Fare didattica con i manga: perché no?
È possibile incanalare l’interesse dei ragazzi verso i manga per fare didattica? Sì, lo è. Vediamo come.
I nostri alunni vanno pazzi per i manga, fumetti seriali di piccolo formato che vengono direttamente dal Giappone. Ne leggono in grande quantità e ne apprezzano storie e personaggi.
Noi insegnanti non dovremmo nutrire troppi pregiudizi verso questa loro passione, perché avere modo di accedere al mondo dei nostri studenti può aiutarci a comprenderli meglio. Ma non solo. Guidarli al raggiungimento di certi obiettivi didattici attraverso percorsi e attività che possano maggiormente coinvolgerli, andrà a beneficio di tutto la comunità classe, docente compreso.
In aula abbiamo una piccola biblioteca dove trovano posto romanzi, graphic novel, albi illustrati; sono stati i miei stessi studenti a farmi conoscere il mondo dei manga, un universo fino a quel momento per me sconosciuto. Così ne ho letti alcuni di mia iniziativa e altri su loro proposta.
Non tutti i manga che ho letto li ho considerati degni di nota, ma alcuni li ho trovati davvero interessanti per strutturarci su percorsi didattici significativi.
Manga e didattica
Con i manga, infatti, è possibile far lavorare su certe competenze, far sviluppare capacità di osservazione/comprensione e spirito critico: tutti obiettivi conformi a quanto richiesto dalle Indicazioni nazionali.
Tenendo presente precisi obiettivi didattici – esattamente come succede per ogni altra attività proposta in aula – possiamo provare a far lavorare i ragazzi sulle storie dei manga per incidere sulle competenze linguistiche, ma anche per analizzarne in modo critico e consapevole tematiche, ambientazioni e caratterizzazioni dei personaggi. L’importante è affidarsi a un prodotto di qualità.
Riconoscere fumetti (manga) di qualità
Come fare a riconoscere quando un fumetto, nello specifico un manga, è un prodotto di qualità? Il disegnatore Andrea Artusi ci indica cinque elementi che contraddistinguono un fumetto di qualità:
- leggibilità
- coerenza grafica
- credibilità dei personaggi
- capacità di coinvolgimento
- editing
Questi cinque elementi, a mio parere, sul manga Komi can’t communicate sono tutti presenti.
Come costruire un percorso didattico sul manga Komi can’t communicate
Progettare un percorso didattico su questo manga è interessante perché diversi sono gli elementi di nota presenti in questo prodotto editoriale.
Innanzitutto la storia. La protagonista Komi è una liceale bellissima e ammirata da tutti, che deve però fare i conti con un importante disturbo della comunicazione. Questo le impedisce di interagire con gli altri e di svolgere una vita sociale al pari dei suoi coetanei.
Quindi una storia che ben si presta a riflessioni e discussioni notevoli come l’incapacità di comunicare con gli altri e la sofferenza per i propri limiti.
Copertina e formato
Come per qualsiasi altro prodotto editoriale, anche per i manga facciamo notare ai ragazzi la scelta del titolo, le immagini della copertina e le informazioni contenute nel risguardo.
Le differenze rispetto ai fumetti diffusi in Occidente diverranno subito motivo di riflessione (come la lettura da destra verso sinistra o i tratti tipici dei personaggi, quali il fisico longilineo o gli occhi in risalto).
Il tema centrale del manga viene precisato sia nella copertina che nella prima vignetta del manga, quindi si può cominciare a far parlare e a far scrivere i ragazzi chiedendo loro cosa ne pensano dell’incomunicabilità.
La condivisione l’ascolto e l’accoglienza dei vari punti di vista sono aspetti che incidono profondamente e positivamente sul clima relazionale della classe. Se le sollecitazioni provengono da prodotti apprezzati come lo sono i manga, con molta probabilità la risposta della classe non deluderà le aspettative.
Osservazione dei personaggi
Come dice lo scrittore Daniele Nicasto, i manga si soffermano più sui personaggi che sulla storia, quindi obiettivo primario sarà analizzare le caratteristiche dei personaggi a partire da lei, Komi.
