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Report dalla fiera del giocattolo di Norimberga

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Dal 30 gennaio al 3 febbraio si è tenuta a Norimberga la settantesima edizione della Spielwarenmesse, la fiera del giocattolo che è da anni il luogo ideale dove scoprire novità e fare il punto sulla situazione, anche per educatori, insegnanti, pedagogisti e formatori.

norimbergaChiudendo gli occhi e ritornando alla Fiera del Giocattolo Spielwarenmesse a Norimberga, che si è tenuta dal 30 gennaio al 3 febbraio 2019, mi vengono in mente tanti colori, luci e suoni. Una città del giocattolo dedicata agli addetti ai lavori, un esperienza unica e multi-sensoriale, dove a regnare sovrano è lo spirito del gioco! Un viaggio che metaforicamente mi piace paragonare al gioco ottico del caleidoscopio, riprendendo l’etimologia del termine dal greco kalós ‘bello’, e eîdos ‘figura’ e del tema di skopé ‘guardo’- ossia “vedere bello”!

Porto con me una valigia piena di emozioni, condivisione, esperienze professionali e formative, incontri con altre culture e confronti pedagogici. Come pedagogista e progettista educativanorimberga ho potuto constatare che si sta rivalutando la sua importanza soprattutto nella didattica, nelle funzioni di apprendimento e come spazio relazionale ed emotivo. Attraverso il gioco si possono aiutare i bambini nello sforzo quotidiano che compiono per sviluppare il loro “io in crescita”. Il gioco, non è male ribadirlo, segna un fondamentale momento e strumento di crescita del bambino, e lo aiuta a trovare nuovi stimoli per svilupparsi ed organizzarsi.

Nell’area Tech2Play (Padiglione 4 A) ossia l’area dedicata ai giochi elettronici, velivoli e robot e multimedia, ha preso forma l’idea del gioco di simulazione che ha una validità educativa soprattutto quando si traduce la realtà in modelli più semplici, dove è possibile sperimentare situazioni simili a quelle reali. I vantaggi didattici possono essere collegati al fatto che i partecipanti assumono ruoli, prendono decisioni, e quindi bisogna anche saper confrontare le proprie posizioni con quelle degli altri partecipanti alla simulazione.

norimbergaDa un punto di vista pedagogico ho notato un ritorno al legno e al gioco classico da una parte e la ricercatezza di materiali come la corteccia (sughero) che stimola le abilità manuali e la creatività soprattutto nella prima infanzia. Giochi sensoriali che stimolano soprattutto il gesto, il tatto, la percezione delle forme e il senso dello spazio. Il protagonista del gioco è il bambino, la sua centralità si può notare nei nuovi trend che puntano alla personalizzazione del gioco, a far emergere la creatività e l’originalità.

Stefania Calcaterra, che rappresenta la Spielwarenmesse eG in Italia afferma: “quest’anno la fiera leader al mondo per il settore dedicato al giocattolo ha festeggiato il suo settantesimo anniversario. Un’edizione che, come sempre, rispetta l’importanza della tradizione con uno sguardo rivolto al futuro. La Spielwarenmesse non può ovviamente avere alcun controllo sull’andamento del mercato del giocattolo, ma ci assicuriamo che il nostro lavoro si adegui alle nuove esigenze del settore. Continueremo quindi a garantire la qualità fieristica che si aspettano gli espositori e i visitatori, con la stessa energia e lo stesso impegno anche per gli anni a venire” mentre Paolo Taverna, direttore di Assogiocattoli,  ha messo invece l’accento “sul valore aggiunto del ri-trovarsi, e sulla bellezza e la valorizzazione del rapporto umano”.

Noi adulti possiamo davvero divenire “Abili Facilitatori” acquisendo la capacità di scegliere giochi sulla base di obiettivi di sviluppo come le conoscenze, le strategie e competenze tenendo sempre bene in mente che: “dentro ognuno di noi c’è un bambino che continua a giocare”.

 

Sono un'insegnante e pedagogista mi occupo di educazione emotiva e didattica delle emozioni, sono anche autrice della raccolta di favole emozionali "Una Carezza Nell'Anima" edito da NeP Edizioni.

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