Giampiero Monaca è un maestro elementare di una scuola pubblica di Serravalle D’Asti. Ci racconta il metodo Bimbisvegli, che ha ideato e sperimentato.
Mai come negli ultimi anni, insegnanti pedagogisti, psicologi, genitori educatori, formatori, persino autori e scrittori e infine ragazzi, ognuno a modo proprio, si interrogano, cercando, e a volte trovando, strategie per rivoluzionare la scuola.
Un esempio di scuola in rivoluzione è quello portato avanti da Giampiero Monaca. Giampiero è un maestro elementare di una scuola pubblica che si trova a Serravalle D’Asti; negli ultimi dieci anni ha ideato e sperimentato, insieme a una collega il metodo Bimbisvegli che affonda le sue radici negli insegnamenti di Maria Montessori, ma anche nella sperimentazione della scuola Senza Zaino e delle Scuole nel Bosco.
Montessori, Lodi, Malaguzzi, Milani già avevano detto tutto.
Se, come si legge spesso, il sistema educativo e scolastico è in annosa crisi, allora dice Giampiero Monaca, è assolutamente necessario ripensarlo, rivoluzionarlo e ricostruirlo, rileggendo Montessori, Lodi, Malaguzzi, Milani che già avevano detto tutto. Secondo questi la scuola ha sempre avuto il difetto di voler riempire gli allievi di nozioni come se fossero dei vasi vuoti, non tenendo conto che il bambino è competente, cioè sa come è in grado di imparare, se gli si lascia tempo e gli si creano le condizioni perché questo avvenga.
Giampiero Monaca spiega che il progetto è facilmente comprensibile partendo proprio dai termini di cui è composto. Bimbi, ovvero fiducia incondizionata nelle capacità dei bambini e della loro voglia di imparare, rispetto dei loro tempi e attenzione all’accoglienza affettiva, ricordandoci, dice Giampiero, del delicato momento evolutivo in cui si trovano i bambini di età 6-11 anni. Molte attività sono introdotte con il gioco: fare tutto con il gioco ma niente per gioco. Dopo aver spiegato e compreso un fenomeno con la fantasia e l’ausilio di giochi e canzoni, si sintetizza e si passa al piano teorico e cognitivo in modo da strutturare e consolidare un pensiero via, via più razionale.
i bambini sono soggetti sociali: è giusto che siano informati e messi in grado di avere opinioni e di essere responsabili
Svegli nel senso di attenti, scafati, competenti, capaci di trovare soluzioni. Inoltre i bambini, dice Giampiero, sono soggetti sociali, quindi è giusto che siano informati e messi in grado di avere opinioni e di essere responsabili. Tutto è in comune, banchi e materiale didattico. La classe è un gruppo gestito democraticamente dove l’adulto, però, se è il caso, prende le redini. L’adulto quindi come guida e come facilitatore. Una grandissima importanza nel metodo Bimbisvegli ce l’ha la Natura. La Natura come maestra che ci insegna i nostri limiti, che ci obbliga a fare i conti con la realtà.
Per imparare si usa il teatro, il blog, il cinema, le fiabe il racconto, si invitano esperti, si dialoga tra pari e con gli adulti. Si imparare e si studia con tutti. Il tutto avviene nella scuola pubblica, perché se è vero che la scuola sembra essere strozzata dalle mille regole è altrettanto vero che spesso queste sono leggi mal interpretate e ancor più spesso sfruttate da chi vuole che tutto resti immobile. Quindi rivoluzioniamo pacificamente e con allegria la scuola, perché si può fare!