Liberiamo le opere d’arte!

in Arte, Musica e Spettacolo/Attività di classe by
Insieme a Marianna Balducci, partiamo alla scoperta di un gioco educativo divertente e stimolante per liberare le più importanti opere d’arte dei musei di tutto il mondo.

Ecco un gioco educativo divertente e stimolante per liberare le più importanti opere d’arte dei musei di tutto il mondo!

Sono sempre stata convinta del fatto che la fantasia sia un potente meccanismo sovversivo (e l’ho raccontato anche in un altro articolo) e che le rivoluzioni sono fatte per scombinare, ricomporre e restituirci una nuova prospettiva sulle cose.

Le rivoluzioni che si scatenano in terre di Fantastica (per chiamarla come l’avrebbe chiamata Rodari) ci danno il coraggio di essere anche un po’ insolenti perché, per giocare come si deve e inventare cose nuove, dobbiamo sfrondare un po’ di “politicamente corretto” e osare.

C’è un’altra importantissima cosa di cui sono convinta: le rivoluzioni, anche quelle piccole e buffe che vi propongo di solito qui mixando disegni e fotografie, vanno fatte con criterio e con amore perché solo se conosciamo e vogliamo bene a qualcosa possiamo metterci le mani dentro e ribaltarla continuando a rispettarla.

Ed è con queste premesse che ci prenderemo il permesso di liberare le più importanti opere d’arte dei musei di tutto il mondo!

Ci hanno spesso educato a concepire l’arte come qualcosa di distante e altisonante, circondata da cornici preziose, congelata sulle pareti dei musei e protetta da allarmi e cordoni. Ma l’arte dovrebbe essere qualcosa di quotidiano, tanto quanto lo sono i giochi con cui ci intratteniamo a casa e, perché no, ogni tanto potrebbe funzionare proprio come quei giochi. Ma come?

Il la ce lo danno i grandi musei che in tempi recenti stanno sempre più creando ricchissimi archivi digitali con risorse libere per essere riutilizzate.

Sono le riproduzioni di alcune delle opere d’arte che custodiscono, catalogate per tipologia, autore, epoca… e fruibili attraverso sezioni apposite dei siti istituzionali.

Insomma, un vero e proprio museo virtuale da navigare in libertà e scegliendo il percorso che ci pare! Noi sceglieremo quelli che ci portano verso nuove storie da inventare e io ve ne suggerisco un paio.

Il primo: una storia dai contorni inaspettati!

Partiamo, per esempio, scegliendo l’archivio del MET (la sezione di contenuti liberi per il riutilizzo), dove ho trovato i due personaggi che compongono la mia nuova “opera d’arte”. Li ho stampati, ritagliati e usati come elementi protagonisti di un collage che, nelle sue parti mancanti, ho completato con il disegno.

Il disegno traccia i contorni interrotti delle parti di dipinto che ho scelto e arreda il resto della scena in base al tipo di storia che ho deciso di inventare.

In questo caso, la signora non sembra molto contenta del suonatore… sta facendo tanto di quel chiasso con il suo chitarrino elettrico che forse staccare la spina le consentirà di trascorrere il resto del pomeriggio in pace!

I due dipinti si sono trasformati in due attori: posizionati sulla scena nel modo più opportuno, ho dato loro una nuova funzione narrativa.

Potete scegliere di combinare due o più personaggi oppure un personaggio e un oggetto. Potete stamparne tanti e pescare a caso per rendere ancora più difficile la sfida. 

Se siete insegnanti, potete creare voi i mix di elementi e distribuirli (anche via mail) alla vostra classe per vedere quali storie inventeranno: teste mozzate, vasi con misteriosi fantasmi, corpi bislacchi, storie d’amore o di avventura…

Non ci sono limiti, basta che il disegno si accompagni a una breve storia perché ogni opera d’arte che si rispetti, nei libri come nei musei, ha una sua didascalia.


Per chi ha più manualità e non ha paura di invadere i confini, invece, c’è la seconda via, quella delle pittoresche interferenze! Stavolta, invece di fare un collage, prenderemo una sola opera tutta intera (a me piace sempre partire dai ritratti) e ci disegneremo sopra.

Potete usare dei pennarelli acrilici (ce ne sono anche a punta fine) che scrivono facilmente anche sulla carta più leggera senza bagnarla troppo.

Questa volta forse dovremo disegnare meno, ma sarà fondamentale scegliere dove e cosa perché quei pochi elementi potranno cambiare completamente la vita del personaggio e il suo destino!

Prima di disegnare, guardate bene quali sono gli spazi vuoti del dipinto che avete scelto: dietro ai vetri di una finestra, alle spalle del soggetto o tra le sue mani.

Il disegno sarà un’interferenza nell’opera d’arte originale, ma dovrà essere credibile e, ancora una volta, suggerirci una nuova storia.

Come dite? Quei ritratti hanno qualcosa di strano? Beh, forse… e confesso che ogni tanto mi diverto anche a inserire me stessa o i miei amici in questo gioco. Qui, per esempio, ci sono alcuni scrittori di libri per ragazzi e poi ci sono io. Mi riconoscete?

Per vedere quanti altri archivi online esistono, provate a navigare gli articoli della rubrica “Tesori d’archivio” di FrizziFrizzi.

Ci troverete segnalati tanti repertori interessanti!

Illustratrice riminese, è laureata in moda e lavora a progetti pubblicitari e per l’editoria per bambini e ragazzi. Il disegno è il suo mestiere, il suo strumento preferito per comunicare e per esplorare il mondo. Le piace sperimentare combinazioni tra strumenti tradizionali e digitali e, in particolare, tra disegno e fotografia. Nel 2018 proprio con il suo primo libro foto-illustrato “Il viaggio di Piedino” (scritto da Elisa Mazzoli, edizioni Bacchilega Junior) vince il premio Nati per leggere. Al disegno affianca l’attività di docente in un seminario di comunicazione visuale per la facoltà di moda di Rimini (Alma Mater Studiorum, Bologna). Scrive di libri e attività educative legate al disegno per i magazine Ad Un Tratto e Occhiovolante. www.mariannabalducci.it www.facebook.com/mariannabalducciillustrator/ www.instagram.com/mariannabalducci_chidisegna

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