Mani Cantanti usa la Lis ed è una metodologia didattica musicale innovativa inserita nella piattaforma “Musica a scuola” di Indire. Ne parla l’insegnante, Anna Del Vacchio, di Grosseto
È un’esperienza cominciata solo pochi anni fa quando, a Grosseto, ho iniziato in una classe prima in coppia con una collega figlia di sordi, ma ha origine molti e molti anni addietro, quando vivevo ancora a Napoli e ho frequentato un corso per traduttori ed interpreti di Lingua dei Segni tenuto dalla sezione locale dell’ENS, l’Ente Nazionale Sordi: erano i primi anni novanta e canale 21, una TV locale molto nota, sperimentava, molti anni prima di RAI 3, il TG LIS. Lo trovavo e lo trovo un linguaggio di una potenza espressiva enorme.
Lo trovavo e lo trovo un linguaggio di una potenza espressiva enorme
Come dicevo, la mia sperimentazione è iniziata in una classe prima, con i bambini piccoli che, venendo dalla scuola dell’infanzia dove tutte le canzoncine sono accompagnate da gestualità, riconoscevano come usuale la modalità del gesto per cantare. La musica e il movimento sono mediatori ma, a mio avviso, anche acceleratori potenti, dell’apprendimento per i bambini. E così molti argomenti scolastici sono diventati canzoni (sono diplomata come autore di testi al CET, la scuola di Mogol): il ciclo dell’acqua, la sicurezza, la grammatica e poi l’amicizia e persino l’amore. La musica e il movimento sono mediatori ma, a mio avviso, anche acceleratori potenti, dell’apprendimento per i bambini.
La musica e il movimento sono mediatori ma, a mio avviso, anche acceleratori potenti, dell’apprendimento per i bambini
Con l’aiuto della mia collega abbiamo fatto la traduzione delle varie canzoni in lingua dei segni, a quell’epoca, sullo stile dei cori Mani Bianche, cioè con alcuni segni in LIS semplificati e “coreografati”. È stata un’esperienza che mi ha fatto molto riflettere e, quando ho cambiato sede, ho continuato a sperimentare allontanandomi sempre più dalla modalità Mani Bianche ed avvicinandomi sempre più alla attuale traduzione fedele del testo in LIS. Altre canzoni sono nate e, il primo grosso riconoscimento è arrivato alla finale del Festival Mondiale della Creatività a Scuola che si è tenuta a Sanremo (IM) sul palco del prestigioso Teatro Ariston, nel 2017 mentre quest’anno abbiamo replicato con la finale all’Euroschool Festival che si è svolta a maggio a Perugia.
Abbiamo usato l’attuale modalità del coro Mani Cantanti anche per tradurre le canzoni di Mogol per il progetto “A scuola con Mogol” in cui gli alunni, con i loro familiari, hanno studiato, disegnato ed infine cantato le canzoni scritte da Mogol ad uno spettacolo in cui Mogol stesso, appunto, è stato nostro ospite in scena a giugno del 2017.
Invece il progetto dello scorso anno scolastico si chiama MIOMONDO, un musical scritto utilizzando le canzoni, le filastrocche e le musiche dei paesi d’origine dei nostri alunni stranieri, in collaborazione con i loro familiari. Una band dal vivo, formata da numerosi ospiti dei centri d’accoglienza per rifugiati del territorio, in cui ci siamo recati a fare audizioni recuperando competenze musicali molto interessanti, ha accompagnato le canzoni cantate dai bambini in tutte le lingue che abbiamo trovato tra noi: senegalese, cinese, turco, moldavo, albanese… A scuola sono stati allestiti laboratori di musica multietnica tenuti dagli ospiti dei centri di accoglienza coinvolti, laboratori di costruzione degli strumenti musicali con materiali di recupero ed usati dai bambini nello spettacolo, laboratori di recitazione, laboratori di canto e, naturalmente, laboratori di Lingua dei segni.
un musical in cui tutti i partecipanti hanno avuto il loro spazio
Ne è venuto fuori un musical in cui tutti i partecipanti hanno avuto il loro spazio, interagendo con gli stranieri nuovi arrivati nel nostro territorio che, a loro volta, ci hanno donato le loro storie e la loro cultura.
