Arte

Arte e immagine a scuola: risvegliare creatività e curiosità

in Approcci Educativi/Arte, Musica e Spettacolo by
Claudia Ferraroli, pedagogista clinica, insegnante, autrice di libri e giochi per l’infanzia, ci racconta la sua esperienza in classe con le ore di arte e immagine.

Le ore dedicate ad arte ed immagine sono forse quelle maggiormente bistrattate dell’intero orario scolastico. Se non sono sostenute da una forte passione dell’insegnante finiscono per essere utilizzate per i cosiddetti lavoretti o per creare decorazioni a tema.

Nella peggiore delle ipotesi vengono assorbite da altre materie ritenute più importanti, tipo italiano. Il materiale a disposizione dell’insegnante e prodotto dai grandi editori della scolastica non aiuta di certo, soprattutto per i primi anni della scuola primaria.

Quest’anno ho deciso di impiegare le ore di arte ed immagine in una classe prima, per avvicinare i bambini ai grandi pittori moderni e contemporanei. Alle loro vite e opere, portando così gli alunni a guardare con i loro occhi pieni di stupore, meraviglia, curiosità e senza ancora troppe sovrastrutture.

Il programma ministeriale chiede che i bambini in prima apprendano i colori primari, secondari e terziari, nonché l’utilizzo dei principali mezzi. Perciò quale sistema migliore per arrivare al colore e al suo utilizzo se non attraverso quegli artisti che hanno fatto del colore la loro vita?

Ho iniziato da Vincent Van Gogh.

Per presentare questo pittore credo sia perfetta l’espressione di un mio piccolo alunno: “Ah! Quanto amava il giallo Vincent!”.Ho raccontato la vita del pittore come fosse una fiaba, non senza particolari macabri che ai bambini piacciono tanto. Abbiamo poi guardato e commentato liberamente le sue principali opere alla Lim, notando l’uso e la stesura del colore. Ho trovato sulla rete una serie di cartoni animati, trasmessi da Rai YoYo, proprio per avvicinare i bambini all’arte. Due personaggi che viaggiano nel tempo e hanno modo di incontrare Van Gogh e di seguirlo fino alla sua famosa cameretta. Il pittore mostra loro la sua tecnica e i protagonisti riproducono la tecnica acquisita nel loro atelier.

In classe infine ci cimentiamo con i “Girasoli”, “La Notte stellata” e la “Cameretta” di Van Gogh, usando pastelli, pennarelli, pastelli a cera, tempera. Ho trovato anche degli eccellenti albi illustrati sul pittore che guardiamo in classe. Una mamma mi ha riferito che il proprio figlio seienne ha riconosciuto due opere di Van Gogh nelle stampe appese all’interno di un bar, lasciando tutti gli astanti a bocca aperta. Che grande soddisfazione!

Siamo passati poi a Picasso.

Anche qui racconto della vita, visione delle opere alla Lim e cartone animato. In questo caso abbiamo usato i cubi logici, rendendo l’arte interdisciplinare, e abbiamo provato a comporre opere cubiste in gruppo. I cubi logici ci sono serviti poi per riprodurre le forme su cartoncino con i tre colori primari.

Andando a fare un lavoro di sagomatura e ritaglio molto utile per lo sviluppo della motricità fine, e con queste, creare delle opere cubiste su ispirazione picassiana.

Infine ho presentato “Guernica”, raccontando gli antefatti che hanno portato il pittore a dipingere questa enorme tela. Fotocopiata l’immagine dell’opera ne ho data una ciascuno e fatto scegliere uno degli elementi presenti, che dovevano riprodurre. Inevitabili commenti ed emozioni legate alle immagini. Ne è nato un collage comune su fondo nero che abbiamo appeso in bella mostra.

Altri pittori finora affrontati sono Kandisky e la sua pittura della musica attraverso le forme geometriche e i colori primari (abbiamo dipinto ascoltando il “Bolero” di Ravel e la “Carmen” di Bizet). Salvador Dalì con  i sogni surrealisti e gli orologi molli che abbiamo riprodotto con la creta.

Ma quello che ha forse maggiormente colpito il loro immaginario è stato Jackson Pollock.

Complice anche questo bellissimo video. Abbiamo cercato di riprodurre la tecnica attraverso dei vasetti di yogurt svuotati e bucati sul fondo, da cui la tempera mista ad acqua viene fatta sgocciolare su una grande cartoncino.

Per questo e altri lavori si è unito a noi anche un ragazzo disabile, che si muove solo con la carrozzina e la sua educatrice, dimostrando che l’arte è fortemente inclusiva. L’ora di arte ed immagine è un’ottima occasione per imparare a leggere le immagini, ascoltare storie, comprenderne la successione e collocarle nel tempo.

E ancora lavorare sulla percezione e l’orientamento spaziale, rafforzare la memoria visiva, esprimere le proprie emozioni, gestire le forme geometriche che sono alla base del disegno. Ma soprattutto rimane un momento magico ed importante per risvegliare creatività, talento, curiosità, stupore, gioia e passione. Ingredienti che non dovrebbero mai mancare in un bambino che si approccia alla scuola.

Grazie all’arte impariamo a guardare meglio, più da vicino e da prospettive diverse, facendoci domande. Picasso sosteneva inoltre che “l’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”.

