È vero che i benefici dell’attività fisica – già in età precoce – influenzano la felicità?
Scopriamo insieme all’istruttrice Cristiana Baldassarre perché è così importante svolgere attività fisica fin da piccoli Aiuta a mantenersi in forma e riduce la possibilità di andare incontro a patologie, ci insegna l’importanza della concentrazione e a dare il meglio di noi stessi, così come a rispettare i compagni e gli avversari.
Tutto questo è l’attività fisica.
a per i bambini, fare sport, significa molto di più.
Eppure, malgrado gli aspetti positivi siano noti, i dati ufficiali di Okkio alla Salute, del Ministero della Salute, ci dicono che solo il 18% dei bambini in Italia pratica sport per non più di un’ora a settimana. Ne parliamo con Cristiana Baldassarre, istruttrice di ginnastica artistica e presidente della Genziana ASD, nonché giudice regionale di gara e tecnico nazionale di FGI. Cristiana, con la sua Genziana, organizza corsi di ginnastica artistica, psicomotricità funzionale e hip hop per bambine e ragazze, collaborando con molte scuola primarie.
Ciao Cristiana e grazie! La prima domanda sembrerà ovvia ma, dati alla mano, ovvia purtroppo non è. Perché i genitori dovrebbero portare i loro figli fin da piccoli a svolgere attività fisica?
Sì, hai ragione, la domanda sembra banale ma non lo è affatto. Il poco impegno settimanale dedicato all’attività fisica non mi meraviglia, anzi, rispecchia perfettamente la realtà. I bambini iper-stimolati dalle famiglie, e impegnati spesso in attività diverse all’interno della stessa giornata, vengono più spinti all’approccio del voler fare di “tutto un po’”, senza realmente appassionarsi a qualcosa.
Lo sport è importante in primis per la socialità; mai come oggi – nelle settimane del post Covid – i bambini hanno bisogno di stare con i coetanei seguendo un fine comune che è quello del movimento, incentivando anche la condivisione di obiettivi. Ritengo che lo sport serva a mettersi in contatto con se stessi, senza sotterfugi o scorciatoie: è come uno specchio. Così attraverso la pratica si scopre e si impara a conoscere i limiti e le paure di ognuno, provando a superarli.
Tu collabori anche con alcune scuole primarie. Secondo te, la scuola italiana dà il giusto peso all’attività motoria o si potrebbe fare di più?
Assolutamente sì, è necessario fare di più. La scuola italiana, a differenza degli altri stati europei, non incentiva lo sport come dovrebbe e lo si vede dal fatto che l’ora di educazione fisica venga insegnata da personale docente non specializzato. Avere la maestra di matematica che tenta di spiegare, ad esempio, come palleggiare dà – non troppo velatamente – l’idea che l’attività in palestra ricopra un ruolo marginale nella crescita motoria e personale dell’alunno. E questo anche agli occhi degli stessi bambini!
Invece ci vorrebbe l’ausilio di personale specializzato e formato che stimoli le classi con metodo e progettualità. Così, sempre più spesso, le scuole si avvalgono di progetti motori volontari e non retribuiti realizzati dalle associazioni sportive, che però avrebbero bisogno di una regolamentazione. Purtroppo, mancano i finanziamenti da parte dello Stato.
Tra le discipline svolte all’interno della tua Società sportiva, un ruolo importante è rivestito dalla ginnastica artistica. Credi che sia un sport ancora al femminile o qualcosa finalmente sta cambiando nella percezione delle famiglie?
Mi ricollego alla domanda precedente: se la ginnastica artistica venisse insegnata con maggiore frequenza all’interno degli istituti scolastici, ci sarebbe meno diffidenza da parte dei maschietti e di conseguenza delle loro famiglie. E fortunatamente, la maggior parte di loro si ricrede sul fatto che sia uno sport principalmente femminile dopo solo la prima lezione dei progetti motori, ai quali collaboro nelle scuole primarie. In primis, perché la ginnastica artistica pone le basi per gli schemi motori di base, preparandoli anche ad apprendere le nozioni di altri sport. Inoltre, insegna ai bambini a fare cose che non tutti, spesso nemmeno i loro genitori, sanno fare; sviluppa forza, coordinazione e flessibilità, stimolando così tutti i gruppi muscolari.
Purtroppo per convenzione sono altri gli sport riconosciuti come maschili, magari solo perché più conosciuti e più visibili. A questo proposito, devo dire che le Olimpiadi in TV incentivano i maschietti a presentarsi in palestra a settembre, affascinati dalle acrobazie e dai muscoli degli atleti. Ma sarebbe bello non dover aspettare quattro anni per vedere nuovi volti maschili bussare alla porta.
Stiamo per andare in vacanza. Quali consigli puoi dare ai nostri bambini e ragazzi (ma anche agli adulti) per mantenersi in forma?
In questi lunghi mesi a casa, molti si sono avvicinati al mondo del fitness per combattere la noia e la sedentarietà seguendo dirette sui social e scoprendo una nuova concezione di movimento. Tant’è che alcuni hanno preferito, anche ora che le palestre hanno riaperto, continuare a fare da sé. Ecco, di sicuro eviterei questa modalità, consigliando invece di allenarsi, magari all’aperto, in piccoli gruppi sempre in presenza di un istruttore qualificato.
Per i bambini l’iscrizione ai centri estivi multisport rappresenta una buona soluzione per movimento e socialità. Per chi invece non potrà parteciparvi, consiglio lunghe passeggiate al mare e in montagna. Siamo stati troppo a lungo in casa e abbiamo bisogno di stare quanto più possibile all’aperto. In caso di cattivo tempo, si possono realizzare divertenti e stimolanti percorsi motori con quello che si ha in casa: via libera alla fantasia immaginando scenari avventurosi dove una o più sedie possono trasformarsi in ostacoli da superare o un lungo “tunnel” da percorrere, morbidi cuscini diventano isole da circumnavigare o dune sabbiose da cui rotolarsi.
L’attività fisica, che sia in casa o all’aperto, è sempre da fare in sicurezza, evitando possibili infortuni dovuti a distrazioni e senza farsi prendere dall’ansia della prova costume ma rispettando sempre i propri tempi di allenamento, senza eccessivi sforzi. Buona estate in movimento!
Grazie Cristiana per i tuoi consigli, e buon lavoro!