Nello scorso anno scolastico abbiamo poi incrociato Laura Polato, autrice del Metodo FOUR per fare musica nella scuola primaria, adottato da alcune nostre classi ed autrice del libro “I quattro regni” dedicato a Maria Sole Marras, una nostra alunna prematuramente scomparsa un anno fa. Attualmente siamo la scuola referente per la Toscana del Metodo FOUR e abbiamo già al nostro attivo diverse classi nella provincia di Grosseto che hanno adottato la metodologia.
La scorsa primavera abbiamo organizzato qui da noi l’evento di presentazione nazionale de “I quattro regni” e, durante questa conferenza stampa-spettacolo anche Laura ha incontrato il coro Mani Cantanti che si è esibito per lei e se ne è innamorata.
Ci ha perciò chiesto la traduzione de “La canzone della regina” in lingua dei segni e, in attesa del video ufficiale, ne è venuto fuori un promo backstage già piuttosto interessante ed esplicativo.
Al di là della bellezza e poesia di ascoltar cantare un bambino e vederlo, nel contempo, usare la lingua dei segni, ci sono delle evidenze emerse dall’utilizzo di questa metodologia, considerando che nel nostro istituto non abbiamo bambini sordi e che quindi usiamo la LIS esclusivamente come supplemento espressivo nel canto corale.
miglioramento esponenziale nella comprensione dell’italiano e nella comunicazione orale dei bambini non italofoni
Innanzitutto abbiamo riscontrato un miglioramento esponenziale nella comprensione dell’italiano e nella comunicazione orale dei bambini non italofoni, anche di etnie con lingue molto distanti dalla nostra come può essere, ad esempio, il cinese o il turco. Nelle classi in cui si usa la LIS, la lettura e comprensione dell’italiano è avvenuta molto più rapidamente che nelle classi in cui non viene usata questa metodologia e ciò è maggiormente evidente quando si tratta di alunni con fratelli posti in classi diverse ma per il resto del tempo quotidiano esposti agli stessi stimoli familiari ed esterni: l’unica variabile, ovvero l’esposizione alla metodologia Mani Cantanti a scuola, sembrerebbe fare la differenza, connotando il gesto come mediatore linguistico privilegiato visto che è molto più internazionale di qualsiasi “esperanto” possiamo creare.
la lettura e comprensione dell’italiano è avvenuta molto più rapidamente che nelle classi in cui non viene usata questa metodologia
Notevole anche la capacità inclusiva di questo metodo rispetto ad handicap di varia natura sensoriale, emotiva o psico-fisica come autismo, ADHD, mutismo selettivo… Nel coro Mani Cantanti è inoltre impossibile distinguere i BES, ossia i Bisogni Educativi Speciali degli alunni che, nell’attuale gruppo, si attestano tra il 15% e il 20%.
Migliorano poi, in maniera incredibilmente veloce, le difficoltà di coordinazione ed articolazione della mano con conseguenti miglioramenti anche nella grafia e nel disegno; la possibilità di usare in contemporanea un doppio canale espressivo, amplifica poi la forza del racconto cantato.
Tutto questo lavoro viene svolto in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi – sezione provinciale di Grosseto, che ci supporta aiutandoci nella traduzione dei testi delle canzoni e fornendo, per tutti gli eventi e spettacoli dell’istituto, un interprete LIS che traduce i dialoghi e le parti non cantate. Ciò consente alla popolazione sorda di fruire appieno dei nostri spettacoli musicali, cosa altrimenti loro preclusa.
Questa nostra attività ha attirato l’attenzione della Facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’Università Roma 3 che ha invitato il coro Mani Cantanti ad una lezione-laboratorio per i suoi studenti universitari e che ci supporterà per la ricerca che porterà presto a dare risposte scientifiche alle evidenze empiriche rilevate finora.
(ndr Aggiornamento di febbraio 2019) È disponibile una prima pubblicazione divulgativa sull’argomento a cura della casa editrice Fabbrica dei Segni di Milano: “Mani Cantanti: storia di un’idea“.
(ndr aggiornamento 6 giugno 2019) Mani Cantanti ha superato la selezione nazionale “Musica a scuola” e quindi ora è ufficialmente una metodologia didattica musicale innovativa inserita nella piattaforma www.musicascuola.indire.it