100 artisti decorano un’intera scuola e questo è il risultato

in Zigzag in rete by
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db8db55065__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db6d7f3e9b__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-13-596dae9516446__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-11-596dae8dbc1c5__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-4-1-596dc09847a47__880-e1500381076897.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db9849be8a__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db8c372f91__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db65d91719__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-8-596dae867613d__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596dba1ba4693__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db8a6c0bb4__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-10-596dae8b05136__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596dbc40c07c4__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db7912ab61__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-17-1-596dc01ce78aa__880-e1500381101496.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596dbbac18db4__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-16-596dae9d35b76__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db9ddb3df4__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db595cd4ad__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db4f6853c9__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-9-596dae887fe69__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-5-596dae7e0cd9d__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db69ced515__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-66-1-596dc39b64569__880-e1500381127297.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-15-1-596dc50cae9d9__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596dbbf3e8045__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596dbb041894d__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db775a5d7c__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db749730e9__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db7258b791__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-12-596dae8fe738a__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596dbb6b111ab__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-37-1-596dc226be0df__880-e1500381253285.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-3-596dae792b724__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-1-7-596dd82128987-png__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-596db5f5f24c2__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-6-596dae811b7a0__880.jpg
  • 100-graffiti-artists-university-painting-rehab2-paris-2-1-596dc1144d77a__880-e1500381165849.jpg
100 artisti decorano una scuola di Parigi durante un festival dedicato all’arte urbana, il risultato è spettacolare

Keep Reading

Indossare la cultura? Una storia digitale della moda

in STEM ed Esperienze digitali by
cultura arte moda
Indossiamo la cultura è il progetto sviluppato da Google Arts&Culture per digitalizzare 3000 anni di storia della moda

Keep Reading

Imparare a vedere, per una rinnovata educazione artistica

in Approcci Educativi by
Cosa vuol dire insegnare a vedere? E quanto è importante per un’educazione artistica che non si limiti alla nozionistica?

Keep Reading

Galleria BPER Banca: tra Modena e Genova, musei che strizzano l’occhio alle scuole.

in Arte, Musica e Spettacolo/Zigzag in rete by

Non solo opere da ammirare, ma un interessante percorso laboratoriale per le scuole: scopriamo la Galleria BPER Banca.

Nel sito dedicato alla Galleria BPER Banca, se ne leggono chiaramente le finalità. Lo spazio è infatti concepito come un

luogo di scambio culturale, dove l’arte dialoga quotidianamente con il pubblico in modo vivace e vitale.

È dal 2017 che BPER Banca gestisce in modo più maturo e consapevole il proprio patrimonio culturale, grazie proprio a La Galleria, che valorizza, tutela, conserva e rende fruibile una delle maggiori corporate collection italiane, con un migliaio di opere d’arte di pregio.

Le mostre

“Nelle stanze dell’arte. Dipinti svelati di antichi maestri” è la mostra della Galleria BPER Banca che – proseguendo nell’attività di promozione del proprio patrimonio artistico – dal 17 marzo al 2 luglio 2023 è allestita negli spazi modenesi di via Scudari 9.

Si tratta di un nuovo approfondimento dedicato alla pittura emiliana dal XIV al XVIII, che offre ai visitatori la possibilità di visionare alcuni ulteriori capolavori del nucleo modenese, che in occasione di una precedente mostra del 2017 non furono accessibili al grande pubblico.

Visitabile da venerdì a domenica con orario 10.00-18.00, la mostra è a ingresso libero e gratuito. Per visite guidate e scolaresche scrivere o chiamare: lagalleria@bper.it | +39 059 2021598. Ulteriori info qui.

“Sinfonie d’arte. Capolavori in dialogo tra Modena e Genova” è invece il nome della mostra che aprirà al pubblico dal 21 aprile fino al 23 luglio 2023, negli spazi del Palazzo Doria – Carcassi di Genova.

Un dialogo quotidiano tra l’arte e il suo pubblico, dicevamo ad inizio articolo, e l’arte dialoga in special modo con i bambini, dal momento che le classi che si prenoteranno sia per la mostra a Modena che per quella a Genova, riceveranno un kit digitale – dal titolo Giocare con l’arte – che prevede un percorso laboratoriale da fare prima, durante e dopo la visita.

I partecipanti alle mostre della Galleria BPER, inoltre, riceveranno come gadget un piccolo taccuino in stile sketchbook dal titolo Il Passamostre. Per liberi viaggiatori dell’arte.

Foto ci copertina dal sito https://www.lagalleriabper.it/

Disegnare i suoni: esperienze di ascolto attraverso trasposizioni grafiche

in Attività di classe by

Dare forma ai suoni, un’attività da fare in classe attraverso la quale i bambini rappresenteranno vari suoni attraverso disegni astratti!

I suoni informali, singoli o organizzati,  possono essere un interessante stimolo, fin dai  primi giorni di scuola, per esperienze di ascolto attraverso le trasposizioni  grafiche. La trasposizione dal codice sonoro al codice visivo è finalizzata alla creatività e  all’attivazione dell’attenzione selettiva e si attua attraverso la scelta di differenti modi di rappresentazione.

Diamo forma ai suoni

L’esperienza che segue può essere indirizzata sia  ad alunni del primo ciclo della scuola primaria, che ad alunni più grandi.  Si tratta di presentare ai bambini suoni  diversi e di chiedere loro di rappresentarli con il disegno (materiale occorrente per il disegno: pennarelli a punta grossa e a punta fine, fogli di formato a 4). Ecco alcuni suoni facili da realizzare ,utili per un primo approccio all’esperienza:

  • STIMOLO N. 1: RISO IN UN  TUBO DI CARTONE
    Realizzare il tubo con un foglio da disegno arrotolato, inserire tre manciate di riso, chiudere le estremità e rovesciare lentamente il tubo prima in una direzione, poi nell’altra.  Ripetere due volte.
  • STIMOLO  N. 2: SASSO NEL VETRO
    Inserire un sasso in un baratto di vetro. Produrre un colpo secco rovesciando il barattolo. Ripetere tre volte.
  • STIMOLO N. 3: CARTA ACCARTOCCIATA
    Utilizzare un foglio di carta forno.  Stropicciare per cinque secondi.
  • STIMOLO N. 4: NOTA TENUTA
    Produrre il suono con una nota tenuta di uno strumento melodico, ( flauto, tastiera, melodica) per  tre secondi, poi ripetere la stessa nota tre volte per  un secondo.

Presentiamo ai bambini e alle bambine un foglio  A4  diviso in sezioni  e chiediamo  di disegnare i suoni che presenteremo ad uno ad uno.  Sarebbe  importante che l’insegnante producesse i  suoni senza far vedere la fonte,  affinché i bambini non disegnino realisticamente ciò che produce il suono, ma  il suono stesso.

