Carlo Ridolfi consiglia due pellicole sulla famiglia che vale la pena vedere!
La famiglia è, naturalmente, uno dei soggetti preferiti da chi racconta storie per immagini in movimento. Le dinamiche tra genitori e tra genitori e figli si prestano benissimo, offrendo la possibilità di rappresentare conflitti, dispute, comprensioni e rappacificazioni, a sviluppare narrazioni spesso appassionanti e divertenti.
È il caso di due film che vorrei segnalare questo mese, entrambi disponibili su Netflix, quasi due gioiellini di comicità e tenerezza.
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria
Il primo si intitola Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, ed è una coproduzione statunitense-cinese, in animazione CGI, con la sceneggiatura di Audrey Wells e la regia di Glen Keane.
Over the Moon è la storia di una famiglia che deve ricostruirsi. Fei Fei, la piccola protagonista, vive col padre dopo che una malattia ha portato via l’amatissima madre e moglie. Il padre, che gestisce un piccolo negozio di cibo cinese, dopo qualche tempo si innamora di un’altra donna, che ha un figlio, Chin.
Il film vive quindi su un costante doppio binario narrativo: la passione di Fei Fei per la leggenda della dea della luna, Chang’e, e i suoi ricorrenti scontri col fratellino acquisito, che fatica moltissimo ad accettare.
Grazie ad un’altissima qualità di animazione e a una vicenda che si snoda senza intoppi, Over the Moon è un film che ci parla della crescita, faticosa ma decisa, di una bambina che davvero rimane presente nella nostra memoria come esempio di tenacia e di maturità.
I Mitchell contro le macchine
Il secondo film – devo dire che da tempo non si rideva così guardando un lungometraggio – è I Mitchell contro le macchine, scritto e diretto da Mike Rianda e Jeff Rowe, anch’esso in animazione CGI.
In questo caso il conflitto al centro della storia è quello tra Katie Mitchell, un’adolescente appassionatissima di realizzazioni cinematografiche e video, che sta per trasferirsi al college, e suo padre Rick, ancorato ad una vita analogica, che non riesce a comprendere le passioni della figlia. Insieme a loro vivono la moglie/madre Maya, il figlio/fratellino Aaron e il buffo cane Monchi.
Quando il mondo intero viene sconvolto da una ribellione dei marchingegni elettronici, a capo della quale sta una cattivissima “app” che non ha sopportato di esser stata relegata nei softares obsoleti, i Mitchell troveranno il modo di superare i loro conflitti e di allearsi per sconfiggere la minaccia di distruzione che incombe.
Pieno di trovare esilaranti e di battute di dialogo di grande intelligenza (cito solo la migliore, quando a Maya viene detto che si sta comportando benissimo nella durissima battaglia contro i robot, lei risponde: “Sono una maestra elementare, vedo di peggio tutti i giorni a scuola!”), I Mitchell contro le macchine è uno di quei, purtroppo rari, film, che può esser visto, come si sarebbe detto una volta, da grandi e piccini con pari divertimento e uguale possibilità di riflessione e analisi a diversi livelli di contenuto.
Due film che fanno pensare divertendo, come nei migliori casi della produzione cinematografica internazionale.