Il 25 aprile festeggiamo la Liberazione e la Resistenza: scopriamo con Carlo Ridolfi alcuni video da non perdere!
“Aprile è il mese più crudele“, dice Thomas S. Eliot iniziando così il suo meravigliosa poema La terra desolata. Per noi italiani, forse, non è proprio così. Aprile è il mese più felice, perché non smettiamo, non dobbiamo smettere, di ricordare che è il mese in cui, nel 1945, l’Italia fu definitivamente liberata dal nazifascismo.
Forse l’avverbio “definitivamente” non è correttissimo. Ancora oggi qualcuno insiste ad avere una efferata nostalgia di uno dei periodi più bui della storia umana. Non mancano le scorribande online di lestofanti che fanno irruzione in riunioni altrui scandendo slogan che inneggiano al nazismo e al fascismo, è quel triste fenomeno che si chiama zoombombing
Ma il nostro dovere di educatori è quello di aiutare le giovani generazioni a non dimenticare. Oggi che, per ragioni di anagrafe, se ne stanno andando quasi tutti i testimoni della Resistenza e della Liberazione.
Il cinema e i media digitali ci possono dare un grandissimo supporto, sia che li vogliamo utilizzare a casa, sia che ci servano come integrazione didattica in ambito scolastico.
In questo aprile, dunque, vorrei segnalare a genitori ed insegnanti alcuni dei, per fortuna, moltissimi materiali che si possono trovare nel Web.
Un lavoro prezioso, da vero servizio pubblico, lo sta facendo RaiPlay, che ha dedicato una corposa sezione proprio alla ricostruzione documentaria di quel periodo decisivo anche per la nostra storia attuale.
L’Italia della Resistenza
Si intitola “L’Italia della Resistenza” e anche solo l’indice dei titoli a disposizione ci può raccontare quale patrimonio ci sia a disposizione.
25 aprile, la Liberazione (con testimonianze, fra gli altri, di Sandro Pertini, che diventerà uno dei più amati Presidenti della Repubblica); Italia libera (storia di una formazione partigiana nel cuneese, con esponenti del calibro di Duccio Galimberti e Nuto Revelli); La scelta (interviste raccolte oggi da Gad Lerner di donne e uomini che parteciparono alla Resistenza); Le radio clandestine nella Resistenza e Le radio nell’Italia liberata, per raccontare quanto importante fu l’uso di un mezzo di comunicazione che allora era diffusissimo e irrinunciabile; Gli scout e la Resistenza, esempi come quello delle Aquile Randagie milanesi o del gruppo romano di piazza Montecitorio, per raccontare quanto il movimento degli esploratori, sciolto d’imperio da Benito Mussolini che non poteva accettare la loro tensione all’autonomia dei ragazzi e delle ragazze, fu decisivo anche dal punto di vista politico.
Bella ciao
Ma aprile non può che essere, anche, il mese di Bella ciao. Sono innumerevoli, per fortuna, le versioni del canto partigiano più famoso del mondo.
Ne segnalo solo una, rintracciabile senza fatica su YouTube. Un gruppo di vigili del fuoco della Gran Bretagna, per inviare un messaggio di vicinanza e solidarietà ai loro colleghi italiani, in particolare in questo brutto momento di pandemia globale, hanno realizzato un video dove cantano proprio Bella ciao.
Qualcuno è un po’ stonato, ma non importa. Anzi. È ancora più commovente vedere e ascoltare come un canto di resistenza ha valicato epoche e confini nazionali, per diventare patrimonio comune che richiama alla solidarietà.