare questa storia.
Siete a casa? Allora preparate lo zaino, i fogli, le matite e un paio di forbici e, naturalmente, la consueta macchina fotografica (o fotocamera del cellulare).
Diario di viaggio dell’Esploratore Bianco, giorno 1.
“Quando mi hanno disegnato non pensavo di essere portato per le grandi avventure, in fondo sono un tipo piuttosto semplice. Eppure serviva qualcuno per la missione e mi sono offerto volontario perché, in effetti, ho la dimensione giusta, non ho paura di niente (quasi…) e non soffro nemmeno di vertigini. Infatti non è stato un problema percorrere il filo per raccogliere le foglie dell’Albero Attaccapanni (servivano come campioni scientifici per descrivere la flora di questo luogo sconosciuto) anche se non ho mai capito se quell’uccello bianco mi stesse aiutando a reggere il filo o volesse tagliarlo via con un colpo di becco per sabotare la mia missione”.
Se pensate che casa vostra sia un posto noioso e senza misteri, provate a chiederlo all’Esploratore Bianco che si è lanciato in un’esplorazione domestica un po’ titubante e si è ritrovato a fare i conti con le avventure più insospettabili. Il vostro viaggio sarà sicuramente diverso dal suo, ma è dall’esperienza di grandi viaggiatori che si prende esempio, perciò iniziamo subito: disegnate su un foglio il vostro esploratore. Può essere maschio o femmina, può essere un animale o uno schizzo semplice: l’importante è che sia piccolo (magari come il palmo della vostra mano, così da poter esplorare anche gli angoli più reconditi della casa), che si possa ritagliare e che sia coraggioso.
Diario di viaggio dell’Esploratore Bianco, giorno 3.
“Raggiungere la libreria non è stato difficile. Dall’Albero Attaccapanni ho calcolato la traiettoria del balzo da fare e… op! Certo non mi aspettavo di incappare proprio in uno scaffale infestato dai fantasmi. I libri sono porte molto strane: ne apri uno e subito ti sembra di essere in un altro posto”.
Per muovere il vostro esploratore attraverso le stanze di casa, dovrete davvero immedesimarvi in lui: come vi sembrerebbero gli oggetti se foste piccoli e vi comparissero davanti per la prima volta? Prima di collocare il vostro personaggio sulla scena, fate delle prove di inquadratura in cerca di anfratti, pertugi, svincoli. A seconda di come li guardiamo, gli oggetti e gli ambienti possono cambiare molto. Per esempio, dato che il nostro esploratore è molto piccolo, se fotografiamo qualcosa che sta sul pavimento, stendiamoci per terra perché il nostro punto di vista somigli il più possibile al suo.
Diario di viaggio dell’Esploratore Bianco, giorno 7.
“Temevo che dal tappeto non sarei più uscito. Quelle setole mi facevano avanzare con lentezza, quei disegni ipnotici mi hanno fatto smarrire almeno tre volte. Ma buttarsi era necessario: un mostro tentacolato stava attaccando la libreria e ho pensato non fosse sicuro restare… se la sbrigheranno i fantasmi! A pensarci bene, magari aveva solo voglia di prendersi un libro in prestito. Nel dubbio, meglio stare nascosti per un po’, in attesa che si calmino le acque.”
Quando avrete scelto gli angoli di casa perfetti per mettere in scena la vostra avventura, disegnate l’esploratore in tante pose diverse e ritagliatelo in modo da poterlo collocare nello spazio e farlo diventare l’attore protagonista di questo viaggio. Adesso è il momento di realizzare la scena definitiva, di replicare l’inquadratura fotografica che avete scelto ma con il personaggio al posto giusto. Per completare questa attività non dimenticate di scrivere il diario di bordo del vostro eroe (sarà fondamentale per chi, dopo di voi, vorrà seguire le sue orme) e disegnate una mappa per ricostruire il percorso fatto. Chissà quante strade alternative potrete trovare anche solo all’interno della stessa stanza e quanti segreti, grazie a voi, si potranno conservare nella storia dei piccoli ma audaci atlanti domestici.
Nota: per
conoscere da dove vengono queste immagini e vedere la serie completa, potete
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