E poi?  Diamo  parola ai suoni

Per passare dal livello dell’esperienza a quello della conoscenza,  riprendiamo i suoni prodotti  e confrontiamo i disegni. Possiamo ritagliare le strisce  relative alla stessa fonte e comporle in un cartellone unico, o prenderle in considerazione singolarmente. Chiediamo quindi ai bambini di descrivere  ogni esperienza acustica aiutandosi  con l’osservazione del disegno.  Per facilitare la verbalizzazione,  possiamo proporre  la scelta tra coppie di aggettivi.

  • SUONO N. 1: RISO NEL TUBO
    MORBIDO/SECCO,  GRANULOSO/LISCIO, FORTE/LEGGERO, LUNGO/BREVE, SCURO/CHIARO SPEZZATO/ LINEARE/ ATTORCIGLIATO
  • SUONO N 2: SASSO NEL BARATTOLO
    MORBIDO/SECCO,  BREVE/LUNGO, FORTE/LEGGERO, SCURO/CHIARO
  • SUONO N 3: CARTA ACCARTOCCIATA
    CREPITANTE/DECISO, RIGIDO/MORBIDO, DOLCE/ASPRO, LUNGO/BREVE, FORTE/LEGGERO
  • SUONO N. 4:  NOTA TENUTA
    LUNGO/BREVE, ACUTO/GRAVE,TREMOLANTE/DECISO, SECCO/MORBIDO, CHIARO/SCURO

Al termine  dell’esperienza possiamo tornare sulle  loro descrizioni commentandole e contestualizzando le scelte di ciascuno. Es: Matteo ha detto che il suono era leggero, infatti ha usato un colore chiaro, per Martina e Luca il suono era lungo, infatti hanno disegnato un lungo filo attorcigliato su sé stesso, eccetera.

Dal disegno al suono

La stessa  esperienza può  essere svolta al contrario. Possiamo proporre alla lavagna o su cartellone un insieme di segni grafici chiedendo  ai bambini  di dare loro espressione sonora.

Possiamo indirizzare la classe  verso una realizzazione esclusivamente vocale o strumentale utilizzando ciò che, nell’ambiente circostante,  può produrre suoni e rumori: (penne battute,  astucci scossi, ecc…).

Ecco due proposte per realizzare le mappe sonore.

L’esecuzione può avvenire con l’insegnante che indica, da sinistra verso destra. i suoni da eseguire. È necessario introdurre  il concetto di contemporaneità: se i segni sono presenti simultaneamente in verticale, l’esecuzione da sinistra a destra dovrà prevedere la distribuzione delle parti a più esecutori che suonino nello stesso tempo.

Dall’esperienza al codice musicale

Per un ulteriore approfondimento indirizzato a ragazzi più grandi possiamo introdurre ulteriori  concetti musicali legati alla relazione suono/segno:

  • Assenza di segno: silenzio
  • Presenza di segno: suono
  • Colore= timbro
  • Lunghezza del tratto: durata
  • Spessore : intensità
  • Oscillazioni in verticale: variazioni di altezza
  • Sovrapposizione verticale:  contemporaneità (armonia)
  • Andamento lineare: successione (melodia)
  • Ripetizione di segni secondo un ordine: ostinato ritmico
  • Ecc…

Anche nell’arte contemporanea si possono trovare esempi da utilizzare come partiture sonore. Ed ecco che il percorso può arricchirsi di nuovi sentieri di approfondimento.

Wassily Kandinsky
(1866-1944) Linea angolare – Galleria d’Arte Moderna, Roma
Joan Mirò: (1893-1983) L’oro dell’azzurro Fondazione Mirò,  Barcellona

Se siete interessati/e al tema dell’ascolto musicale, trovate qui un altro interessante articolo!

Foto di copertina by Steve Johnson on Unsplash

Arte e natura nei percorsi Land Art!

in Zigzag in rete by

Vere e proprie gallerie d’arte che profumano di legno e fiori, in cui è possibile incontrare anche tanti animali: scopriamo i percorsi di Land Art.

Land Art, ovvero, parchi d’arte in cui gli artisti da tutto il mondo realizzano importanti opere sfruttando gli elementi che la natura, generosa, offre loro. In Trentino e in Alto Adige questi luoghi magici sono davvero tanti, e sono perfetti per fuggire alle temperature bollenti cittadine!

Nello specifico vogliamo però parlare del Percorso circolare di Land Art della località turistica Falzes, in Val Pusteria (Alto Adige). Lungo 2 km e con un dislivello di soli 50 m, è adatto anche ai più piccoli!

Percorrere questi km significa immergersi in un’esperienza davvero particolare, camminando tra le opere d’arte di 7 artisti locali: Edith Kohlgruber, Pepi Peskollderungg, Johann Passler, Helene Psenner, Rita Gutwenger e Ulrike Großgasteiger.

La sua particolarità

i 7 artisti di Falzes utilizzano esclusivamente materiali naturali autoctoni, proprio per evidenziare e mantenere la perfetta armonia tra arte e natura.

La conseguenza è che il Percorso Land Art è in continua trasformazione, perché le opere d’arte sono esposte alle intemperie, dunque si disgregano e cambiano nel tempo insieme alla natura!

Quali opere troviamo?

Appena iniziato il percorso si incontra lo stemma del Comune, realizzato con legno di betulla e corteccia.

Ma il primo essere misterioso che possiamo scorgere è luomo di muschio, una creatura gigantesca arrampicata su un albero: chissà, forse è un guardiano della foresta! E ancora:

  • il ragno
  • il cubo di rami
  • il labirinto di sassi circolari a spirale
  • i due troni scavati nel legno con volti umani scolpiti
  • la strega con le fascine
  • la barca con le fascine
  • i tronchi d’albero scolpiti a forma di fungo
  • la sedia/carrozza
  • il Cristo crocifisso
Il ragno del Percorso Land Art a Falzes!
Fonte foto: https://www.giornirubati.it/

Sensazioni provate

Mentre si cammina tra questi alberi, fiori e opere d’arte, la sensazione è duplice: da una parte sembra che il tempo si sia fermato, proprio come in una fiaba;  dall’altra, è invece possibile percepire gli effetti dello scorrere del tempo, che con i suoi agenti atmosferici è intervenuto a rendere ancora più autentiche e incastonate nel paesaggio le opere degli artisti, a tal punto da infilare nella nostra testa una domanda:

dove finisce la natura, e inizia l’arte?

