Ripercorriamo insieme le tante strategie per giocare con i libri: perché leggere può diventare un gioco spassoso, e non solo una bella attività individuale!
Sapevi che leggere può diventare anche un gioco divertente, oltre che una bella e rilassante attività individuale?
È vero, la lettura ci permette di conoscerci meglio, parlando di storie, personaggi, situazioni, esperienze, ambientazioni fantastiche o realistiche. Ci consente di confrontare e condividere gusti, e conoscere anche i nuovi beniamini dei bambini.
Ma leggere non è un’esperienza solitaria, o comunque non soltanto: può essere appunto un gioco socializzante, e così possiamo proporlo in classe, innescando subito, fin da questi primi mesi, la curiosità e l’attenzione per i libri, per le storie.
Il mio consiglio? Rimanere aderenti alla lettura, ai libri, per ampliarne l’esperienza piacevole che i ragazzi hanno provato ascoltando i brani letti ad alta voce.
Spesso infatti dopo aver letto una fiaba, un capitolo, un racconto umoristico, decidiamo di proporre un’attività di disegno libero o un gioco vagamente ispirato alla storia, come se “premiassimo” lo sforzo di attenzione compiuto dai bambini.
Ai ragazzi possiamo commissionare lavori più strutturati, di scrittura o di commento. Perché non rimanere invece dentro il libro, ed esplorarlo? Insomma, proviamo a “indugiare nel bosco” narrativo, come ci consigliava tanti anni fa Umberto Eco (Sei passeggiate nel bosco narrativo, Bompiani, 1994).
Con i bambini, ci sono diverse semplici strategie anzitutto per giocare con l’oggetto-libro:
– mostrare la copertina e chiedere di cosa parla
– giocare con il titolo, inventando la storia
– leggere il riassunto di quarta di copertina e chiedere se incuriosisce, se fa capire di cosa parla il libro
– mostrare il personaggio illustrato, chiedere se è interessante, accattivante e che cosa ci colpisce di più.
– creare un po’ di suspense intorno alla lettura: ma parlerà proprio di quello che avete detto? Sarà divertente? Sarà misterioso?
Una volta aperto il libro, giochiamo con il testo:
– il brano che abbiamo letto si interrompe a un certo punto e noi proponiamo di proseguire. Cosa succederà secondo voi? Dopo aver sentito diverse proposte, continuiamo a leggere e scopriamo come ha risolto l’autore.
– incoraggiamo i bambini a fare ipotesi testuali: chi arriverà? Come sarà il personaggio che tutti aspettano? Ma avete capito dove siamo?
– Se nel libro si racconta che c’è un fuoco, possiamo annusare le pagine, dire: sì, in effetti si sente odore di fumo, lo sentite? No? Io sì… E così se nel testo si descrive la pioggia, il caldo, o il mare: annusiamo le pagine e diciamo: in effetti c’è odore di mare qui dentro…
– scegliamo un brano (o una fiaba) in cui ci sia una frase ricorrente o una filastrocca breve e chiediamo ai bambini di dirla tutti insieme al momento opportuno
– chiediamo ai bambini di partecipare alla lettura facendo rumori di sottofondo (il vento, la tempesta, le foglie che stormiscono, i passi, il fischio del treno…)
– chiediamo se questo brano o questa storia ce ne ricorda altre
Ma alla fine il titolo va bene? E se con questo titolo inventassimo insieme un’altra storia?
Questi sono alcuni suggerimenti, che si prestano bene per le fiabe, per i libri illustrati (che ci danno una mano grazie alle immagini narrative) per le filastrocche e le poesie come quelle divenute classiche di Roberto Piumini, che giocano con le parole, le onomatopee, le rime.