genetica apprendimento

Quanto influisce la genetica nell’apprendimento? 

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Immaginate di poter diversificare il tipo di apprendimento basandosi su una predisposizione individuata da una lettura del DNA. Sarebbe vantaggioso per gli educatori?

Quello che ormai risulta chiaro (come abbiamo visto su Occhiovolante nell’articolo sulle neuroscienze) è che ogni persona è unica e come tale possiede una diversa predisposizione all’apprendimento e ai suoi metodi.

Ma oltre a questo varie ricerche, come quella di Darya Gaysina, mostrano come il modo in cui si apprende è diverso a seconda dell’individuo, il che porta gli scienziati a immaginare la possibilità di esplorare la genomica educativa, ovvero lo studio di come i geni sono predisposti a determinate forme di insegnamento.

Si tratta di un campo estremamente avanguardistico e in costante espansione per via dei passi da gigante fatti in informatica e genetica. Significa identificare e analizzare i tratti del DNA relativi all’apprendimento come memoria, tempi di reazione e risultati accademici.

Un giorno, la genomica potrebbe consentire alle strutture scolastiche di creare programmi su misura basati sul profilo DNA dell’alunno

Ma questa disciplina è importante anche per comprendere l’ambiente influenzi l’educazione, studiando genomi simili in circostanze diverse si potrebbero ricavare dati interessanti. Una maggiore consapevolezza in questo campo porterebbe vantaggi indiscutibili per gli educatori. Banalmente, una predisposizione alla musica scritta nei geni è totalmente ininfluente se poi il bambino non ha modo di ascoltarla o trovare strumenti con cui sperimentare, ma uno studio approfondito di questo argomento potrebbe portare a scoperte interessanti e poco intuitive.

Se è vero quindi che uno studio di questo tipo potrebbe portare a coltivare talenti con più facilità, concentrando gli sforzi su particolari campi in cui i ragazzi sono più dotati, è anche vero che si corre il rischio di limitare gli studenti a seguire il percorso scritto nei loro geni e impedendogli di fatto di esplorare campi in cui non sono geneticamente portati.

Tutto ciò implica una scelta consapevole fra il massimo potenziale educativo e una maggiore libertà e consapevolezza da parte del ragazzo. Se la ricerca andrà avanti su questa strada bisognerà riflettere su quanto sia possibile basarci sui geni per impostare un percorso scolastico e qual’è il limite oltre il quale ci stiamo lanciando in una pericolosa forma di eugenetica.

E voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti.

Fonti:

https://futurism.com/dna-based-curriculum-genetics-could-dictate-how-students-learn-in-the-future/

http://www.independent.co.uk/news/science/how-genetics-could-help-future-learners-unlock-hidden-potential-a7431286.html

http://www.rivistastudio.com/cose-che-succedono/lintelligenza-e-anche-una-questione-genetica/

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