Durata del percorso

E proprio a proposito di tempo: tecnicamente per percorrere il Percorso Land Art occorre circa un’ora, ma per chi – come noi – ama perdersi nella natura avvolto nei propri pensieri, una giornata intera potrebbe non bastare!

Come arrivare

Per raggiungere il Percorso Land Art in Val Pusteria, occorre percorrere l’Autostrada del Brennero A22, uscire a Bressanone, direzione Val Pusteria, e dopo ca. 20 km in località Chienes girare a sinistra. Seguire poi le indicazioni per Issengo e successivamente per Falzes.

Il nostro consiglio

Avevamo già affrontato qui la questione dell’ importanza dell’arte per i bambini, con un divertente gioco per far uscire le opere d’arte dai musei.

L’arte stimola l’apprendimento di altre materie, è essenziale per lo sviluppo della percezione, delle capacità motorie e per l’interazione sociale.

Portare i vostri figli o la vostra classe in gita nei percorsi Land Art, non solo stimolerà la loro creatività e fantasia, ma sarà utile anche per sottolineare una volta di più l’importanza del rispetto dell’ambiente, e del vivere in armonia con la natura!

Qui un’utile lettura sul tema!

Fonte foto di copertina: https://www.itinerarinellarte.it/it/eventi/l-arte-fa-ben-essere-in-val-di-fiemme-2856

“Sigismondo e gli influssi della Luna”: educare all’arte, educare alla bellezza.

in Attività di classe/Letture in classe by

Un libro per andare alla scoperta di Sigismondo Pandolfo Malatesta, uno dei più famosi signori della città di Rimini.

Conoscete Sigismondo Pandolfo Malatesta? Fu uno dei più famosi signori della città di Rimini.

Colto, potente, coraggioso, egocentrico… Pandolfo fu tante cose, ma noi riminesi lo ricordiamo soprattutto per il Tempio malatestiano ( attuale duomo della città) che fece costruire per celebrare le sue gesta e la sua persona.

All’interno del Tempio si trovano innumerevoli opere d’arte che raccontano gesta, storie classiche o mitologiche, realizzate con diverse tecniche e materiali.

Un attività per educare all’arte e alla bellezza

Da questa ricchezza di linguaggi e di racconti è nato, qualche anno fa, il desiderio mio e di Elena Savini, amica e collega, di creare uno strumento didattico che avvicinasse grandi e piccini alle meravigliose narrazioni del Tempio che, pur essendo un famoso monumento ed essendo sempre aperto al pubblico, è per lo più, poco compreso.

Il linguaggio dell’arte non è infatti scontato da capire e potrei trovarmi di fronte ad un bellissimo affresco ma non riuscire a cogliere quello che l’autore voleva trasmettere; oppure potrei fermarmi disgustata davanti ad un ammasso di colori buttati sulla tela, senza saperne cogliere il messaggio profondo!

“Forse sono una persona poco sensibile?” potrei domandarmi… ma la verità è che la sensibilità c’entra fino ad un certo punto!

C’entrano invece tanto, l’educazione e la conoscenza dei linguaggi!

Ed è per questo che io ed Elena, circa tre anni fa, abbiamo cominciato a pensare, e poi a realizzare, “Sigismondo e gli influssi della Luna” con l’obiettivo di dare a chi lo legge, una prima alfabetizzazione artistica e simbolica delle opere d’arte conservate nel Tempio Malatestiano.

Abbiamo scelto di raccontare la storia attraverso il “meccanismo” dell’albo illustrato, utilizzando questa forma letteraria dove testo e immagini si integrano a vicenda; abbiamo anche scelto di illustrare il racconto con alcune delle immagini conservate nel Tempio, ritagliate e modificate.

L’effetto che vogliamo creare è quello che, chiunque legga l’albo e decida di visitare la chiesa malatestiana, riconosca all’interno di essa le immagini e i personaggi conosciuti nel libro.

Il libro “Sigismondo e gli influssi della Luna”

L’albo illustrato “Sigismondo e gli influssi della Luna”, racconta la storia del giovano Sigismondo Pandolfo Malatesta, prima che diventasse signore di Rimini. All’interno dell’albo si trovano anche: un’appendice, dove sono visibili le opere integrali da cui sono tratte le immagini della storia; un glossario, in cui vengono spiegati i significati simbolici di molti oggetti naturali e animali presenti nelle illustrazioni. Questo albo è stato inizialmente pensato come strumento didattico per il progetto “Laboratori al Tempio” (realizzato in collaborazione con la diocesi di Rimini) ma ha trovato una “casa” presso Maggioli Editore che ha creduto, insieme a noi, in questo progetto di educazione alla bellezza e di educazione allo sguardo.

L’albo illustrato si rivolge quindi a tutti i bambini che vogliono conoscere le avventure che il giovane Pandolfo vive sull’isola fortunata dopo la fuga dalla sua città; si rivolge anche a tutti quegli adulti che vogliono regalare la bellezza di un racconto che nasce da un’opera d’arte; si rivolge infine a tutti gli insegnanti che desiderano educare lo sguardo dei propri bambini e ragazzi.

Oltre a leggere il racconto e a gustarvi le avventure del giovane Pandolfo, è possibile fare altro con questo libro: andando infatti sul blog maniingioco.blogspot.com, potrete trovare alcuni tutorial che suggeriscono come giocare e come imparare-giocando dopo la lettura.

Buona Lettura

Potete trovare altre attività educative basate sui libri qui

Giorno 5. La passeggiata delle Emozioni

in Attività di classe by
La quinta e ultima giornata del progetto “Il museo va a scuola” è dedicato alle emozioni

E’ passata una settimana. Una settimana intera per giocare e riflettere sulla natura, sull’arte ma soprattutto sul ruolo dei musei come mediatori di un sapere; le opere d’arte sono “oggetti parlanti” che parlano però un linguaggio non sempre chiaro e comprensibile a tutti. In questa settimana, attraverso il progetto “Il museo va a scuola”, ho provato a far capire, ai miei bambini della scuola estiva, qual è il ruolo del museo ma anche qual è il ruolo dell’artista che racconta, attraverso le sue opere d’arte, qualcosa di sé utilizzando un linguaggio diverso dalla parola scritta o parlata. Siamo arrivati all’ultimo incontro e ho pensato di dedicarlo alle nostre Emozioni, proprio quelle che entrano in gioco quando ci poniamo di fronte ad un’opera d’arte.