La ragazza più bella della scuola, che quando si muove incanta tutti coloro che la guardano, mostra in realtà imbarazzo e frustrazione fin dalle primissime vignette. Interessante è far notare come vengano ben rappresentati i diversi punti di vista tra chi, da fuori, mostra un atteggiamento adorante e chi, da dentro, prova ansia e disagio.
Far riflettere su noi e gli altri, sulla nostra autenticità interiore, sul nostro senso di inadeguatezza sarà più semplice passando attraverso fiction e personaggi con i quali i ragazzi si identificano.
Chiedere di scrivere come veniamo visti dagli altri e come, in realtà, ci sentiamo noi stessi può configurarsi come un’ attività di orientamento significativa.
Personaggi dei manga e connessioni con il vissuto personale
Dall’osservazione del personaggio di Komi si può notare come la ragazza nel manga venga spesso ritratta in occasioni che dimostrano ansia ed emotività.
Il disegno ne mette in risalto le ombre, gli occhi grandi, i tratteggi che indicano tremore, sudore e l’incapacità di proferire parola. La produzione scritta può prevedere diverse sollecitazioni riferite alla spiegazione dei suoi sentimenti o all’immedesimazione in condizioni simili.
E intanto i ragazzi scrivono a partire da uno spunto che sentono vicino e motivante.
Personaggi dei manga e connessioni letterarie
Interessante è far notare come personaggi letterari dalle caratteristiche simili a quelli del manga vengano rappresentati attraverso un linguaggio in prosa del romanzo.
Un esempio possiamo riscontrarlo nel personaggio di Nico, co-protagonista del libro di Daniele Nicastro Vengo io da te, caratterizzato da una grave forma di ansia sociale.
Oppure sollecitare parallelismi tra il manga di Komi e il bellissimo albo illustrato Io parlo come un fiume (testo di Jordan Scott e illustrazioni di Sydney Smith), dove l’incapacità di comunicare con gli altri e il senso di frustrazione e solitudine che ne deriva vengono espressi in modo eccellente sia da un linguaggio testuale che da un potente linguaggio iconografico.
Ma anche un altro personaggio può condurre ad una connessione letteraria audace e inaspettata. l’amico di Komi, Tadano, che nel manga aiuterà la ragazza a trovare cento amici, viene inizialmente descritto come pusillanime, interessato solo a seguire la corrente e a vivere nella maniera meno problematica possibile.
Tutti aspetti che possono permettere rimandi niente meno che con il famosissimo Don Abbondio manzoniano, seppur si tratti di un personaggio proveniente da un mondo letterario lontanissimo dal manga sia a livello tematico che a livello spazio-temporale.
Evoluzione dei personaggi nei manga
Continuando ad osservare Komi, possiamo arrivare a proporre il classico organizzatore grafico del “viaggio dell’eroe”, tanto usato in narratologia, anche per far notare l’evoluzione del personaggio di un manga.
Anche questo è fare comprensione del testo, anche così si fa analisi profonda dei personaggi di una storia.
Manga: una sfida senza pregiudizi
Lavorare in classe con i mangi, insomma, si può. Come afferma Andrea Artusi:
Consiglio ai diffidenti di abbandonare i pregiudizi e di accogliere il mondo dei manga con un approccio più libero possibile. Si tratta di avvicinarci ai gusti dei ragazzi e a capire perché li leggono (ed è bene che leggano).
E anche Franco Lorenzoni, maestro sostenitore di una didattica sperimentale e innovativa, così si esprime a proposito dell’avvicinamento ai manga da parte degli insegnanti:
Visto che noi proponiamo di continuo a bambini e ragazzi di entrare nel nostro mondo culturale, di cui non è sempre facile per loro individuare il senso, soprattutto quando è spezzettato in discipline che non comunicano tra loro, credo sarebbe importante accogliere a volte qualche frammento del loro mondo culturale, anch’esso frammentato, cercando insieme il senso che la cultura può dare alle domande che ci urgono e alle sofferenze che accompagnano inevitabilmente ogni vita e ogni convivenza. È una sfida difficile, ma necessaria.
Io sono d’accordo e accetto la sfida.
Sempre sul tema di fumetti giapponesi, trovi qui un articolo di approfondimento sugli anime!
Foto di copertina by Gracia Dharma su Unsplash