Pigri e svogliati: così vengono spesso appellati – ingiustamente – gli insegnanti e questo perché troppe volte si sottovaluta il loro lavoro nascosto. Pensiamoci a maggior ragione proprio oggi, nella Giornata Mondiale dell’Insegnante!
Proprio così; prendiamoci un momento per rifletterci su proprio oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Insegnante.
Alzi la mano chi prende, o magari ha preso in passato da studente, le parti di quella schiera di persone che osservano gli insegnanti e i professori da un punto di vista limitato. E pensano ai mesi di vacanza, ai privilegi, all’orario di lavoro come vantaggi di una professione spesso in lamento.
Certo da studenti è normale fare muro. Il “nemico” si fa per dire, è l’insegnante senza se e senza ma, inutile girarci intorno. Si immaginano al mare, in bicicletta, a fare scampagnate o a fare compere mentre gli altri lavoratori rientravano tardi la sera.
Ma in qualche modo, anni fa, la figura del docente era ancora protetta da un’aura di autorità e professionalità. Era ancora una figura da rispettare. E forse per questo le critiche si limitavano a sghignazzate complici fra adolescenti arrabbiati per l’ennesimo 3 in matematica.
Le cose cambiano e purtroppo non sempre in bene. Ora non è raro trovare genitori aggressivi che mettono in discussione e ridicolizzano gli insegnanti, etichettandoli come disturbatori della quiete familiare. Osano lasciare compiti per le vacanze, bocciare i figli e non proteggerli quando scorrazzano per la scuola.
Ma nel frattempo tanti insegnanti, incuranti delle accuse, passano giornate a scuola o su carte e progetti. Ci sono le verifiche che si accumulano, gli incarichi aggiuntivi e, in men che non si dica, addio tempo libero.
Attenzione non si tratta di delineare una figura di insegnante “lamentoso”, che esisterà anche ma non è questo il punto. Per chi ama il proprio lavoro il miglio in più si fa volontariamente, e il tempo dedicato lo è con passione.
Quello che si è perso è proprio quella stima sociale utile a mostrare quanto lavoro (nascosto) gli insegnanti fanno ogni giorno.
Perché è facile contare le ore passate in classe, un po’ meno segnare il tempo trascorso a elaborare nuove strategie, nuove lezioni, a documentarsi, a imparare, a correggere compiti, a riflettere sulle dinamiche della classe e sapete bene quante altre cose potremmo aggiungere.
Forse basterebbe riconoscere almeno un po’ di più l’importanza del ruolo che un educatore ricopre nella società. La responsabilità di educare, proteggere ed elevare le nuove leve, il futuro della nostro mondo.
Pensiamoci a partire da oggi, nella Giornata Mondiale dell’Insegnante!