L’incontro è cominciato così…

Nel prato con i bambini seduti o stesi su coperte e cuscinoni, in attesa del racconto. Per questa occasione ho letto loro “La passeggiata delle Emozioni”.

Libro di poesie “naturali” che ho scritto e auto- prodotto insieme a Francesca Nanni, amica e collega. Questa raccolta di poesie ed immagini è stata realizzata per un progetto legato ai musei di Santarcangelo di Romagna, Met e Musas, ed utilizzato in tutte le scuole che vi hanno partecipato.

Sfogliando il libro si trovano, in ogni doppia pagina, un’immagine e una poesia che descrivono insieme ( con il linguaggio figurativo da una parte e quello verbale dall’altra) un’emozione. Alla fine del libro c’è una parte dedicata alle attività di laboratorio in cui io e Francesca abbiamo creato dei brevi tutorial per suggerire a chi legge come usare il libro in classe o a casa.

Passeggiare vuol dire camminare a passo lento, guardandosi intorno senza fretta; ed è così che io e Francesca camminiamo quando andiamo a passeggiare… e al ritorno abbiamo sempre le tasche piene di meravigliosi tesori naturali! Un giorno abbiamo deciso di sistemare i nostri tesori su un tavolo e provare a fare delle composizioni che suscitassero in noi alcune emozioni, poi abbiamo scritto delle poesie…

Così è nato “La passeggiata delle Emozioni” e dopo averlo raccontato ai bambini abbiamo cominciato a lavorare!

Passeggiamo e raccogliamo

Ho inviato i bambini a passeggiare nel grande giardino della scuola e a raccogliere qualche piccolo “tesoro naturale”: oggetti curiosi come semi, foglie, sassi o fiori…cercando naturalmente di non strappare ma di raccogliere ciò che era già caduto.

Sui tavoli nel frattempo, li attendevano alcuni materiali per lavorare: Cartoncini, colori, forbici e colle…

Componiamo e diamo un nome

Per creare l’opera d’arte ho suggerito 2 modi di lavorare:

Si può partire pensando ad un’emozione, la nostra preferita o quella che proviamo più spesso, poi provare a rappresentarla con i materiali a disposizione; si può anche partire al contrario e provare a dare un nome all’emozione che la composizione di materiali naturali ci suscita…

In entrambi i casi ecco nascere un meraviglioso “Emozionario della Natura”!!

STEAM-C: largo a materie scientifiche, strumenti digitali e creatività artistica!

in Attività di classe/STEM ed Esperienze digitali by

STEAM-C è il perfetto mix tra scienza e arte, per formare e preparare le nuove generazioni alle complessità del mondo.

Pensate che il binomio “scienza e arte” non sia per niente immediato? In realtà lo Steam-C ci illustra come questi due mondi possano far parte armoniosamente di una stessa attività, volta a lavorare in modo creativo, innovativo e sostenibile, favorendo così un progresso economico, umano e sociale!

Steam-C, acronimo inglese di Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics, è dunque un affascinante mondo in cui troviamo materie scientifiche (matematica, tecnologia, ingegneria) unite agli strumenti digitali e alla creatività artistica.

I bambini, diventeranno così adulti con grandi capacità di pensiero critico e attitudine al problem solving, caratteristiche ideali per fronteggiare un mondo sempre più tecnologico!

Ecco perché la Steam-C è così importante!

Il Coding

Come afferma Gianmario Verona, rettore dell’università Bocconi, il coding è “l’inglese dei nostri giorni”. Questo termine ancora sconosciuto ai più, racchiude infatti possibilità infinite da scoprire e conoscere.

Vero e proprio linguaggio di programmazione, con il coding si identificano l’ideazione e lo sviluppo di software che hanno lo scopo di risolvere problemi di vario tipo, migliorando la qualità della nostra vita.

Effetti positivi dell’apprendimento del Coding:

  • Contribuisce a sviluppare capacità di analisi e di logica
  • Insegna a cooperare e condividere: si lavora insieme per risolvere uno stesso problema
  • Permette di essere creativi nell’esprimere se stessi: non solo è possibile realizzare giochi, ma anche musica e opere d’arte!

Scratch

Questo buffo nome che richiama alla mente un personaggio dei cartoni animati, è in realtà il linguaggio di programmazione che permette di imparare il coding, studiato appositamente per rendere l’apprendimento il più semplice ed immediato possibile.

Un linguaggio, dunque, che si rivolge ai bambini, e dunque pensato per essere insegnato a partire dalla scuola primaria.

Come funziona Scratch?

Nato al MIT Media Lab, Scratch è un linguaggio di programmazione grafico che ha come elemento base il blocco di costruzione.

Se si rispetta il giusto ordine di assemblaggio – ovvero la sintassi del linguaggio di programmazione – la combinazione di blocchi permette di creare vere e proprie animazioni, accompagnate da musica e suoni.

Proprio così: mettendo in campo fantasia e creatività, i bambini stessi creeranno animazioni in grado di evolversi, fino a diventare storie interattive o addirittura giochi!

Attraverso il gioco e la pratica, cresceranno i piccoli programmatori del domani!

CityCampus

Per imparare ad utilizzare e fare proprio Scratch, ma anche il mondo dei Maker e del Tinkering, fino ad arrivare alla Robotica, a Firenze è stato inaugurato a settembre del 2021 il CityCampus, vera e propria palestra per la mente!

Ideato da Librì Progetti Educativi, CityCampus è un luogo speciale a metà strada tra il doposcuola e la ludoteca, che si rivolge a 2 fasce di età: dai 6 ai 10 anni e dagli 11 ai 14 anni.

Previsto nei pomeriggi di lunedì, martedì, giovedì e venerdì, con orario 14.30-17.00, si tiene al circolo ARCI di via Maccari.

Per ulteriori informazioni sul progetto clicca qui oppure scrivi a info@progettiedu.it, o chiama lo 055. 9073.999.

