Ivan Sciapeconi è un insegnante di scuola primaria. Cosa significa essere un maestro oggi? Ce lo racconta con garbo e ironia.
Mica te lo devono spiegare, se sei un maestro di scuola primaria lo sai già. Lo sai che non passi inosservato ed è un bel casino, perché chi non passa inosservato parte svantaggiato. L’invisibilità è un superpotere, lo dice Banksy e Banksy è uno che se ne intende.
Se hai lo svantaggio di non essere invisibile, ti capita di entrare in una scuola primaria e di essere visto. È ovvio. E mentre loro, le tue future colleghe, ti vedono tu vedi loro: sono tutte riunite in piccoli gruppi. Sparsi. A quel punto, non hai molte opzioni: solo tre e per te una vale l’altra.
Scegli un gruppo a caso,
prima opzione
Te ne stai per i fatti tuoi,
seconda opzione
Passi da un gruppo a un altro,
terza opzione
Se passi da un gruppo all’altro, terza opzione, la tua attenzione di maschio svolazza come una farfalla e merita il rispetto di un maialino. Al che, scatta il ripiego tattico: cerchi il bagno degli uomini.
Solo che il bagno degli uomini non c’è.
Ora, questa storia dei bagni ogni tanto la tiro fuori perché non è molto importante e quindi è un buon metro per misurare le cose. Se lavori in un posto in cui ci sono tutti maschi e poi arriva una donna, quasi istantaneamente spunta un bagno in rosa. Sicuro, sperimentato. Non so perché, sensibilità, forse, imbarazzo, riconoscimento della diversità… Vai a vedere se c’è una scuola primaria in cui ho insegnato provvista di bagno dedicato. Mai una volta, neanche su richiesta. Bagni separati per maschi e femmine al supermercato, in autogrill, nelle stesse scuole per i bambini… Ma non per gli insegnanti della scuola primaria.
Niente bagni, ma un posto da dirigente sì.
Se sei un maestro, soprattutto se navighi a pieno regime dentro gli “anta”, capita immancabilmente di dover rispondere alla domanda: “Beh, allora? Perché non fai il concorso da dirigente?” Per lo stesso motivo per cui non mi candido a Presidente della Regione Emilia Romagna, a consigliere in Molise o a direttore dell’azienda sanitaria delle Marche. Per lo stesso motivo per cui non vado a bucare le gomme di notte in giro per la città: non mi appartiene.
E non è che le colleghe, quella stessa domanda, se la rivolgano tra loro. Non parte mai un: “Bella, perché non fai la dirigente?”. Allora io mi gratto la barba, non provo neanche più a spiegare che non tutti i maschi nascono per fare i dirigenti e che c’è anche chi si diverte da morire a fare gli scherzi ai bambini. E quello sono io.
Ho pure scoperto che con l’allegria i bambini imparano duecento volte più facilmente
Ho pure scoperto che con l’allegria i bambini imparano duecento volte più facilmente, almeno stando a quel che dice Daniela Lucangeli. In conclusione: se vedi un maestro che ride con i suoi alunni, sappi che non ha bisogno di altro. Di un bagno, forse, ma non di altro.
Per saperne di più: http://www.ivansciapeconi.it/