Creatività con gli scarti in plastica!
Al mondo sono davvero tantissimi gli artisti che, grazie alla loro creatività, utilizzano materie di scarto, plastica in primis, per realizzare opere meravigliose. Potrebbe diventare un’ottima attività per gli studenti di qualsiasi età!
Ti sembra impossibile che si possa avere dei veri e propri “attacchi di creatività” semplicemente maneggiando degli scarti in plastica?
Esistono tanti modi per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema importante come quello della raccolta differenziata della plastica (ma non solo), o del rispetto verso l’ambiente; uno di questi, appunto, è quello della creatività!
Vi è mai successo, infatti, di rimanere profondamente colpiti da un quadro o da una scultura? E di ricordarli vividamente, e con loro le emozioni provate, anche a distanza di anni?
È il grande potere dell’arte: emozionare, sì, ma anche far riflettere.
Se poi le opere d’arte sono realizzate interamente in plastica (o in altri materiali di scarto), il messaggio che si vuole lanciare è subito molto chiaro:
se riciclati, i rifiuti hanno un valore incredibile!
Proprio come un’opera d’arte!
Lady Be
Lady Be, alias Letizia Lanzarotti, oltre a essere una grande amante dei Beatles (il suo Lady Be ricorda tantissimo il titolo della loro nota canzone “Let it be”, no?), è anche un’incredibile artista celebre in Italia e all’estero, creatrice di meravigliosi mosaici realizzati interamente con materiali di scarto in plastica.
Tappi, bottiglie, vecchi giocattoli e bigiotteria, che incastrati sapientemente ricreano ritratti di celebri artisti e personaggi storici: così belli da restare senza fiato!
Da dove provengono i vari materiali? Da mercatini o semplici passeggiate all’aperto (si sa, la natura stessa, purtroppo, può fornire materiali di plastica abbandonati…): Lady Be li raccoglie, li pulisce, li taglia e li modella, archiviandoli poi per colore.
Dalle sue opere non traspare solo la tematica ambientale: il suo ritratto di Barbie, con volto tumefatto, è stato il potente contributo di Lady Be alla protesta contro la violenza sulle donne.
L’arte emoziona, l’arte denuncia, l’arte fa riflettere.
Bordalo II
Eccoci infine in Portogallo, dove troviamo gli incredibili murales del portoghese Bordalo II. Veri e propri patchwork realizzati con materiali di scarto che l’artista raccoglie nei pressi del muro dove realizzerà l’opera.
Giganteschi murales 3D che non solo fanno riflettere sull’incredibile produzione di rifiuti, ma che si fanno portavoce anche di un altro importante tema che sta a cuore a Bordalo II: quello degli animali.
I soggetti dei suoi murales, infatti, sono le specie in via d’estinzione, i cui habitat sono minacciati dagli stessi materiali da cui l’opera è composta.
Tre artisti (ma al mondo ne esistono davvero moltissimi) che elevano lo scarto, il rifiuto, a un qualcosa che acquista un valore inestimabile, perché veicolo per diffondere valori sociali, politici o puramente estetici.
Perché non proporlo in classe?
Proprio così: perché non utilizzare confezioni, imballi, bottiglie vuote, ma più in generale qualsiasi oggetto di scarto (opportunamente lavato!), per creare originali opere d’arte in classe?