Paola Zannoner ci parla di un libro senza parole: Ma Una Bella Notte.
Pensando ai libri, pensiamo alla loro immortalità e al piacere che trasmettono come oggetti per la sua maneggevolezza, le sue dimensioni, il suo speciale formato di piccola finestra che si apre e rivela un mondo, sia esso composto di parole che di immagini, e la capacità perciò che ha di trasportarci lontano con l’immaginazione e con i sentimenti.
Proprio a questo proposito, del libro come oggetto “speciale” che sa parlare al nostro pensiero, vorrei consigliarne un tipo che, per il suo fascino, mi sembra si adatti perfettamente a bambini di età diversa e differente provenienza culturale.
Si tratta del “silent book” ovvero sia del libro senza parole, composto da sole immagini in grado di narrare una storia per la capacità comunicativa delle illustrazioni.
Attenzione però: non si tratta di albi illustrati con grandi tavole adatti ai più piccoli, ma volumi che trattano storie complesse, temi importanti, che sanno trasmettere una storia grazie alla concatenazione narrativa delle illustrazioni, all’evidenza dei personaggi che agiscono su uno sfondo ben definito, e alla scelta coloristica capace di evidenziare sentimenti, emozioni, e trasportare il lettore nella dimensione immaginativa della storia.
L’esempio che offro è “Ma una bella notte” (Librì Progetti Educativi collana Collilunghi), la cui copertina è davvero una finestra che si apre su un panorama notturno punteggiato di luci.
La storia racconta di viaggi: del trasferimento di una famiglia e dell’inserimento della protagonista in una nuova scuola, dove non si sente ben accetta. Ma poi, una notte, da sola la ragazzina compie un viaggio verso un’isola incantata, dove vivono bellissimi coniglietti luminosi, e ne prende uno per avere compagnia. Il coniglietto è capace di catturare l’attenzione di tutti i compagni di classe e rendere popolare la protagonista, che infine capisce cosa deve fare: riportare il piccolo amico nella sua isola di sogno, perché torni in mezzo ai suoi simili, come lei da ora in poi potrà stare con piacere con i nuovi amici, in particolare un’amica del cuore.
Ho raccontato per somi capi una storia che può prestarsi anche ad altre letture, grazie alle figure. Come si legge infatti un libro del genere? Si mostrano le pagine e si stimolano i bambini a leggere le immagini e interpretare la storia. Si legge e si rilegge, perché a una prima visione possiamo “mancare” dettagli preziosi che possono farci capire meglio, per esempio: chi è il coniglietto luminoso? Dov’è quest’isola? Che cosa “fa” il coniglietto?
Un simile libro abbatte senz’altro le barriere linguistiche e si presta quindi a letture condivise con bambini plurilingue e con bambini dislessici, e soprattutto ci offre l’occasione di discutere con gli alunni su alcuni temi interessanti: il cambiamento, il senso di solitudine, l’importanza dell’accoglienza, il valore dell’amicizia e il tema dell'”amico immaginario”, che in questo caso, come nelle fiabe, è un “animale aiutante”.
Un libro così emozionante ha anche il dono di un’ampissimo raggio d’età: dai 6 agli 11 anni lo apprezzano tutte le bambine e i bambini, e di sicuro anche le loro mamme e i papà.