Foto di copertina by ThisisEngineering RAEng on Unsplash

Creatività con gli scarti in plastica!

in Attività di classe by

Al mondo sono davvero tantissimi gli artisti che, grazie alla loro creatività, utilizzano materie di scarto, plastica in primis, per realizzare opere meravigliose. Potrebbe diventare un’ottima attività per gli studenti di qualsiasi età!

Ti sembra impossibile che si possa avere dei veri e propri “attacchi di creatività” semplicemente maneggiando degli scarti in plastica?

Esistono tanti modi per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema importante come quello della raccolta differenziata della plastica (ma non solo), o del rispetto verso l’ambiente; uno di questi, appunto, è quello della creatività!

Vi è mai successo, infatti, di rimanere profondamente colpiti da un quadro o da una scultura? E di ricordarli vividamente, e con loro le emozioni provate, anche a distanza di anni?

È il grande potere dell’arte: emozionare, sì, ma anche far riflettere.

Se poi le opere d’arte sono realizzate interamente in plastica (o in altri materiali di scarto), il messaggio che si vuole lanciare è subito molto chiaro:

se riciclati, i rifiuti hanno un valore incredibile!

Proprio come un’opera d’arte!

Lady Be

Opera di Lady Be in plastica, oggetti in resina e legno

Lady Be, alias Letizia Lanzarotti, oltre a essere una grande amante dei Beatles (il suo Lady Be ricorda tantissimo il titolo della loro nota canzone “Let it be”, no?), è anche un’incredibile artista celebre in Italia e all’estero, creatrice di meravigliosi mosaici realizzati interamente con materiali di scarto in plastica.

Tappi, bottiglie, vecchi giocattoli e bigiotteria, che incastrati sapientemente ricreano ritratti di celebri artisti e personaggi storici: così belli da restare senza fiato!

Da dove provengono i vari materiali? Da mercatini o semplici passeggiate all’aperto (si sa, la natura stessa, purtroppo, può fornire materiali di plastica abbandonati…): Lady Be li raccoglie, li pulisce, li taglia e li modella, archiviandoli poi per colore.

Dalle sue opere non traspare solo la tematica ambientale: il suo ritratto di Barbie, con volto tumefatto, è stato il potente contributo di Lady Be alla protesta contro la violenza sulle donne.

L’arte emoziona, l’arte denuncia, l’arte fa riflettere.

Bordalo II

Opera in plastica e non solo di Bordalo II, foto by www.disagian.it

Eccoci infine in Portogallo, dove troviamo gli incredibili murales del portoghese Bordalo II. Veri e propri patchwork realizzati con materiali di scarto che l’artista raccoglie nei pressi del muro dove realizzerà l’opera.

Giganteschi murales 3D che non solo fanno riflettere sull’incredibile produzione di rifiuti, ma che si fanno portavoce anche di un altro importante tema che sta a cuore a Bordalo II: quello degli animali.

I soggetti dei suoi murales, infatti, sono le specie in via d’estinzione, i cui habitat sono minacciati dagli stessi materiali da cui l’opera è composta.

Tre artisti (ma al mondo ne esistono davvero moltissimi) che elevano lo scarto, il rifiuto, a un qualcosa che acquista un valore inestimabile, perché veicolo per diffondere valori sociali, politici o puramente estetici.

Perché non proporlo in classe?

Proprio così: perché non utilizzare confezioni, imballi, bottiglie vuote, ma più in generale qualsiasi oggetto di scarto (opportunamente lavato!), per creare originali opere d’arte in classe?

Foto di copertina by dan lewis on Unsplash

Percorsi Land Art: arte e natura in armonia!

in Arte, Musica e Spettacolo by

In Trentino ci sono gallerie d’arte che hanno il profumo del legno e dei fiori, i cui visitatori sono anche gli animali: sono i percorsi di Land Art!

In Trentino sono davvero tanti i Land Art, ovvero, i parchi d’arte, luoghi magici in cui gli artisti da tutto il mondo realizzano importanti opere sfruttando gli elementi che la natura, generosa, offre loro.

Qui nello specifico parliamo del Percorso circolare di Land Art della località turistica Falzes, in Val Pusteria (Alto Adige). Lungo 2 km e con un dislivello di soli 50 m, è adatto anche ai più piccoli!

Percorrere questi km significa immergersi in un’esperienza davvero particolare, camminando tra le opere d’arte di 7 artisti locali: Edith Kohlgruber, Pepi Peskollderungg, Johann Passler, Helene Psenner, Rita Gutwenger e Ulrike Großgasteiger.

La sua particolarità

i 7 artisti di Falzes utilizzano esclusivamente materiali naturali autoctoni, proprio per evidenziare e mantenere la perfetta armonia tra arte e natura.

La conseguenza è che il Percorso Land Art è in continua trasformazione, perché le opere d’arte sono esposte alle intemperie, dunque si disgregano e cambiano nel tempo insieme alla natura!

Quali opere troviamo?

Appena iniziato il percorso si incontra lo stemma del Comune, realizzato con legno di betulla e corteccia.

Ma il primo essere misterioso che possiamo scorgere è luomo di muschio, una creatura gigantesca arrampicata su un albero: chissà, forse è un guardiano della foresta! E ancora:

  • il ragno
  • il cubo di rami
  • il labirinto di sassi circolari a spirale
  • i due troni scavati nel legno con volti umani scolpiti
  • la strega con le fascine
  • la barca con le fascine
  • i tronchi d’albero scolpiti a forma di fungo
  • la sedia/carrozza
  • il Cristo crocifisso
Il ragno del Percorso Land Art a Falzes!
Fonte foto: https://www.giornirubati.it/
Sensazioni provate

Mentre si cammina tra questi alberi, fiori e opere d’arte, la sensazione è duplice: da una parte sembra che il tempo si sia fermato, proprio come in una fiaba;  dall’altra, è invece possibile percepire gli effetti dello scorrere del tempo, che con i suoi agenti atmosferici è intervenuto a rendere ancora più autentiche e incastonate nel paesaggio le opere degli artisti, a tal punto da infilare nella nostra testa una domanda:

dove finisce la natura, e inizia l’arte?

