Da un’idea di Roberto Papetti, decine di migliaia di Pacifici hanno riempito e stanno riempiendo scuole, piazze, sagrati. Non solo in Italia
Per comprendere la genesi di questa Carovana dei Pacifici bisogna fare un passo indietro. Il 2 marzo 2014, a 92 anni, Mario Lodi si spegneva, solo fisicamente, nella sua casa di Drizzona, a due passi da Piadena, in provincia di Cremona. Un anno dopo, per il primo anniversario, amici e amiche si riunivano nello stesso luogo, dove ha sede l’associazione creata da Mario ed altri nel 1989: la Casa delle Arti e del Gioco.
In quella occasione Roberto Papetti, mastro giocattolaio di Ravenna, propose ai convenuti di partire dalla lettura della poesia I giusti di Jorge Luis Borges per riflettere sui conflitti – grandi e piccoli – e sulle possibile forme di superamento e soluzione. Le riflessioni trovarono sostanza in piccole frasi scritte da ogni partecipante e nella costruzione di una sagoma in legno nella quale ciascuno poteva riconoscere il proprio “sé pacifico”.
Le sagome costruite quel giorno furono messe in fila nell’aia davanti alla casa del maestro Mario, a rappresentare una ideale Carovana dei Pacifici che da lì partiva per portare un messaggio di pace nel mondo. Fra le donne e gli uomini presenti quel giorno c’erano Luciana Bertinato, maestra di Soave che per moltissimi anni aveva lavorato fianco a fianco con Mario Lodi, ed Emanuela Bussolati, illustratrice e scrittrice di magnifici libri per bambini e per ragazzi.
A loro venne l’idea, subito accolta con entusiasmo, di proporre alla Rete di Cooperazione Educativa – C’è speranza se accade un progetto da sperimentare in prima istanza nella classe della maestra Luciana, per offrirlo successivamente a chiunque volesse unirsi.
Pacifico è chi perdona le zanzare
Bambine e bambini furono quindi invitati, in un percorso non più limitato ad una giornata ma più disteso e approfondito, a leggere la poesia di Borges, a riflettere e discutere fra loro sui conflitti e su come fare pace, a costruire il proprio Pacifico e a pensare dove poterlo far camminare. Gli alunni lavorarono per qualche settimana. Ne uscirono pensieri e frasi bellissime. (Almeno una va citata, perché è allo stesso tempo allegra e profondissima: “Pacifico è chi perdona le zanzare”). Le sagome dei Pacifici realizzate furono portate per le stradine di Soave, magnifica cittadina fra le vigne del Nordest veronese, circondata da mura medievali.
Decine di migliaia di Pacifici hanno riempito e stanno riempiendo scuole, piazze, sagrati di chiese, patronati parrocchiali e così via. Non solo in Italia
Lanciato dal sito della Rete il cammino della carovana ha da allora preso piede in quantità e qualità che sono – clamorosamente e felicissimamente – sfuggite alle possibilità di controllo, se pur si volesse averlo esercitato, dei promotori. Decine di migliaia di Pacifici hanno riempito e stanno riempiendo scuole, piazze, sagrati di chiese, patronati parrocchiali e così via. Non solo in Italia. Sono stati realizzati Pacifici a Gaza, in Palestina e per dare il segno della vicinanza tra comuni aspirazioni di pace contemporaneamente una piccola barchetta con i Pacifici a bordo fu messa in mare partendo da Ragusa. (Barchetta che a un certo punto è anche naufragata ma è stata raccolta da un peschereccio e i pescatori l’hanno rimessa a nuovo e fatta ripartire).
Nell’aprile 2017, in occasione del settantesimo anniversario del bombardamento di Gernika (Guernica in lingua basca), una delegazione di pacifici in carne ed ossa è partita da diversi punti d’Italia per incontrare gli abitanti della cittadina basca e, in particolare, le responsabili del Museo della Pace.
Anche i bambini e le bambine baschi hanno realizzato i loro Pacifici nel corso di un laboratorio tenuto dallo stesso Roberto Papetti nella ex fabbrica d’armi Astra, divenuta luogo di aggregazione e iniziativa sociale e culturale per la città che il 26 aprile 1937 fu colpita dalle bombe della squadriglia Condor tedesca con il supporto dell’Aviazione Legionaria italiana. Non solo. Elisabetta Garilli, musicista e autrice, ha composto un appassionato e appassionante Inno della Carovana dei Pacifici, utilizzando come testo alcune delle frasi scritte dai bambini e dalle bambine.
I Pacifici sono sempre in marcia, allegra e gentile. Chiunque vuole camminare con loro può farlo scrivendo a
sequestoaccade@gmail.com
Carlo Ridolfi