Un’attività musicale da fare in classe sull’ascolto dell’Antro del Re della Montagna, di Edvard Grieg, è nella nostra TOP TEN degli articoli 2022 più letti. Riscopriamola insieme!
Negli ultimi giorni di questo 2022 non potevamo certo esimerci dallo stilare una bella TOP 10 dei nostri articoli più letti e ripercorrerli uno ad uno, partendo da quello che presenta un’attività dedicata all’ascolto in classe!
Per i bambini e le bambine la musica è indissolubilmente legata all’ambito del fare: durante l’ascolto, quasi sempre cantano, si muovono, disegnano, giocano…; naturalmente, tutto questo se la musica non deve assolvere a una funzione tranquillizzante in cui le azioni vengono sospese e le note accompagnano dolcemente il sonno.
L’ascolto della musica per i bambini e le bambine, è un’esperienza globale che non coinvolge solo la funzione estetica, ma che opera sul piano affettivo, motorio, ludico, immaginativo e narrativo.
Molti pedagogisti del settore hanno indagato la pratica interdisciplinare per impostare la didattica dell’ascolto, avendo compreso che senza il fare, ascoltare musica resta un’esperienza superficiale, frammentaria, poco coinvolgente.
Quali obiettivi specifici per l’area musicale possiamo raggiungere nel presentare brani per l’ascolto nella scuola primaria?
- La conoscenza del brano: (intesa come capacità di memorizzarlo e ritrovarlo in altri ambiti).
- Il riconoscimento di parametri del suono: timbro, durata, altezza dei suoni, intensità.
- Il riconoscimento di criteri di aggregazione del suono: melodia, armonia, ritmica, orchestrazione, fraseggio, dinamica, agogica, struttura, ecc…
Il problema del repertorio
I bambini ascoltano prevalentemente musiche proposte dai media, a meno che non abbiano in famiglia stimoli di tipo differente. I jingle pubblicitari, le sigle dei cartoni animati, le canzoni dei film, le canzonette, si imprimono con facilità nella memoria e diventano in poco tempo i protagonisti del loro vissuto musicale.
Per una maestra può essere vincente proporre questo tipo di brani, in quanto i bambini li riconoscono e li accolgono con gioia. Ma perché non allargare il repertorio e proporre altro?
La musica classica fa parte di un patrimonio culturale che non può essere trascurato e che, se avvicinata in tenera età, può gradualmente diventare un buon cibo per la mente.
Naturalmente non tutta la musica colta si adatta a questo scopo: alcuni brani possono essere più avvincenti e più funzionali di altri.
Nell’antro del Re della Montagna
Questo breve brano di Edvard Grieg (1843-1907) è interessante per aspetti che riguardano la struttura, la ritmica, l’agogica, cioè le variazioni di velocità, e la dinamica, cioè le variazioni di volume. L’ascolto verrà proposto attraverso il movimento per cui è necessario poter avere a disposizione uno spazio ampio (classe vuota, atrio, palestra…).
Struttura: nel brano è presente un unico tema che si ripete più volte. Lo proponiamo qui in versione semplificata:
Ritmica: il ritmo è costituito da un pattern ripetuto più volte.
Agogica: la velocità aumenta progressivamente.
Dinamica: il volume del suono aumenta nel corso del brano anche attraverso l’inserimento nell’ organico orchestrale di nuove sezioni timbriche.
Siamo piccoli gnomi
Offriamo ai bambini una suggestione narrativa: siamo piccoli gnomi e ci troviamo in una grotta scavata all’interno di una montagna.
Per riconoscere il tempo: diamo come regola quella di camminare segnando il passo a tempo di musica.
Per riconoscere il tema: chiediamo a ogni bambino di camminare e di invertire la direzione di marcia ogni volta che ricomincia il tema musicale: ogni bambino, quindi, deve inventare il suo percorso camminando in avanti, in diagonale, indietro: l’importante è che mantenga la stessa direzione per la durata del tema, per poi cambiarla quando percepisce l’inizio del tema che si ripete.
Dinamica e agogica: dato che volume e velocità aumentano progressivamente, chiediamo ai bambini di battere i piedi con più forza e di accelerare il passo.
Verso il finale
Improvvisamente la musica suggerisce che qualcosa sta accadendo: possiamo chiedere ai bambini di immaginare la scena e di suggerirci l’evento. Che cosa sta succedendo? Chi è improvvisamente entrato nella grotta?
Quali gesti possono accompagnare quell’improvviso frastuono interrotto da pause che porta il brano verso il finale? Diventiamo tutti statue di sale? Cadiamo per terra?
Ecco che il brano si conclude e per i bambini è una festa accompagnare con i loro movimenti creativi la conclusione del brano.
Foto di copertina by Anne Kroiß da Pixabay