La plastica: quanto ne sappiamo?

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È ovunque intorno a noi, ma sappiamo davvero cos’è e come si crea la plastica?

Siete in grado di riconoscere sempre un oggetto in plastica? Per esempio, le lenti degli occhiali da vista, di che materiale sono? Se avere risposto in vetro, ci dispiace, ma la risposta è sbagliata! Ebbene sì, anche loro sono in plastica!

La plastica: un valore inestimabile

La plastica è un materiale che si può ingegnerizzare, ovvero, costruire secondo i propri bisogni.

Questo materiale è nato col nobile intento di proteggere l’ambiente – già, proprio così! – sostituendo l’ebano, il corallo, il guscio di tartaruga, o altri materiali la cui lavorazione richiedeva anche un grande dispendio di energia.

Il ricorso alla plastica, poi, permette per esempio di contenere il peso delle automobili, riducendo di conseguenza il consumo di carburante.

Non solo: in campo medico gli usi della plastica sono davvero tantissimi! Guanti, camici, cuffie e mascherine (queste ultime ormai così familiari anche a noi), fino ad arrivare al rene artificiale o alla valvola cardiaca: in questi casi, si può proprio dire che la plastica salva la vita.

Per questo è sbagliato demonizzarla: il problema non è il materiale, ma come lo trattiamo una volta utilizzato: la raccolta differenziata è essenziale (ricordi? Ne abbiamo parlato qui)

Il polimero

Ma torniamo alla domanda iniziale: che cos’è la plastica?

Il termine significa “sostanza in grado di acquisire e conservare qualsiasi forma”. Dunque, è una delle sue caratteristiche principali, quella della malleabilità, ad averle attribuito il nome.

La plastica, o meglio, tutte le plastiche sono composti organici ovvero composti complessi del carbonio; contengono carbonio e idrogeno, e, a seconda del tipo considerato, anche ossigeno, cloro, azoto o fluoro.

Tutte queste sostanze sono dei polimeri, ovvero le loro molecole sono formate dalla ripetizione di piccole unità fondamentali.

Un po’ come se fossero tanti anelli legati tra loro; ogni anello prende il nome di unità ripetitiva o unità base, o ancora monomero.

È dalla catena dei polimeri che si crea la resina sintetica, una pasta molle a cui si aggiungono coloranti e altre sostanze che servono a dare le caratteristiche desiderate. Una volta trasformata in granuli e polveri, viene inviata alle fabbriche che si occuperanno di produrre i vari oggetti in plastica.

Alcune plastiche, poi, possono essere fuse e rimodellate all’infinito, e sono definite termoplastiche: le bottiglie dell’acqua che beviamo, che sono in PET, vengono rifuse per diventare ogni volta nuove bottiglie, oppure degli oggetti diversi.

Altre plastiche, che invece non possono più essere rilavorate attraverso il riscaldamento, sono dette termoindurenti.

3 tipologie di polimeri

Tornando ai polimeri, ne esistono di 3 tipi:

  • I polimeri naturali: sono prodotti direttamente dalla natura e subito pronti all’uso o, in alcuni casi, vengono estratti dalla pianta che li produce per poter ottenere il materiale puro. Per esempio il cotone, la seta, il DNA!
  • I polimeri artificiali: naturali ma modificati dall’uomo in base all’uso che ne farà. Per esempio la celluloide e la gomma naturale.
  • I polimeri sintetici: non esistono in natura e vengono sintetizzati ex novo dall’uomo, ottenendoli dal petrolio o dal gas naturale. Un esempio è appunto la plastica, nello specifico:il polietilene, il polipropilene, il PET, il polistirolo, il policarbonato, il PVC, le poliammidi…

Ultimamente si sta affermando una nuova categoria di polimeri: si tratta dei biopolimeri, più conosciuti come le bioplastiche, ottenuti da fonti rinnovabili.

Ricapitolando…

La plastica è costituita da:

  •  POLIMERI, cioè molecole che appaiono come una lunga catena, la cui struttura è formata da tante unità-base (MONOMERI);
  • ORGANICI, ossia le sue molecole sono costituite principalmente da atomi di carbonio;
  • SINTETICI, ovvero creato dall’uomo e non esistenti in natura.

Proprio perché non è un materiale creato dalla natura, la plastica non trova posto negli ecosistemi, e la natura non ha messo a punto meccanismi per la sua trasformazione, come accade, ad esempio, per il legno.

Per questo non dobbiamo per nessun motivo abbandonare le plastiche nell’ambiente, ma raccoglierle nell’apposito bidone affinché possano poi essere riciclate!

Per ulteriori informazioni sulla plastica e sui processi di smaltimento e riciclo, visita il sito https://www.corepla.it/

Foto di copertina by dan lewis on Unsplash

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