Dal viaggio immaginario alla mappa del cuore ecco alcune attività da fare in classe partendo dalla Mappa Delle Parole Belle dell’illustratrice Sara Vincetti
Far fare attività che partano da una mappa è certamente una esperienza segnante. Da qualche mese c’è la possibilità di utilizzare la Mappa delle Parole Belle di Sara Vincetti. Pubblicata a fine agosto nei profili social dall’illustratrice (Facebook ma soprattutto Istagram e Pinterest), a uso gratuito per scopi educativi e non commercializzabile, è rimbalzata di profilo in profilo, è finita in un inserto dedicato al mondo dell’infanzia e nel numero cartaceo di occhiovolante, è stata replicata su un muro, a Milano (in foto Sara Vincetti mentre la sta realizzando), poi i murales sono diventati due e chissà quanta strada farà ancora, questa Mappa delle Parole Belle… Di certo è che è potente. Potente, semplice, immensa nella sua delicata essenza profonda. Perché non usarla anche in classe? Ecco alcuni spunti.
la lista personale
L’invito è di iniziare con un piccolo lavoro preliminare proprio sulle “Parole Belle”, per non rischiare di cadere nella banalità nello scopiazzamento oppure nella “sciocca” provocazione. Vanno dedicate a aquesta “introduzione” due sezioni di 35 minuti, così suddivise: per 10-15 minuti parlare ai bambini delle “parole belle”, ovvero le parole che risuonano per significato e suono. Suggerimenti bibliografici: Donatella Bisutti “Le parole Magiche” – Feltrinelli 2008; Donatella Bisutti – “L’albero delle Parole”- Feltrinelli 1996. Vanno poi dati ai bambini/ragazzi una ventina di minuti per fare una loro personale lista di parole belle, permettendo di consultarsi tra loro, di lavorare in coppia, di chiedere all’adulto (consulenza che rimane privata). A questo punto con le loro belle liste vanno invitati a fare una mappa dando loro un bel foglio A3 e lasciando in bella vista come esempio quella di Sara…
il viaggio immaginario
Un’altra attività può essere titolata “il viaggio immaginario”. Va consegnata agli alunni una copia a colori della mappa (in A4, meglio A3) e va lasciato loro il tempo (almeno una decina di minuti) per guardarla, ammirarla, perdercisi. In silenzio, senza aggiungere nulla. Non ha importanza se parlottano tra loro e nemmeno se ridacchiano. Poi va – possibilmente – raccontato chi sia Sara Vincetti, cosa fa e perché ha immaginato e disegnato quella mappa. Durata non più di 6-8 minuti.
Va letto in classe “Il Paese con l’esse davanti” (Rodari, Favole al Telefono, Einaudi) e avviata una discussione su come Rodari abbia caratterizzato gli abitanti, come fa a raccontare il Paese (si può usare anche, ma non in sostituzione, “La donnina che contava gli starnuti” , sempre nelle Favole al Telefono); lavorare sul far vedere e non dire . In entrambi i racconti Rodari narra magistralmente due paesi, con vizi e virtù senza mai descriverceli, ma facendo agire i suoi abitanti; riflettere su questa modalità narrativa (10-12 minuti) e invitare i ragazzi a fare dei piccoli esempi scritti (date loro 15 minuti). Spronare i ragazzi a scegliere uno dei luoghi della mappa e a raccontare dei suoi frequentatori o abitanti (possono usare la parola scritta, il segno grafico oppure il fumetto).
E’ possibile optare anche per il viaggio immaginario in versione teatrale.
Invitare i ragazzi, dopo aver fatto dei gruppi di tre/quattro alunni, a scegliere un paese o un luogo di quelli citati dall’artista e poi immaginare come siano gli abitanti del luogo e mettere in scena una sorta di quadro vivente (se vogliono, possono aggiungere qualche frase). Esempi: Il Paese degli Incontri (nella foto la Mappa in versione verticale) , può essere un paese dove si incontrano persone che non si vedono da anni (vecchi compagni di scuola, amici di infanzia ormai anziani… Oppure un paese in cui tutti si incontrano per cui qualsiasi incrocio tra individui è un incontro: meraviglia, gioia, stupore, curiosità, ma forse anche paura, dubbi …). Dare ai ragazzi almeno due mezze ore in due giornate diverse (questo perché le idee devono decantare e due mezze ore non è come un’ora)
la mappa del cuore
Infine è possibile mappare il percorso scuola – casa o creare la mappa del cuore! Leggere ai ragazzi il brano a pagina 27-28 dell’edizione BUR 2017 (traduzione di Rossana Guarnieri ) di “Anna dai Capelli Rossi” e il brano a pagina 49 e 68 di “L’isola di Arcangelo” (edizioni Beisler 2014) e osservare come in entrambi i romanzi, pur con le enormi differenze stilistiche, i protagonisti fanno la stessa cosa: una mappa del tutto personale del luogo in cui vivono, dando ai posti nomi che a loro risuonano (queste io le chiamo le mappe del cuore). Per fare una mappa del cuore di un luogo caro o del percorso casa-scuola vanno considerate due sezioni da almeno venti minuti.
In alternativa alla “Mappa delle parole Belle” è possibile prendere spunto anche dalla “Mappa delle Parole Belle Fuori”, realizzata daSara Vincetti e Monica Guerra, pubblicata su Bambini & Natura.