Durata del percorso

E proprio a proposito di tempo: tecnicamente per percorrere il Percorso Land Art occorre circa un’ora, ma per chi – come noi – ama perdersi nella natura avvolto nei propri pensieri, una giornata intera potrebbe non bastare!

Come arrivare

Per raggiungere il Percorso Land Art in Val Pusteria, occorre percorrere l’Autostrada del Brennero A22, uscire a Bressanone, direzione Val Pusteria, e dopo ca. 20 km in località Chienes girare a sinistra. Seguire poi le indicazioni per Issengo e successivamente per Falzes.

Il nostro consiglio

Avevamo già affrontato qui la questione dell’ importanza dell’arte per i bambini, con un divertente gioco per far uscire le opere d’arte dai musei.

L’arte stimola l’apprendimento di altre materie, è essenziale per lo sviluppo della percezione, delle capacità motorie e per l’interazione sociale.

Portare i vostri figli o la vostra classe in gita nei percorsi Land Art, non solo stimolerà la loro creatività e fantasia, ma sarà utile anche per sottolineare una volta di più l’importanza del rispetto dell’ambiente, e del vivere in armonia con la natura!

Qui un’utile lettura sul tema!

Fonte foto di copertina: https://www.kronplatz.com/

ARTE, un canale gratuito da scoprire

in Arte, Musica e Spettacolo by
Uno dei migliori canali gratuiti per bambini e ragazzi, ARTE ci propone documentari, fiction, informazione e spettacoli dal vivo, tutti disponibili con sottotitoli in italiano

In questo periodo difficile, nel quale anche cinema e teatri sono chiusi e l’unica possibilità per vedere storie e racconti per immagini in movimento è quella di ricorrere a schermi televisivi o supporti digitali, a volte con necessità di abbonamenti e pagamenti vari, c’è un canale gratuito, raggiungibile con un semplice clic, che va ricordato, sostenuto e utilizzato da genitori e insegnanti.

Sto parlando di ARTE, sigla che sta per Association Relative à la Télévision Européenne, un progetto nato nel 1992 e sovvenzionato con il canone delle reti televisive pubbliche tedesche e francesi, con una programmazione che si compone per il 55% di documentari, per il 25% di fiction, per il 15% di programmi di informazione e per il 5% di musica e spettacoli dal vivo.

Tutto questo prezioso materiale è disponibile su www.arte.tv e tutte le produzioni che vengono proposte hanno i sottotitoli in italiano e possono essere quindi utilizzate sia a scopo didattico che per intrattenimento (ma le due dimensioni non sono in contraddizione fra loro) per bambini e ragazzi a partire dal secondo ciclo della scuola primaria.

Grazie all’offerta produttiva e tematica di ARTE è possibile spaziare dalla storia alla filosofia, dalle scienze alla storia dell’arte, con materiali che vanno dai quattro minuti al lungometraggio o alla ripresa di opere e spettacoli musicali fino a tre ore di durata. Ne ricordo qui solo alcuni, che danno una parziale idea di quante cose si possano trovare e della qualità davvero di altissimo livello con la quale vengono prodotte.

Potremmo vedere, ad esempio, un interessantissimo documentario (durata: 53 minuti) del regista francese Raphael Hitier, dal titolo Crescere davanti a uno schermo, che indaga implicazioni ed effetti della esposizione a smartphone, tablet e supporti di varia natura di bambini e bambine, a volte anche in tenerissima età.

Oppure vedere (e ascoltare) i concerti “casalinghi” che il violinista Daniel Hope (un cognome ben augurante, visto che in italiano significa “speranza”) ha organizzato durante il primo lockdown generale, permettendo a musicisti e spettatori di eseguire ed ascoltare alcuni capolavori della musica classica.

O, ancora, e non è affatto una proposta funerea come potrebbe apparire, un’escursione nel Cimitero del Pére Lachaise a Parigi, grazie a un documentario di 44 minuti diretto da Christophe d’Yvoir e Augustin Viatte, che ci portano in un viaggio al contempo geografico, botanico e storico, dato che in quel luogo sono innumerevoli le ultime dimore di personaggi illustri, da Gioachino Rossini a Georges Méliès, da Jim Morrison a Oscar Wilde.

Ma tutto il palinsesto, rinnovato di settimana in settimana, di ARTE merita di essere seguito, visto e utilizzato. È uno dei migliori esempi di servizio pubblico che l’Europa ci offe.

Liberiamo le opere d’arte!

in Arte, Musica e Spettacolo/Attività di classe by
Insieme a Marianna Balducci, partiamo alla scoperta di un gioco educativo divertente e stimolante per liberare le più importanti opere d’arte dei musei di tutto il mondo.

Ecco un gioco educativo divertente e stimolante per liberare le più importanti opere d’arte dei musei di tutto il mondo!

Sono sempre stata convinta del fatto che la fantasia sia un potente meccanismo sovversivo (e l’ho raccontato anche in un altro articolo) e che le rivoluzioni sono fatte per scombinare, ricomporre e restituirci una nuova prospettiva sulle cose.

Le rivoluzioni che si scatenano in terre di Fantastica (per chiamarla come l’avrebbe chiamata Rodari) ci danno il coraggio di essere anche un po’ insolenti perché, per giocare come si deve e inventare cose nuove, dobbiamo sfrondare un po’ di “politicamente corretto” e osare.

C’è un’altra importantissima cosa di cui sono convinta: le rivoluzioni, anche quelle piccole e buffe che vi propongo di solito qui mixando disegni e fotografie, vanno fatte con criterio e con amore perché solo se conosciamo e vogliamo bene a qualcosa possiamo metterci le mani dentro e ribaltarla continuando a rispettarla.

Ed è con queste premesse che ci prenderemo il permesso di liberare le più importanti opere d’arte dei musei di tutto il mondo!

Ci hanno spesso educato a concepire l’arte come qualcosa di distante e altisonante, circondata da cornici preziose, congelata sulle pareti dei musei e protetta da allarmi e cordoni. Ma l’arte dovrebbe essere qualcosa di quotidiano, tanto quanto lo sono i giochi con cui ci intratteniamo a casa e, perché no, ogni tanto potrebbe funzionare proprio come quei giochi. Ma come?

