Breve storia di un rapporto mai sbocciato, quello tra il cinema e Gianni Rodari, ma che ci ha comunque regalato piccoli capolavori.
Giornalista. Scrittore. Intellettuale. Partigiano e poi militante del Partito Comunista Italiano. Maestro elementare, per un breve periodo. Maestro di fantasia per sempre. Questo e molto altro è stato Gianni Rodari, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Quasi mai, purtroppo, preso in considerazione dal cinema e dalla televisione italiani.
È duro a morire, infatti, un pregiudizio di lontana ascendenza, secondo il quale se le espressioni artistiche non parlano direttamente della realtà non sono degne di molta considerazione. Dimenticando, come potrebbero dimostrare anche esempi di altissimo lignaggio – in fondo né il Dante della Commedia né l’Ariosto dell’Orlando furioso raccontano storie realistiche, ma risultano così universali da parlarci sia del loro tempo che del nostro – che la questione da considerare non è mai il tipo di linguaggio che si utilizza, ma come esso viene utilizzato.
Ecco quindi che delle opere di Rodari in Italia solo due hanno avuto trasposizioni cinematografiche.
La torta in cielo, un non memorabile lungometraggio in live action realizzato nel 1973 da Lino Del Fra e Paolo Villaggio come protagonista.
E La freccia azzurra, trasposto in animazione nel 1996 da Enzo D’Alò, con le voci principali di Dario Fo e Lella Costa, e un risultato artistico che ancora oggi regge al confronto del tempo che passa.
Molto interessanti, tanto da meritare una curata edizione italiana che speriamo prima o poi qualcuno si decida a fare, sono le versioni in animazione di racconti di Rodari prodotte in quella Unione Sovietica che per anni tributò, a volte mettendolo quasi in imbarazzo, grandi riconoscimenti allo scrittore piemontese.
Vanno quindi ricordati Cipollino e il cavalier Pomodoro(1961) di Boris Dezkin (uscito da noi in vhs solo nel 1997), quaranta minuti con disegni e narrazione davvero originali e avvincenti, e, sempre dalle storie del piccolo ortaggio ribelle, la commedia musicale Cipollino(1972, diretta da Tamara Lisitsian con attori e attrici e la voce fuori campo dello stesso Rodari come narratore.
Gianni Rodari collaborò come sceneggiatore anche alla realizzazione di un cortometraggio tratto dal suo racconto La passeggiata di un distratto realizzato in URSS da Anatoly Petrov. Infine, rintracciabile anche su YouTube, un corto di 15 minuti dal titolo Star Taxi che ha ancora origine dal mondo russo, non più sovietico, essendo stato realizzato nel 2016 da Jurai Krumpolec.
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