Il la ce lo danno i grandi musei che in tempi recenti stanno sempre più creando ricchissimi archivi digitali con risorse libere per essere riutilizzate.

Sono le riproduzioni di alcune delle opere d’arte che custodiscono, catalogate per tipologia, autore, epoca… e fruibili attraverso sezioni apposite dei siti istituzionali.

Insomma, un vero e proprio museo virtuale da navigare in libertà e scegliendo il percorso che ci pare! Noi sceglieremo quelli che ci portano verso nuove storie da inventare e io ve ne suggerisco un paio.

Il primo: una storia dai contorni inaspettati!

Partiamo, per esempio, scegliendo l’archivio del MET (la sezione di contenuti liberi per il riutilizzo), dove ho trovato i due personaggi che compongono la mia nuova “opera d’arte”. Li ho stampati, ritagliati e usati come elementi protagonisti di un collage che, nelle sue parti mancanti, ho completato con il disegno.

Il disegno traccia i contorni interrotti delle parti di dipinto che ho scelto e arreda il resto della scena in base al tipo di storia che ho deciso di inventare.

In questo caso, la signora non sembra molto contenta del suonatore… sta facendo tanto di quel chiasso con il suo chitarrino elettrico che forse staccare la spina le consentirà di trascorrere il resto del pomeriggio in pace!

I due dipinti si sono trasformati in due attori: posizionati sulla scena nel modo più opportuno, ho dato loro una nuova funzione narrativa.

Potete scegliere di combinare due o più personaggi oppure un personaggio e un oggetto. Potete stamparne tanti e pescare a caso per rendere ancora più difficile la sfida. 

Se siete insegnanti, potete creare voi i mix di elementi e distribuirli (anche via mail) alla vostra classe per vedere quali storie inventeranno: teste mozzate, vasi con misteriosi fantasmi, corpi bislacchi, storie d’amore o di avventura…

Non ci sono limiti, basta che il disegno si accompagni a una breve storia perché ogni opera d’arte che si rispetti, nei libri come nei musei, ha una sua didascalia.


Per chi ha più manualità e non ha paura di invadere i confini, invece, c’è la seconda via, quella delle pittoresche interferenze! Stavolta, invece di fare un collage, prenderemo una sola opera tutta intera (a me piace sempre partire dai ritratti) e ci disegneremo sopra.

Potete usare dei pennarelli acrilici (ce ne sono anche a punta fine) che scrivono facilmente anche sulla carta più leggera senza bagnarla troppo.

Questa volta forse dovremo disegnare meno, ma sarà fondamentale scegliere dove e cosa perché quei pochi elementi potranno cambiare completamente la vita del personaggio e il suo destino!

Prima di disegnare, guardate bene quali sono gli spazi vuoti del dipinto che avete scelto: dietro ai vetri di una finestra, alle spalle del soggetto o tra le sue mani.

Il disegno sarà un’interferenza nell’opera d’arte originale, ma dovrà essere credibile e, ancora una volta, suggerirci una nuova storia.

Come dite? Quei ritratti hanno qualcosa di strano? Beh, forse… e confesso che ogni tanto mi diverto anche a inserire me stessa o i miei amici in questo gioco. Qui, per esempio, ci sono alcuni scrittori di libri per ragazzi e poi ci sono io. Mi riconoscete?

Per vedere quanti altri archivi online esistono, provate a navigare gli articoli della rubrica “Tesori d’archivio” di FrizziFrizzi.

Ci troverete segnalati tanti repertori interessanti!

Sette monumenti ricostruiti in pochi secondi (grazie alle gif animate)

in Attività di classe by
  • artiste-reconstruit-monuments-gifs-8.gif
  • artiste-reconstruit-monuments-gifs-4.gif
  • artiste-reconstruit-monuments-gifs-7.gif
  • artiste-reconstruit-monuments-gifs-2.gif
  • artiste-reconstruit-monuments-gifs-6-1.gif
  • artiste-reconstruit-monuments-gifs-3.gif
  • artiste-reconstruit-monuments-gifs-5.gif
Dal Partenone alla Piramide del Sole, dal Tempio di Luxor al Tempio di Giove, sette monumenti sono stati ricostruiti “digitalmente” grazie all’uso di gif animate che descrivono ogni passaggio della ricostruzione. Keep Reading

GALLERY I mondi immaginari di Paolo Ventura in mostra a Milano

in Arte, Musica e Spettacolo by
  • image01.jpg
  • Racconti_Immaginari_di_Paolo_Ventura_04.jpg
  • Racconti_Immaginari_di_Paolo_Ventura_03.jpg
  • Racconti_Immaginari_di_Paolo_Ventura_02.jpg
  • Racconti_Immaginari_di_Paolo_Ventura_01.jpg
  • image02.jpg
    Paolo Ventura Mondi Immaginari Armani/Silos Milano

In mostra a Milano fino al 29 luglio, al piano terra dell’Armani / Silos (Via Bergognone 40), le visioni dell’artista e fotografo Paolo Ventura: da The Automaton (2010), Short Stories (2013-2015), La Città Infinita (2013-2018), a grandi opere inedite, come la serie La Cercatrice di Conchiglie realizzate appositamente per Armani/Silos e i racconti tridimensionali delle installazioni di carta. Durante il periodo di apertura della mostra viene inoltre proiettato il documentario su Ventura, realizzato nel 2014, dal regista Erik van Empel The Vanishing Man.

I biglietti di ingresso all’Armani/Silos costano 12 euro (15 euro con audioguida; 8,40 euro ridotti). Questi gli orari: 11.00-19.00 da mercoledì a domenica. Per info 02 91630010

Fonte: Armani/Silos

Guarda anche:
Izumi Miyazaki, selfie da mondi possibili

Tony Wolf: fate, gnomi, Pingu e… gli altri personaggi

La luce e il Barocco, come creare un Caravaggio con l’aiuto della tecnologia

in Attività di classe by
Un esperimento visivo realizzato da Emanuela Pulvirenti, modificare la luce nei quadri rinascimentali per trasformarli in opere di Caravaggio

Keep Reading

Scarica unità didattica

Argomenti

Go to Top